Lorenzo Marone
Lorenzo Marone è un ex avvocato che decide di lasciare nel 2011 la professione, per dedicarsi alla scrittura.
Nasce a Napoli, dove tutt’ora vive con la moglie Flavia ed un bassotto di nome Greta.
Suoi sono i libri Daria (La gru, 2012), Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia (Tullio Pironti, 2013) e La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015).
La tentazione di essere felici, è stato selezionato per la decima edizione del Books at Berlinale, un evento che unisce cinema e letteratura durante il Festival internazionale del cinema di Berlino: l’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere in contatto gli editori e le agenzie letterarie di tutto il mondo con le case di produzione cinematografica.
Lorenzo ha un suo sito web, dove potrete trovare tutte le informazioni su di lui e la sua attività letteraria.
Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Lorenzo: – Significa avere cura di sé, rispetto del proprio corpo.
Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Lorenzo: – Amo la cucina, anche se non so cucinare, per fortuna c’è mia moglie…
Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Lorenzo: – Molte volte
Angie: – Meglio carne o pesce?
Lorenzo: – Tutti e due
Zeppola di san Giuseppe
Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?
Lorenzo: – Zeppola di San Giuseppe
Angie: – Se fossi un ingrediente?
Lorenzo: – Sale
Angie: – un frutto
Lorenzo: – Arancia
Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Lorenzo: – Rosso
Angie: – Il tuo punto debole
Lorenzo: – Non riesco sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno
Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Lorenzo: – Prosciutto crudo
Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Lorenzo: – Cucinare rilassa e ti fa sentire in armonia con gli altri. E’ un po’ un atto d’amore, e ogni volta mi ripropongo di imparare, ma non lo faccio mai.
Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Salmone affummicato
Lorenzo: – Adoro il salmone affumicato
Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Lorenzo: – Una buona forchetta, mangio tutto
Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Lorenzo: – Mi piacerebbe la mattina prendere uno yogurt, ma essendo un colitico non posso farlo
Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Lorenzo: – Mi piace tutto, preferisco il salato al dolce
Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Lorenzo: – A volte sono comodi
Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito ed uno che non ti piace proprio?
Lorenzo: – Be’, l’odore del cavolo non è proprio piacevole, mentre quello dei funghi è paradisiaco
Angie: – Il condimento della tua insalata: limone, aceto o…?
Lorenzo: – limone
Angie: – Non puoi vivere senza…
Lorenzo: – acqua, sono un dromedario, è la bevanda che più mi piace…☺
Angie: – un tuo menù ideale?
Lorenzo: – La pizza, la mangerei sempre, a pranzo e cena
Angie: – Dici parolacce?
Lorenzo: – Ogni tanto
Lorenzo Marone
Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Lorenzo: – Saper preparare una cena romantica e di classe aiuta di sicuro
Angie: – Preferisci di più il dolce o il salato quando sei preso dal tuo lavoro?
Lorenzo: – Salato, ma di solito quando scrivo, non mangio
Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Lorenzo: – Mi piace mangiare fuori, sia in una pizzeria, sia in una birreria, sia in un ristorante stellato. Dipende dal momento
Angie: – Che fai dopo cena?
Lorenzo: – Divano
Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Lorenzo: – La strada dritta, di Francesco Pinto, Mondadori
Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…
Lorenzo: – Impossibile elencare un pezzo solo. Dico che occorre il rock. Occorre sempre il rock nella vita, non solo in cucina.
Angie: – Hobby?
Lorenzo: – Corsa
Angie: – Qual è il sogno più grande?
Lorenzo: – Vivere senza paure
Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Lorenzo: – Che sono timido e introverso
Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Lorenzo: – Perché no…ma non ditelo a mia moglie
Angie: – Un piatto della tua infanzia
Risotto
Lorenzo: – Risotto…di qualunque tipo
Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Lorenzo: – Be’, sì, la cucina è molto legata al territorio, ed è giusto sia così
Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Lorenzo: – Mi piace il sushi, e la cucina francese
Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Lorenzo: – Scrivo sempre, anche se in questo periodo è più difficile. Ma le idee non mancano, per fortuna
Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Lorenzo: – A volte dolce, a volte aspro
Angie: – Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell’ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)
Lorenzo: – All’ombra di un grande ulivo
Tony Servillo
Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
Lorenzo: – Toni Servillo, o Giancarlo Giannini.
Angie: – Tre aggettivi per definirti come scrittore/ice:
Lorenzo: – Ironico, profondo, versatile
Angie: – Tre aggettivi per definirti come uomo/donna:
Lorenzo: – Sensibile, timido, impaziente
Angie: – Cosa c’è di te nel protagonista del tuo romanzo?
Lorenzo: – qualcosa c’è, soprattutto nel “non fatto” . Anche io sono uno che ha scelto di non scegliere quando doveva farlo e ne ho pagato le conseguenze
il colore della tua scrittura: …rosso
Angie: – Il colore della tua scrittura?
Lorenzo: – Rosso
Angie: – Il prossimo libro che scriverai?
Lorenzo: – Un romanzo. E sarà ambientato sempre a Napoli.
Angie: – Il libro della tua vita?
Lorenzo: – Storie di ordinaria follia, di Bukowski
Angie: – Il libro che avresti voluto scrivere?
Lorenzo: – Le correzioni, di Franzen
Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Lorenzo: – Napoli è una città che ribolle, anzi che “pepetea”, come dice Erri De Luca. Perciò possiamo paragonarla a un ragù bello “tirato”. È una fonte di ispirazione continua, per me e per i tanti scrittori che assaporano ogni giorno questa ricca terra. E siamo tanti.
Angie: – Le donne secondo te, sono piu’ brave degli uomini a scrivere? e ad affontare il tuo stesso genere letterario?
Lorenzo: – Non credo siano più brave, alcune hanno una sensibilità maggiore, questo sì.
Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Lorenzo: – Carpe diem. Ma nella pratica è molto difficile.
Cassata siciliana
Angie: – Il tuo dolce del natale preferito e se hai qualche ricordo legato alla gastronomia di questo periodo
Lorenzo: – Gli struffoli mi piacciono, però la Cassata è inarrivabile.
Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Lorenzo: – Più che una ricetta, una condizione: un camino acceso, un caciocavallo e un bicchiere di rosso possono regalare la…tentazione di essere felici. Ovviamente accompagnati dalla lettura di un bel libro!