Intervista Esclusiva: Chiara Boni per “La Petite Robe”

La moda è una vera e propria arte. Intorno ad essa ruota la creatività assoluta, l’originalità, il desiderio di fuoriuscire dai canoni tradizionali. Quando si parla di moda è molto facile che ognuno di noi collochi questo splendido mondo all’Italia, i cui stilisti sono un vanto in tutto il mondo per la loro professionalità, genialità e creazioni senza tempo. Oggi ho il piacere di introdurvi una stilista italiana eccezionale, una designer che ha creato il suo brand pensando innanzitutto alla qualità del prodotto e alla sua ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente, la stilista in questione è Chiara Boni con il suo brand “La Petite Robe” che ha spopolato in tutto il mondo. Fiorentina di nascita e cosmopolita per vocazione, in Chiara Boni si esalta la sua mente creativa e sognatrice che ha fatto della moda il filo conduttore della sua esistenza, riuscendo ad accostarsi anche all’arte e facendone sua una propria visione originale e non stereotipata del mondo. Tutto ciò Chiara Boni ha voluto riversarlo nelle sue creazioni. “Non è l’abito che fa la donna, ma è la donna che fa l’abito” questa è la concezione base da cui parte la filosofia di Chiara Boni. La stilista crea gli abiti tenendo in considerazione , oltre al gusto e all’eleganza, le vere esigenze pratiche e quotidiane di ogni donna. Io ho il grande piacere di farvela conoscere meglio attraverso questa intervista piacevole, in cui scopriremo gli aspetti de “La Petite Robe” e gli aspetti stessi che caratterizzano in pieno la designer e le sue idee non sono per quel che riguarda il mondo della moda.

 - Chiara Boni, stilista dalla personalità poliedrica, appassionata da tutto ciò che è arte: ha scritto libri, organizzato mostre fotografiche, realizzato costumi anche per opere teatrali, balletti e manifestazioni come “Miss Italia”. A livello professionale non le manca nulla, ma se dovesse descriversi in poche righe saprebbe dirmi chi è Chiara Boni come Donna?

Sono una donna curiosa a 360°, positiva con una nota di dolcezza. Non bado molto al “fatto” ma sempre al “da farsi”, continuamente proiettata al futuro.

- Nel 2007 crea “La Petite Robe”, da cosa e come nasce questo splendido brand?

“La Petite Robe” nasce da una domanda: -Io cosa indosserei?- l’unico imperativo in divenire di tutto il mio percorso stilistico. Nel 2007, dopo anni di appassionata ricerca sullo stretch, la mia risposta è stata un abito che venisse incontro alle mie esigenze, adatto a tutte le occasioni della giornata, facile da lavare e che non avesse bisogno di essere stirato.

- A che tipologia di donna vuole rivolgersi ‘La Petite Robe’?

“La Petite Robe” si rivolgere a tutte le donne, interpreti originali della mia creatività. Quello che hanno in comune queste donne è la dinamicità. Donne sempre in movimento, continuamente in viaggio, che necessitano di un’eleganza pratica e che non vogliono rinunciare al piacere della femminilità.

- Come definirebbe il suo stile?

Un metropolitano pocket-chic.

- So che sostiene in pieno l’ecosostenibilità – una tematica che ha preso molto piede nel mondo della moda negli ultimi anni – secondo lei perché è così importante rispettare l’ambiente?

Rispettare l’ambiente è l’unico modo per preservare la bellezza. E’ difficile mantenere un equilibrio natura-moda, io ci provo! Per i miei abiti utilizzo un tessuto prodotto da un’azienda italiana registrata con il suo “green programme”: un programma di produzione sostenibile realizzato sulla base di pratiche e di comportamenti etici nei confronti dall’ambiente.

-Il mondo della moda è un mondo che, la maggior parte delle volte, viene collocato alla frivolezza, alla materialità delle cose create, lei ha un suo concetto primario di Moda?

«La donna sicuramente elegante è quella che non concede nulla alla moda» è il concetto di Diane Vreeland che adotto come primario. Ciascuna di noi ha il dovere di elaborare la Moda a suo modo.

-Sua madre era una donna che amava il mondo elegante della moda. Della sua figura materna è riuscita ad ‘impiegare’ qualche sua caratteristica nel suo essere stilista?

La mia formazione è stata frequentare per tanti anni con mia madre, donna di estrema eleganza, atelier e sartorie, l’osservazione mi ha svelato in modo naturale i segreti del corpo femminile e mi ha invogliata a valorizzarlo con un design cedevole alla morbida interpretazione delle forme.

- Le sue creazioni e la sua professionalità hanno molto colpito molte star, quali tra queste ricorda con più piacere e simpatica, sia come star che come persona?

Sono particolarmente legata a quelle donne che poi nella vita sono anche mie amiche come Caterina Caselli. Tra gli episodi ‘simpatici’ sulle star che ho vestito, ricordo con piacere quando ho realizzato un abito casto per un’incredula Moana Pozzi. Se poi dovessi menzionare una celebrity- icona in questo momento, sceglierei l’ultima: Sheryl Sandberg, il Direttore Operativo di Facebook che, per il debutto di CosmoCareers del magazine Cosmopolitan, ha indossato il cobalto de La Petite Robe.

- Secondo lei il Made in Italy è ancora un’ arma vincente nel mondo della moda?

Un prodotto di qualità, totalmente prodotto in Italia, è ancora un’arma vincente!

- Sono tantissimi i giovani che hanno intrapreso la carriera di stilista e vorrebbero emergere nel mondo della moda – a molti di loro non manca il talento e le proposte interessanti sono tantissime – ma molti non riescono sempre a proporre le proprie produzioni. Cosa consiglierebbe a questi giovani ragazzi per avviarsi e avere successo?

Ai giovani suggerisco molta pazienza, molto spirito di sacrificio e molta determinazione. Spesso quando si esce dalle scuole, dopo un buon saggio finale, si pensa di sapere già molto del mestiere ma la strada è lunga e a volte non ha un’unica direzione.

- La rete è diventata oggi uno strumento incredibile che ha coinvolto moltissimi settori, tra cui il mondo tessile, cosa ne pensa a proposito di ciò?

L’estro creativo si adegua sia alla globalizzazione che alle leggi di mercato che oggi’ impongono’ la rete. La rete offre la possibilità di colmare distanze, mettere in circolazione le idee e fornire innumerevoli spunti.

 - Cos’è il cattivo gusto e cos’è per lei l’eleganza?

L’eleganza è per me avere sufficiente senso critico per “togliere il superfluo” e “aggiungere una nota d’individualità”.

- Le blogger sono una figura che sta impazzando nel mondo della moda. Cosa ne pensa lei di questo “fenomeno”?

Le “blogger” sono l’espressione della ricerca di immediatezza dei nostri tempi nella Comunicazione. Mi dimostro sempre disponibile nei confronti del loro lavoro e mi presto alle tante interviste che mi arrivano direttamente attraverso i Social. Sono del parere che una comunicazione efficace si basi su un’interpretazione combinata del messaggio da parte di diversi mezzi. Io, in prima persona, mi avvalgo dei New-Media attivamente come forma di approccio one to one.

- Come ultima domanda vorrei chiederle è riuscita a realizzare tutti i suoi sogni o ne ha qualcuno ancora chiuso nel cassetto che vorrebbe ancora realizzare?

Ne ho sempre uno nuovo!! La ringrazio moltissimo per la disponibilità avuta nel fare questa intervista. Sarà un bel regalo per tutti quei giovani talenti – ma anche i professionisti – che fanno parte di YOUR FASHION CHIC. La sua esperienza professionale e le sue caratteristiche come persona potranno essere un grande spunto per tutti coloro che vogliono accingersi ad entrare nel mondo della moda. Grazie ancora!