Alle prime luci dell’alba, il rumore del camion della spazzatura riechèggiò nell’ampio androne. Il signor Taylor chiuse rapidamente il portone alle sue spalle e si avviò verso l’ascensore. Con un piccolo strattone vinse le ultime resistenze dell’animale, lo tirò verso di se e liberò le antine dell’angusta cabina.
In quei pochi secondi, fece giusto in tempo a darsi un’aggiustatina e tentare di rassicurare quella stupenda e impaurita bestiola.
Giunse al piano. Con la mano destra infilò la chiave nella toppa. Con la sinistra teneva ben serrate le mascelle della sua compagna. Un solo flebile belato avrebbe potuto insospettire gli anziani vicini.
Una volta all’interno libero la bocca di Nancy, uno stupendo esemplare di pecora Shetland. Afferrò il guinzaglio e si diresse verso la camera da letto. Giunto sulla soglia accese la luce.
Al centro del letto la signora Taylor, seduta a braccia conserte gli lanciò un’occhiata minacciosa.
< BRAVO!! THOMAS!! Complimenti per quest’ennesima trovata. Riesci sempre a stupirmi. Pretendo una spiegazione. >
E lui, con tono pacato ed impenitente:
“ Vedi, cara, questo è quel maiale che sono costretto a scoparmi tutte le volte che mi respingi”
< MA THOMAS!!! SEI IMPAZZITO? Non distingui più una pecora da un maiale?>
“ Stai zitta Sarah, non sto parlando con te.”