Intervista Gastronomica a Massimo Torre

Da Anginapectoris @anginapectoris

Massimo Torre

Avrei voluto introdurre Massimo in una maniera diversa, ma su di lui in rete, non ci sono molte cose, tranne, ovviamente i siti che fanno riferimento a libri e pubblicazioni dove si può trovare una piccola biografia, che non da poi tanto l’idea di che tipo sia il nostro simpatico interlocutore.
Al suo romanzo pubblicato con la casa Editrice E/o “Chi ha paura di pulcinella?” ci sono arrivata quasi da sola, o meglio su consiglio della mia libraia di fiducia, Angela Cacace, che mi fece vedere il libro in bella esposizione su di uno scaffale della sua libreria a Sorrento, e, ovviamente vista l’età che avanza, la vista che decresce, il libro l’ho acquistato in e-book e me lo sono goduto e divorato.
Dopodiche’ mi sono detta, perche’ non intervistarlo? Ho contattato la casa editrice che gentilmente mi ci ha messo in contatto, e da li con uno scambio di e-mail, ho scoperto che il nostro Massimo viene spesso qui in costiera, avendo casa a Massa nella quale si rintana per scrivere i suoi libri. Per quanto, come già anticipato,  le notizie su di lui in rete scarseggino, sappiamo che  è nato a Napoli il 23 giugno del 1958, vive e lavora a Roma come sceneggiatore dal 1986, qualche foto sono riuscita a trovarla, e quando l’ho vista per la prima volta, non ho potuto fare a meno di esclamare: ah, ma tu capisci? Comunque, il nostro Massimo è sposato ed ha una figlia di vent’anni che adora, per cui volendo utilizzare un gergo prettamente gastronomico, vi preannuncio che “Non c’e’ trippa per gatti”

Ma veniamo a questo suo primo romanzo: “Chi ha paura di PulcinellaEdizioni E/O, quello che un pò mi ha impressionato è stata la durezza di alcune scene della

Chi ha paura di Pulcinella?

sua narrazione, che ti viene da pensare: “ma puo’ essere che al mondo esistano persone così crudeli?”  Io mi auguro di no, anche se le notizie di cronaca ti dimostrano il contrario, ma io nei miei considerazioni, sono sempre troppo propositiva.

La narrazione è scorrevole, intrigante e, fortunatamente con deliziosi ed umoristici tratti, tipici della maschera di pulcinella, e del modo di vivere e di essere dei napoletani.

Il romanzo di Massimo è ambientato nel quartiere Sanità e questo ci riporta irrimediabilmente alla Saga degli Esposito di Pino Imperatore. Anche Massimo, come Pino ha esplorato e girato piu’ volte nelle sue strade, prima di scrivere il suo romanzo.

Ma qui a farla da padrone è ‘o fravecatore alias Clemente Sparaco, il “Sindaco” del rione sanità. Facile capire il perchè di quel soprannome, il Boss l’orrenda abitudine di murare vivi i suoi nemici, e si gode nel delirio piu’ profondo la loro morte attraverso delle telecamere, e non solo tiene schiave giovani donne straniere, per le proprie turpi consuetudini sessuali, la violenza e la prepotenza, albergano incontrastate.

Pulcinella

Ed è in questo scenario molto realistico, che un giorno appare Pulcinella il giustiziere. Si muove velocemente nella Napoli sotterranea, decine di chilometri di vecchie strade e passaggi ora sepolti, è un abilissimo hacker che riesce a entrare nei computer dei criminali, è un maestro di arti marziali.
Pulcinella diventa una sorta di supereroe per la gente del quartiere che da anni è costretta a sopportare le angherie del Clan Sparaco, della maschera popolare, conserva alcuni caratteri come lo sbeffeggiare i piu potenti, è mancato per troppo tempo e, senza di lui la città era come senz’anima.
Ma non è solo un supereroe. È anche un uomo con una drammatica storia alle spalle, con un’altra identità nella vita di ogni giorno, che si innamorato di Rosa Bellella una ragazza presa di mira dal capoclan.

Detto questo vi preannuncio, che Massimo sta lavorando al prossimo romanzo, di cui sarà protagonista il nostro Pulcinella, quindi prima leggetevi questo qui, che ha visto la luce questa estate, e godetevi la mia gustosa intervista.

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Massimo: – Conta in assoluto. Se mangio bene sto bene e lavoro bene.

Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Massimo: – Certo la cucina fa parte della vita, e uno scrittore la racconta

Chi ha paura di pulcinella

Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Massimo: – Stare attenti alla salute

Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Massimo: – Sono scrittore e sceneggiatore

Angie: – Hai un ristorante o un locale dove preferisci andare a mangiare? Se sì, dove?
Massimo: – Ce ne sono tanti per fortuna

Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Massimo: – Entrambe le cose

Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Massimo: – Sì ma solo a causa della lesmaniosi, ahimè

Angie: – Meglio carne o pesce?
Massimo: – Carne

Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?

Torta caprese

Massimo: – Una caprese

Angie: – Se fossi un ingrediente?
Massimo: – Olio d’oliva

Angie: – un frutto
Massimo: – Uva

Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Massimo: – Barolo

Angie: – Un liquore
Massimo: – Gin

Angie: – Il tuo punto debole
Massimo: – La distrazione

Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?
Massimo: – Il vino e la pasta

Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?

Pasta e zucchine

Massimo: – Pasta alle zucchine

Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Massimo: – La parmigiana di melanzane!

Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Massimo: – Gaudente

Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Massimo: – Cappuccino e cornetto e invece latte e caffè e ogni tanto, raramente, biscotti secchi

Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Massimo: – Mi piace la pasta in tutte le sue declinazioni e non mi piace il cervello in tutte le sue declinazioni

Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Massimo: – Se posso li evito

Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito ed uno che non ti piace proprio?

Basilico

Massimo: – L’odore del basilico

Angie: – Il condimento della tua insalata: limone, aceto o…?
Massimo: – Aceto

Angie: – Non puoi vivere senza…
Massimo: – Sapore

Angie: – un tuo menù ideale?
Massimo: – Antipasto di alici fritte, pasta al forno, brasato di manzo al barolo, parmigiana di melanzane, struffoli per finire e poi sto bene per una settimana!

Angie: – Dici parolacce?
Massimo: – Talvolta ma non le amo

Angie: – La parola che dici piu’ spesso?
Massimo: – Non ci ho mai fatto caso, forse “vabbé”…

Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Massimo: – Cucina e sensualità sono nello stesso territorio. Per sedurre una donna conta quello che hai dentro e una buona cena al chiaro di luna.

Angie: – Una “fantasia erotico gastronomica”?
Massimo: – Lasciamo perdere

Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Massimo: – Qualche amico che ancora si ricorda di quella volta che ho cucinato…

Angie: – Hai mai utilizzato l’ambiente cucina per (scrivere) e lavorare?
Massimo: – No

Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?
Massimo: – A digiuno

Angie: – Preferisci di più il dolce o il salato quando sei preso dal tuo lavoro?
Massimo: – Il salato

Angie: – Hai qualche episodio legato al cibo da raccontare? O una cosa carina e particolare che ti è successa?
Massimo: – L’ultima “carina” che mi è successa è vedere Pulcinella che rompe le catene e si ribella alla BCE sulla prima pagina dell’Huffington Post italiano del 19

Pulcinella in catene

settembre, trasformato dunque in “combattente” proprio come nel mio romanzo “Chi ha paura di Pulcinella?” si vede che il libro comincia a fare il suo effetto! Episodi legati al cibo in particolare non me ne ricordo a parte qualche indigestione quando ero bambino, successiva a tremende abboffate, che mia nonna risolveva propinandomi del nocillo, liquore che ancora amo particolarmente.

Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Massimo: – Ristoranti sul mare

Angie: – Che fai dopo cena?
Massimo: – Chiacchiero con gli amici o vedo film o partite in tv: forza Napoli!

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Massimo: – “Il cardellino” di Donna Tartt

Angie: – Il pezzo musicale che mette in moto i succhi gastrici…
Massimo: – La musica Hip Hop

Angie: – Hobby?
Massimo: – Leggere

Angie: – Se fossi un personaggio mitologico chi saresti?

Ulisse

Massimo: – Ulisse

Angie: – Qual è il sogno più grande?
Massimo: – Pace e giustizia nel mondo

Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Massimo: – Che sono buono

Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Massimo: – Dipenderebbe dall’avvenenza e dalle altre qualità della cuoca

Angie: – Un piatto della tua infanzia

Pasta al pomodoro

Massimo: – Pasta al pomodoro

Angie: – C’è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?
Massimo: – Mi piace provare le cucine del posto quando viaggio

Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Massimo: – Esistono eccome le cucine regionali

Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?

Pizza

Massimo: – La pizza Margherita

Angie: – Dopo la cucina italiana, c’è n’è qualcuna internazionale che preferisci? Se sì, quale?
Massimo: – Francese

Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Massimo: – Una nuova serie tv ambientata a Sorrento! Ideata da me.

Angie: – Come definiresti il tuo carattere, da un punto di vista prettamente gastronomico?
Massimo: – Buono

Angie: – A che piatto paragoneresti, Berlusconi, Renzi, Beppe Grillo?
Massimo: – Berlusconi alla trippa, Renzi al baccalà, Grillo a una salsiccia

Angie: – La cucina ti ha mai tradito?
Massimo: – Qualche volta ho mangiato male sì

Angie: – Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere “la mela proibita”?
Massimo: – Rosa Bellella

Angie: – Prova a descrivere il tuo romanzo – o parti di esso – con metafore culinarie, tipo “nutrimento dell’anima”.
Massimo: – Un pranzo completo

Angie: – Se tu dovessi scegliere uno scaffale di supermercato (o altro negozio simile), dove immagineresti collocato il tuo libro? E perché?
Massimo: – Lo riesco a immaginare solo in libreria

agrumeto

Angie: – Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell’ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)
Massimo: – In un agrumeto

Angie: – “Panem et circenses”. Sostituisci ai giochi da circo i libri. Cosa ti evoca a livello sensitivo e immaginifico?
Massimo: – Che dei libri non si può fare a meno come del cibo

Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
Massimo: – Ancora non penso al cast, per ora c’è il libro ed è quello che conta di più

Angie: – Il sapore delle tue parole?
Massimo: – E’ quello che avvertono i lettori

Angie: – Tre aggettivi per definirti come scrittore/ice:
Massimo: – Romantico, intenso, divertente

Angie: – Tre aggettivi per definirti come uomo:
Massimo: – Riflessivo, coraggioso, ironico

Angie: – Cosa c’è di te nel protagonista del tuo romanzo?
Massimo: – Poco o nulla. A parte la “Fame di Giustizia” che esprime in vece di quella atavica di cibo.

Angie: – Il colore della tua scrittura?

arancio

Massimo: – Arancio

Angie: – Il prossimo libro che scriverai?
Massimo: – Il secondo episodio della serie di Pulcinella : “Uccidete Pulcinella”

Angie: – Il libro della tua vita?
Massimo: – Il castello di Kafka

Angie: – Il libro che avresti voluto scrivere?
Massimo: – “Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki

Angie: – Il libro che non avresti mai voluto leggere?
Massimo: – Ce ne sono un bel po’

Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Massimo: – Napoli è una città unica ed è unica anche nel fornire a scrittori, artisti, musicisti, filosofi, il necessario nutrimento per alimentarli. Napoli è unica ma anche universale. Una città potente nel bene e nel male. Ma d’infinite sfumature. D’infiniti sapori, dolci e amari. A Napoli c’è tutto. Elena Ferrante è la mia scrittrice italiana preferita, ma anche uno dei miei scrittori preferiti in assoluto, e se proprio devo la paragono a una bella gustosissima, sostanziosa, gratificante “genovese”

Angie: – Le donne secondo te, sono piu’ brave degli uomini a scrivere? e ad affontare il tuo stesso genere letterario?

Erri De Luca – Foto di Emanuela Scarpa

Massimo: – Non credo ci siano differenze. Ci sono scrittrici bravissime, eccezionali (vedi Ferante) al di là dei generi letterari e ci sono scrittori inimitabili e bravi (vedi Erri De Luca)

Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Massimo: – Mai smettere di cercare la felicità

Angie: – Il tuo dolce del natale preferito e se hai qualche ricordo legato alla gastronomia di questo periodo

Struffoli

Massimo: – Gli struffoli. Un brasato mangiato a Amsterdam, di grande soddisfazione per la combinazioni di sapori.

Angie: – in conclusione, una tua ricetta per i miei lettori
Massimo: – Sono più bravo a mangiare

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