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Invasione dei nazifascisti a Cantù: la libertà di espressione è per tutti?

Da Mariagraziapsi

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Si è concluso ieri “Campo di Marte. Portarsi non là dove ci si difende, ma là dove si attacca!”, il Festival di Forza Nuova che ha radunato centinaia di militanti di estrema destra provenienti da tutta Europa a Cantù. Fra i relatori coinvolti Mirko Viola, condannato a 2 anni e 8 mesi per aver promosso Stormfront – movimento di estrema destra finalizzato all’incitamento di discriminazione e violenza per motivi razziali – e Roberto Fiore, leader di Forza Nuova. La concessione, da parte del sindaco canturino Claudio Bizzozero, di spazi pubblici per la realizzazione dell’iniziativa ha sollevato numerose polemiche, legate all’impossibilità di concedere la stessa libertà di espressione a gruppi democratici e antidemocratici. Ma è vero che i valori democratici sono “migliori” e più adattivi di quelli antidemocratici?

Un sistema di valori, o meglio un’ideologia, è un insieme di credenze e opinioni correlate, riguardanti eventi del mondo sociale, che organizzano e delimitano il pensiero. L’ideologia di qualsiasi gruppo politico è posta lungo un continuum che ha come estremi il conservatorismo e il progressismo. Secondo Foglia, i valori dei conservatori e dei progressisti sono gli stessi, ciò che differenzia le due ideologie è l’ordine d’importanza di tali valori. Ad esempio, la sicurezza, la fede, la libertà e la creatività sono valori condivisi da tutti gli individui, ma i primi due sono più importanti per i conservatori, gli ultimi due per i progressisti Spingersi troppo verso uno dei due estremi, però, può essere dannoso: oltre a essere un sintomo di nevrosi (Baker), porta a negare l’importanza dei valori meno prioritari, lacerando il sistema di valori e rendendo impossibile confrontarsi con persone che appartengono ad altri gruppi sociali. Riprendendo l’esempio precedente, un individuo polarizzato sull’estremo “conservatorismo” rinnega l’importanza dei valori importanti per i progressisti, quali ad esempo la libertà e la creatività; viceversa, un progressista estremo non considera la sicurezza e la fede come valori.

Irvin Janis, con lo scopo di descrivere cosa accade in gruppi per portarli a prendere scelte sbagliate, mise a confronto decisioni politiche statunitensi con esito sfavorevole (come la disfatta della Baia dei Porci del 1961) con quelle con esito favorevole (come la crisi dei missili di Cuba del 1962). A partire da questo studio, lo studioso coniò il termine groupthink, “pensiero di gruppo”: una modalità di pensiero di gruppi molto coesi in cui la volontà di trovare un accordo unanime prevale sull’adottare procedure decisionali adeguate. Secondo Janis, le cause che fanno insorgere un pensiero di gruppo sono:

  • la troppa coesione di gruppo;

  • l’isolamento del gruppo dalle informazioni esterne;

  • l’omogeneità ideologica dei membri;

  • l’alto tasso di stress;

  • la mancanza di un leader imparziale e di regole che incoraggiano proceduree adeguate.

Quali sono le conseguenze generate dal groupthink? Un gruppo che lo manifesta si percepisce come invulnerabile, dalla parte della ragione, scredita le informazioni contrarie alle sue, esercita una forte pressione sui dissidenti per conformarli e stereotipizza i membri che non vi appartengono. In particolare, gli stereotipi¹ sono etnocentrici, incrementano i pregiudizi, la discriminazione nei confronti dei membri esterni al gruppo, la disumanizzazione e quindi la possibilità di violenza e conflitti.

Lo studioso sostiene che per prevenire il groupthink è necessario che il leader dia la possibilità ad ogni membri la possibilità di esprimere liberamente obiezioni e confrontarsi con persone esterne al gruppo, e che i membri più importanti del gruppo non esprimano un’opinione quando assegnano un compito agli altri membri. Un gruppo antidemocratico, che generalmente non mette in atto tali procedure, svilupperà con maggiore probabilità il pensiero di gruppo.

Maria Grazia Cultrera

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¹stereotipi: schema che ha la funzione di valutare un gruppo sociale ampiamente condiviso e semplificato.

Bibliografia e sitografia

Hogg, M. A & Vaughan, M. G.(2010). Essentials of social psychology. Pearson Education Limited, United Kingdom.

Janis, I. L. (1972). Victims of groupthink: A psychological study of foreign policy decisions and fiascoes. Boston, MA: Houghton Mifflin.

http://www.albertofoglia.ch/news/psicologia-di-destra-psicologia-di-sinistra/



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