Il giudizio di Marco GoiSummary:
Into the Woods è un film che si va a infilare all’interno di due filoni che negli ultimi tempi stanno conoscendo una rinnovata fortuna. Il genere fiabesco, innanzitutto, che dall’arrivo sul piccolo schermo della serie Once Upon a Time in poi ha ritrovato con un successo sempre maggiore anche la via del grande schermo. Dopo gli incassi milionari di Maleficent e Cenerentola, la Disney Pictures ci riprova con questo Into the Woods, che non prende ispirazione da un’unica storia, bensì è un mix di fiabe differenti, per la precisione Cenerentola, Cappuccetto rosso, Raperonzolo e Jack e la pianta di fagioli.
Non solo fiabe, comunque. Into the Woods è infatti ispirato a un musical che va in scena a Broadway dagli anni ’80. Anche il genere musical ha incontrato negli ultimi tempi una nuova vita grazie al piccolo schermo, con serie come Glee o il recentissimo Galavant, ma anche al cinema è riuscito a fare centro ai botteghini con Les Misérables, che nel 2013 si è pure portato a casa 3 Oscar, tra cui quello di miglior attrice non protagonista andato ad Anne Hathaway. Se avete amato la colonna sonora di quel film, è probabile che apprezzerete pure quella di Into the Woods. Al contrario, se già non avete sopportato quella pellicola, questa volta avrete vita ancora più dura.
Into the Woods è una pellicola quasi interamente cantata, dall’inizio alla fine, con giusto qualche breve dialogo parlato di intermezzo. Inoltre è un rilettura cinematografica fedele al musical di Broadway anche dal punto di vista della soundtrack. Tutti i brani sono infatti tratti dalla versione teatrale. Tutti, tranne uno. Il compositore Stephen Sondheim ha scritto una nuova canzone, “She’ll Be Back”, apposta per il film diretto da Rob Marshall, già regista di un musical fortunatissimo, Chicago, e di un altro parecchio meno riuscito, Nine. Si tratta quindi di una colonna sonora che sarà apprezzata parecchio da chi ama il classico stile Broadway, mentre risulterà indigesta, per non dire inascoltabile, a tutti gli altri. Un plauso va comunque fatto agli attori coinvolti, da Emily Blunt a Johnny Depp, da Meryl Streep ad Anna Kendrick, capaci di offrire prove vocali buone, o se non altro abbastanza da far impazzire di gioia tutti i patiti di musical tradizionali. Per gli altri è invece meglio aspettare l’arrivo di Pitch Perfect 2, una versione più moderna del genere musicale che vede ancora una volta protagonista la voce di Anna Kendrick, solo in un contesto “leggermente” più pop e più fruibile da un pubblico poco a suo agio con gli ambienti di Broadway.
di Marco Goi per Oggialcinema.net