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Into the Still Blue by Veronica Rossi

Creato il 30 gennaio 2014 da Anncleire @anncleire

Into the Still Blue by Veronica Rossi

“You really want me to talk?”

Aria leaned back, letting him take her weight. “Yes”

“You’re going to hear a lot about my favorite subject.”

“Hunting?”

He laughed “No.” He slid his hand to her hips, feeling muscle and solid bone, and then back up, over the curve of her waist. “Not hunting”. Every part of her drove him mad, and he told her so, whispering in her ear as she rested against him.

 

“Into the Still Blue” è il volume conclusivo della meravigliosa trilogia distopica di Veronica Rossi, in uscita il 28 gennaio, che io sono riuscita a leggere in anteprima grazie a HarperCollins e HarperTeen che mi hanno concesso questa STRAORDINARIA OPPORTUNITA’ e non posso esserne più contenta. Una fine meravigliosa, davvero non potevo chiedere di meglio alla Rossi, che è risultata convincente, incisiva e fantastica fino alla fine. Ho terminato il libro in un paio di giorni, piangendo, ridendo ed esultando con Aria, Perry, Roar e tutta la banda, perché la scrittrice californiana ha scritto la fine che la storia meritava, regalando ai lettori un finale di serie bellissimo. Da amare.

 

Il loro amore e le loro capacità di leader sono state messe alla prova. Ora è tempo per Perry e Aria di unire i Dwellers e gli Outsiders, la civiltà e i selvaggi in un ultimo disperato tentativo di portare equilibrio nel loro mondo.  La corsa per raggiungere “the Still Blue” ha raggiunto un punto di stallo. Aria e Perry sono determinati a trovare questo ultimo porto sicuro dalle tempeste di aether prima che lo facciano Sable e Hess – e sono determinati a rimanere insieme.

Nel frattempo il tempo per salvare Cinder sta finendo, il quale è stato rapito da Hess e Sable per le sue uniche abilità. E quando Roar torna al capo, è furioso con Perry tanto da non guardarlo neanche e Perry inizia a sentire che hanno già perso.

Senza più opzioni, Perry e Aria devono metter insieme un team per l’impossibile missione di salvataggio – perché Cinder non è solo la chiave per aprire “the Still Blue” e la loro unica speranza di sopravvivenza, è anche un loro amico. E in un mondo che sta morendo, i legami tra le persone sono quelli che contano di più.

 

Se volete evitare spoiler del secondo volume vi invito a non leggere questa recensione, sapete quanto cerchi di essere spoiler free sul libro che sto recensendo, e se si tratta di una serie cerco di esserlo anche dei volumi precedenti, ma non so se sono in grado di farlo con questo. Trattandosi della fine della serie potrei sbordare. Lettori avvisati, mezzi salvati!

La storia inizia lì dove l’abbiamo lasciata in “Through The Ever Night” con un arrivo travolgente nel territorio dei Tides e il pericolo vero e reale dell’unione tra il gruppo di Perry e quello di Aria. La convivenza non si prospetta molto semplice, visto che i due non possono essere più diversi. Ma il tutto si complica con l’arrivo di Roar, uno dei miei personaggi preferiti, che ancora non ha superato ciò che succede nel secondo volume, e anzi è pronto solo per una cosa: la vendetta. Aria e Perry sono insieme, si sono ritrovati, ma allo stesso tempo le circostanze sono in combutta contro di loro, visto che le tempeste sono sempre più temibili e la speranza di lasciarsele alle spalle sempre più flebile. Il loro unico obiettivo è mettere in salvo tutti e raggiungere il tanto agognato Still Blue. Purtroppo di mezzo ci sono Sable e Hess che non vogliono di certo rimanere indietro.

È un libro amaro questo perché in qualche modo i protagonisti devono compiere dei sacrifici e giungere ad un compromesso, perché raggiungere la salvezza non arriva in maniera immediata e sicura, ma anzi, comporta un certo livello di ambiguità e pericolo. Tutti sono d’accordo su una cosa: vivere in pace e costruire un futuro migliore.

La storia viene ancora una volta raccontata a capitoli alterni da Aria e Perry con l’uso della terza persona, un marchio di fabbrica della Rossi che pur non essendo la mia modalità preferita pure risulta coinvolgente ed emozionante e si seguono le vicende con il fiato in gola.

Aria ormai si è adattata alla sua vita senza Reverie ed anzi è pienamente in grado di affrontare le sfide che il mondo all’esterno le pone. Forte, determinata, è cambiata tantissimo dalla ragazza scorbutica del primo volume e sa che deve rimboccarsi le maniche, che nonostante i suoi desideri ci sarà sempre qualcosa che si metterà tra lei e la felicità, ma non è intenzionata a mollare, anzi è pienamente convinta del fatto che:

“We all have the potential to do terrible things, Soren. But we also have the potential to overcome our mistakes.”

Nonostante i pericoli, gli errori e le battute d’arresto ciò che conta sono le azione e le decisioni che prendiamo per noi stessi. Possiamo aver preso scelte inconcepibili, usato la crudeltà ma in fondo tutti possiamo redimerci. E le varie sfaccettature di un mondo allo scatafascio comprendono anche i cambi di prospettiva, il mettersi nei panni degli altri, affrontare le sfide che ci vengono poste davanti giorno per giorno. L’annosa questione del “Nature vs Nurture”, noi siamo una tavola bianca, una lavagna da colorare ed è l’ambiente e l’educazione che ci plasmano, che ci danno le conoscenze per scegliere il bene o il male, la ragione che ci permette di vivere all’interno di una società civile, e che l’etica è importante tanto quanto le leggi. Che non basta essere nel giusto delle regole che ci vengono imposte, bisogna anche intervenire per andare incontro alle esigenze di chi ci è intorno. Aria capisce che per prima deve essere lei ad andare da chi non vuole aprire gli occhi e aiutarli ad essere persone migliori.

D’altro canto anche Perry si è evoluto come personaggio, arrivando ad essere un condottiero oltre che un cacciatore. Anche qui ci viene mostrato un aspetto molto interessante, Perry diventa “Blood Lord” per esigenze non per convinzione e un leader ha bisogno del rispetto di chi guida. Non si può andare avanti solo con la forze e la paura, bisogna educare, mostrarsi generosi e ascoltare ogni opinione. Tirannia vs Repubblica, comunità contro personalismi egoisti ed egocentrici, che in un qualche modo assurdo ci mostrano anche un lato di Perry che non conoscevamo. Non tutti vogliono stare in alto, anche perché comporta un certo grado di sacrificio.

Insomma il mondo post-apocalittico della Rossi si anima di decisioni complicate e destini che troveranno la loro pace in modi imprevisti, con colpi al cuore incredibile e la speranza dello “Still Blue” che è un luogo fisico e un atteggiamento mentale, perché raggiungerlo non comporta solo un viaggio ma anche uno sconvolgimento emozionale. Potrebbe sembrare apparentemente banale l’epilogo, eppure è una porta aperta verso la speranza di un futuro che si rigenera completamente. La tempesta è vicina, si tinge di rosso, un rosso che di simbolico ha tutto, ma che allo stesso tempo è blu come il mare e il cielo e come i destini che si intrecciano e fluiscono come un fiume.

Molti sono i personaggi che si imparano ad amare, la mitica Molly, il nipotino di Perry, Cinder, ma soprattutto Soren, che in un qualche modo assurdo compie una parabola attraverso il “Never Sky” per uscirne in qualche modo strano con una luce diversa e profondamente più vera. E come dimenticare Roar? Roar con la sua bottiglia di Luster, il liquore che bevono gli outsiders, la sua battuta sempre pronta e gli occhi di chi ha visto il peggio ma non si è arreso, perché in fondo può e deve farcela. Ogni singolo personaggio è importante, ha un ruolo e non si può negare il suo coinvolgimento nella ricerca, neanche quando tutto sembra perduto… perché in fondo la speranza è l’ultima a morire.

Il particolare da non dimenticare? Un gommone gonfiabile.

Tra fughe rocambolesche, decisioni disumane e abbracci affezionati “Into The Still Blue” è uno di quei libri che sogni da quando apri il primo volume di una serie, con tutte le risposte e la fine che vuoi, in cui non cambieresti nulla, neanche se te ne fosse concessa la possibilità. Cruento, dolce e indimenticabile regala ai fan di Aria & Perry un addio commosso e bellissimo. E io sono triste a pensare che è finito un viaggio, ma assolutamente convinta che ne è valsa la pena intraprenderlo.

Buona lettura guys!

 

Into the Still Blue by Veronica Rossi

La Serie:

- Under the Never Sky  (uscito in italiano per Sonzogno col titolo “Never Sky – Sotto un cielo selvaggio)


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