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Intesa Bersani-Vendola, verso un ‘Polo della Speranza’?

Creato il 01 agosto 2012 da Candidonews @Candidonews

Intesa Bersani-Vendola, verso un ‘Polo della Speranza’?

Dopo la presentazione della Carta d’intenti, oggi Bersani ha incontrato il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola. L’incontro sembra essere andato bene, una alleanza tra PD e Sel appare possibile, cosi come l’assenza di veti verso una convergenza con l’Udc di Casini. Sembra invece improbabile una coalizione che veda anche Di Pietro.

Da L’Unità:

Si è concluso l’incontro tra Nichi Vendola, leader di Sel, con Pier Luigi Bersani alla sede del Pd di Largo del Nazareno a Roma. Dal  colloquio sono usciti entrambi soddisfatti. Il governatore pugliese parla di “polo della speranza”, il segretario dei Democratici lo definisce “un bel titolo”, ma smentiscono entrambi l’ipotesi di una lista unica: “Fantapolitica”, dice il governatore pugliese, “l’ho letta sui giornali”, rincara Bersani. Piuttosto appare chiara l’idea di una strategia e di scelte comuni per andare al governo. Hanno parlato anche di lavoro. E mentre Vendola da un lato non pone veti all’Udc se il partito di Casini ha in agenda anche i diritti sociali, inclusi quelli dei gay, risulta netta la sua dura presa di distanza nei confronti di Di Pietro. Bersani sottolinea che il leader Idv “ha preso un’altra strada”, e già aveva criticato le polemiche dell’ex pm, il responsabile di Sel parla addirittura di “deriva” di chi come Di Pietro ora fa “propaganda” e non vuole e non pensa invece a “costruire”.

E’ una situazione ‘strana’. Sel ed Idv pescano da elettorati simili. Una alleanza di Vendola con Casini spingerà non pochi elettori del suo partito a votare proprio l’Italia dei valori. Non è un mistero che gli elettori di Sinistra mal sopportino lUdc (e tra questi c’è anche il sottoscritto). Forse Vendola, messa in conto una emorragia a Sinistra verso l’Idv, pensa di poter intercettare i tanti elettori democratici ‘progressisti’ che non vedono di buon occhio la politica filo-montiana del Partito.

Una cosa è certa, una mini coalizione Pd-Sel può arrivare al massimo al 30%, alleata all’Udc non sfiorerà mai il 40% e quindi difficilmente avrà una maggioranza assoluta nel prossimo parlamento, almeno con questa legge elettorale. Se, come sembra  , nei prossimi mesi si arriverà ad una modifica della legge, l’alleanza Bersani-Vendola probabilmente servirà solo per presentarsi alle Politiche, dopodiche in Parlamento ci si dividerà. Il Pd assieme all’Udc, ai centristi ed ai liberal Pdl in maggioranza, magari per un Monti-bis, Vendola all’opposizione.

Il ‘no’ a Di Pietro era abbastanza scontato, viste le ultime uscite dell’ex Pm, passato in pochi mesi dal ‘moderatismo’ al populismo Grillo-style. E pensare che solo un anno fa, moderatamente, affermava:

«Voglio costruire un’alternativa a questo governo. So bene che questa alternativa sarà possibile se conquistiamo la fiducia della maggioranza degli elettori e non con politiche d’odio. Poiché ho dimostrato di sapere fare opposizione al governo Berlusconi con più determinazione di tanti altri, ora che siamo al crepuscolo del berlusconismo, abbiamo il dovere di ricostruire il paese e questo si fa con un programma di governo e non con la politica urlata»

E meno male che dovevano essere evitate politiche d’odio ed urlate. Basta guardare cosa va dicendo da qualche mese, verso Bersani, il Partito Democratico, ilPresidente Napolitano. Poco credibile davvero, Antonio Di Pietro.

E Fini poi? Il ‘veto’ di Vendola ‘isola’ il Presidente della Camera. Se appare impossibile un suo ritorno con Berlusconi, che fine farà?

Ultima annotazione, il leader di Sel vorrebbe ribattezzare la coalizione come ‘Polo della Speranza’. Sulla speranza siamo tutti d’accordo, sulla definizione ‘polo’ invece non credo proprio. Ricorda memorie berlusconiane con il ‘Polo della libertà’.  Meglio ‘Speranza per l’Italia‘.


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