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Interviste: una breve chiacchierata con i Retrolove.

Da Sonofmarketing @SonOfMarketing
I Retrolove sono stati protagonisti e vincitori del nostro spazio dedicato alla musica emergente Pleasures of Unknown. Li abbiamo intervistati per farvi sapere qualcosa in più su di loro. Prima dell'intervista però, ecco qualche nota biogarfica per rinfrescarvi la memoria.


I Retrolove si mhttp://profile.ak.fbcdn.net/hprofile-ak-snc4/211137_108877300745_4181730_n.jpguovono sinuosamente preceduti dai decibel. Riff ipnotici, ritmiche rotolanti, un sound che gratta acido e potente. È rock alternativo, se vuoi garage e striscia underground, ma alza la testa. Sui palchi da giugno 2009. Un anno di live tra i principali club milanesi, la Lombardia, Torino, Bologna. Surfer’s Den, Black Hole, East End, Legend54, Blueshouse, Barrio’s Café, Land of Live, Velvet club, Ligera. Show energici, sudati: veri. I pezzi crescono, si provano sulla pelle del pubblico, prendono forma e aumentano.La band guadagna la vittoria del primo contest di oozer.com, le aperture per Nina Zilli e per i Linea77. La dimensione dei Retrolove è questa: un palco, l’impianto tirato al limite, le teste che vanno su e giù, i corpi che si muovono spinti dal ritmo. Un EP autoprodotto nel 2009, per fissare le idee.  Il brano Retrolove registrato per la compilation Sounds of Underground vol.1. Un promo cd, "This Is Nothing New" di 9 pezzi nel 2010, per far girare il nome e il sound.

 

 

 



Ed ecco a voi l'intervista. Buona Lettura!

1) Partiamo dalla dimensione live. La vostra band nasce e si è fatta conoscere soprattutto con le esibizioni dal vivo. Avete aperto artisti come Nina Zilli e Linea 77. Com'è stata quell'esperienza? E com'è il vostro approccio al live rispetto alle esecuzioni in studio?

Zimo: Sì la nostra dimensione è quella e lì continuiamo a dare il meglio: siamo una band live. Ci piace sudare e quell’intensità che c’è solo quando le vibrazioni vanno dirette da te a chi ti ascolta. Mettere su disco l’esperienza dei live è come una seduta dall’analista: capisci la strada che hai fatto fin lì, vedi il tuo lavoro da fuori, come ci sei arrivato e come può crescere in futuro.
Lorenzo: Se per tanti l'obiettivo è arrivare a produrre un disco, per noi invece è suonare in giro il più possibile e creare nuovi fan.
Lost: Aprire le serate per band più famose o molto diverse dalla nostra è sempre stimolante, sia per l’impatto con un pubblico magari lontano dalle nostre sonorità, sia per la possibilità di testare realmente la band, per capire se si è in grado di rendere anche a quei livelli!


2) Sempre per quanto riguarda il live avete partecipato al progetto cinematografico "Subito dopo il tramonto, un attimo prima dell'alba". Raccontateci di quest'esperienza.

Lorenzo: creare una soundtrack è un lavoro stimolante e difficile. C'è il rischio di non realizzare un prodotto non all’altezza delle grandi produzioni a cui il pubblico è abituato. Di qui la scelta di realizzare la colonna sonora facendo quello che ci viene meglio: il rock.
Lost: Siamo molto curiosi di vedere come la nostra musica influenzerà le immagini e, viceversa, come noi ne saremo influenzati!
Marco: La sinergia con Eugenio (il regista) è stata reciproca, da parte nostra proponendo i nostri pezzi più adatti per il progetto, e da parte sua condividendo atmosfere e scene da sottolineare con la nostra musica.
Lost: In generale, interagire con altre forme espressive è sempre positivo, ti arricchisce e suggerisce nuovi sbocchi creativi utili per crescere come musicisti!



3) Il cinema ha qualche tipo di influenza sulla vostra musica? Se si per quali registi o progetti vi piacerebbe collaborare?

Zimo: Siamo tutti ingordi divoratori di film. Credo che questo arrivi inevitabilmente nella nostra musica, anche se non so dirti come.
Lost: Non è un caso che alla fine ci piacciano registi come Kubrick o Lynch che hanno fatto della musica un elemento fondamentale ed imprescindibile della loro opera.
Lorenzo: E poi molti musicisti rock che ci hanno fortemente influenzato come Trent Reznor o Mike Patton sono molto attivi in ambito cinematografico.
Marco: Nuove collaborazioni in ambito cinema sarebbero molto interessanti, sia per la composizione di una colonna sonora, che per la realizzazione di un videoclip di un nostro brano.

4) Passiamo al vostro album This is Nothing New. Il titolo stesso dell'album esprime un'autoironia di fondo sulla vostra musica che ha una base forte di grunge rimodellata con le sonorità alternative dell'ultimo decennio. Com'è nato il disco e in cosa vi sentite differenti rispetto a tante altre band che hanno seguito lo stesso percorso musicalmente parlando?

Zimo: L’autoironia che hai sentito penso sia un ingrediente fondamentale. Come puoi pensare di fare o dire qualcosa di totalmente nuovo oggi? Per noi il punto è fare quello che sentiamo in modo spontaneo, sincero e potente. Incontriamo spesso una certa supponenza o pretese autorali in altre band, ma questo non fa che renderci isole in competizione ed è un peccato. Alla fine è rock n roll: più siamo più facciamo casino, no?
Marco: Oggi nella musica l’apparenza spesso supera la sostanza. Con questo disco non vogliamo venderti il nuovo sottogenere indie dei prossimi anni fine a se stesso, “non c’è niente di nuovo” ma forse c’è bisogno proprio di questo, più sostanza.
Lorenzo: Veniamo da lì come ascoltatori e musicisti: il rock USA e inglese degli anni '90. C'è l'approccio ruvido del grunge, il sound leggero del brit-rock, la potenza e la voglia di mischiare sonorità dell'alternative-rock americano.
Lost: I nostri brani nascono dalla passione e dal piacere di suonare assieme, non è scienza, è rock and roll, senza progetti o calcoli, conta solo prendere gli strumenti e suonare!



5) Come potrebbero evolvere le vostre sonorità nei vostri prossimi lavori? C'è qualcosa che avete ascoltato nell'ultimo periodo che vi potrebbe influenzare nelle prossime composizioni?

Zimo: Fissare un anno e mezzo di live e pezzi su disco ci sta aiutando a definire il nostro sound e lo stile della composizione. È stato un nuovo punto di partenza, abbiamo capito cosa ci piace, cosa potrebbe funzionare meglio e cosa è meglio perdere per strada. Stiamo lavorando a un bel po’ di nuove canzoni, le buttiamo il prima possibile alla prova del fuoco dei live per vedere se reggono e che feeling hanno.
Lost: C’è sicuramente il desiderio di alzare il livello per fare in modo che la gente, ascoltandoci, possa dire “Cavolo, ci sanno fare, senti che energia!!!!”!
Lorenzo: Abbiamo imparato un paio di buoni test: le canzoni nuove vanno provate live e devono essere facili da suonare anche solo con una chitarra acustica.
Marco: Al momento stiamo lavorando su cose nuove e giusto per trovare dei termini di paragone possiamo dirti che non mancheranno anche riferimenti alle colonne sonore anni 70...

6) Passiamo ai testi. O meglio alla lingua dei testi. La scelta dell'inglese è data dal semplice fatto che l'italiano non si adatti alla musica che fate oppure perché vi riesce meglio esprimere i concetti con un'altra lingua?

Zimo: è venuto così di getto, senza particolari ragionamenti. Da qualche live a questa parte è capitato che il pubblico ci chiedesse di provare a svoltare all’italiano. Potrebbe essere una sfida interessante mantenere il tono e la costruzione dei nostri testi anche in italiano. Chissà, restate in ascolto.


7) Con quali gruppi/artisti vi piacerebbe collaborare in futuro sia a livello di grandi band affermate, sia per quanto riguarda realtà meno sconosciute?
Lost: se posso sognare ti dico che un’eventuale collaborazione con un grande produttore straniero affermato sarebbe il massimo! Godrei nello scoprire cosa potrebbe tirare fuori da noi un produttore del calibro di Brendan O’Brien.
Marco: In italia Ministri, Serpenti e Bud Spencer Blues Explosion. Per l’estero i nomi sono tanti, ma Arctic Monkeys, The Hives, the Strokes, Foo Fighters... L’idea di aprire una data per questi artisti sarebbe veramente una grassa.
Lorenzo: nel nostro piccolo, vorrei trovare un piccolo manipolo di band underground e un buon manager per riuscire a creare una 'scena', un clan, un gruppo di persone che ha voglia di sbattersi per creare occasioni per suonare insieme e portare in giro un po' di rock n' roll. E' più difficile di quello che sembra, con l'individualismo che imperversa nell'underground oggi.


8) Bolle qualcosa di nuovo in pentola? E quali saranno i vostri prossimi appuntamenti live?
Zimo: Be’ il progetto della colonna sonora è la cosa più nuova che ci è capitata. Appena avremo un bel numero di pezzi nuovi che ci convincono probabilmente proveremo a metterli su disco, magari nel frattempo con il supporto di una produzione o anche solo di un management. Le date live non mancheranno e su quelle continuiamo a lavorare principalmente. Ora abbiamo il 4 novembre al black hole, il 18 novembre all’Arci Agorà di Cusano Milanino e poi il 17 dicembre al Ligera.
Per tutte le prossime date e novità comunque tenete d’occhio il nostro facebook:
www.facebook.com/loveretrolove

Nicola Orlandino

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