Piove. Pomeriggio malinconico, dolorante.
Voglia forte di essere altrove, di ombra verde, di possibilità.
Darjeeling. “Terra dei lampi, dei temporali”.
Io oggi invento, siedo, dimentico e mi allontano. Trascorro per analogie.
Mi fanno compagnia un’immagine trovata per caso, un libro che vorrei, un tè che mi piace. Li lascio qui perché possiate tornare a farli vostri, se vorrete, quando anche da voi scenderà pioggia che evoca partenze, mani altrui, o incerte nostalgie.
![darjeeling_(C)BobSacha darjeeling_(C)BobSacha](http://m2.paperblog.com/i/9/98734/invito-al-viaggio-in-india-per-pomeriggi-di-p-L-1.jpeg)
Una piantagione di tè nella regione indiana del Darjeeling, fotografata da Bob Sacha per il National Geographic. Cliccateci sopra per scivolarci meglio dentro: è una coperta di foglie e luce.
![anita_nair_magicaindia anita_nair_magicaindia](http://m2.paperblog.com/i/9/98734/invito-al-viaggio-in-india-per-pomeriggi-di-p-L-2.jpeg)
Anita Nair – l’autrice di “Cuccette per signora” – in questo libro raccoglie ricordi di leggende e fiabe della sua infanzia: cinquanta storie di magia e immaginazione, arricchite da tavole a colori. Lo immagino da sfogliare sorseggiando tè indiano, rimpicciolendo pagina dopo pagina.
È una rivisitazione dell’intero immaginario della sua India quella che la Nair propone in questi racconti, rivolti in primo luogo ai bambini indiani: un universo mitologico ricco di dèi, semidèi, demoni, asceti, re mitici e animali magici, che sin dalla notte dei tempi scandisce la ricerca del senso della vita terrena, dell’avvicendarsi delle stagioni, dei sentimenti e delle passioni dell’animo umano, del conflitto perenne tra le forze del bene e del male. Krishna e Vishnu, Shiva e Brahma, gli asura demoniaci sempre a caccia dell’amrita, il nettare della vita eterna, e ancora gli avatar, incarnazioni di un dio. Un mondo da cui a ogni pagina si sprigionano la spiritualità pervasiva dei personaggi e la forza degli elementi naturali. (dal sito dell’editore Donzelli)
E infine il tè, che non poteva essere altro che un Darjeeling.
![gopaldhara_13_09_10 gopaldhara_13_09_10](http://m2.paperblog.com/i/9/98734/invito-al-viaggio-in-india-per-pomeriggi-di-p-L-3.jpeg)
Questo: un semi-ossidato proveniente dal giardino di Gopaldhara.
Un giorno una persona che sa le cose dell’India mi raccontò il significato di questo nome: fonte o ruscello di Gopal, ovvero di Krishna calato nelle vesti di pastorello. Il mito, di nuovo. La fantasia.
Immagino questa incantata commistione d’acque – dalla terra, dal cielo – mentre ascolto tuoni lontani e gocce fitte, con in bocca un sapore di pesche e noci fresche: secco, prezioso e dolce come questo istante che non ha dimora, e dura.
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