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Io, Bridget Jones, non l’ho mai capita

Creato il 17 luglio 2011 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Colonna sonora del post (è del sequel, lo so, ma mi piace tantissimo questa canzone).

Io, Bridget Jones, non l’ho mai capita

Due sere fa, per la ∞ volta, ho rivisto “Il Diario di Bridget Jones” (in inglese senza sottotitoli, ma potrei anche vederlo muto, tanto lo so a memoria) e per la ∞ volta ho pensato che se fosse stato per me il film sarebbe finito dopo cinque minuti.

Intanto va detto che io non ho nulla da spartire con Bridget Jones, è vero che lei (all’inizio del film) e io (tuttora) siamo zitelle, ma finisce lì. Io non fumo, non bevo, non lavoro per una casa editrice, non assomiglio nemmeno lontanamente alla Zellweger, non vivo a Londra, etc. Insomma se è l’essere single l’unica cosa che ci lega allora assomiglio più a Rosy Bindi che non alla Bridget. Ma vabbè, sono considerazioni inutili.

La cosa che non capisco è come possa una persona sana di mente essere indecisa tra Mark Darcy e Daniel Cleaver. Come è possibile? Belli e ricchi entrambi, c’è da scegliere tra un uomo gentile, garbato, serio, sensibile, fedele, protettivo, affidabile, colto, che ha lo stesso cognome dell’eroe romantico per eccellenza (voglio dire, hanno dato a un feromone il nome Darcin in suo onore) e un mascalzone, un bastardo, uno stronzo, un uomo inaffidabile, ingannevole, infedele, libertino, irresponsabile, superficiale… ma davvero una donna normale adulta ha dei dubbi? Ma c’è qualcuna che realmente si vuole così male? Lo so che la risposta è affermativa, però perchè!? E’ una cosa che non comprendo.

Io uno come Daniel Cleaver non lo guarderei nemmeno in foto. Ma Mark Darcy, tutta la vita per tutta la vita. Ecco perchè per me il film sarebbe finito subito. Forse non sarebbe stato un capolavoro, effettivamente. E’ vero che tutte abbiamo avuto la fase dell’amare lo stronzo, io ce l’ho avuta, ma facevo le medie e poi le superiori (e anche dopo, ok, lo ammetto)! Se ripenso al tempo perso dietro agli stronzi (chiamiamoli con il loro nome, non ne vale la pena, indorare la pillola o usare perifrasi più delicate) mi viene da piantarmi un chiodo sull’alluce. E alle fine il ricordo migliore di un amore adolescenziale è quello che serbo per uno che era molto Mark Darcy, non mi ha mai voluto (come biasimarlo) però sono felice di avere avuto una cotta per uno così, perchè ne valeva la pena! Ma le ore perse a disperarmi per gli stronzi… no, tempo sprecato. Ora mi auguro solo che finiscano sotto a un tir: non dico mica che devono morire, no ci mancherebbe, però un polsettino rotto, una costolina incrinata, cosucce ecco, perchè, lo dico fuori dai denti, va detto, è necessario dirlo, se le meritano.

Per carità, io lo so che uomini come Darcy (Mark o Fitzwilliam, il primo è l’incarnazione moderna del secondo) non esistono e non credo a chi sostiene il contrario (più che altro perchè qualora esistessero non vorrebbero certo una come me), però se proprio devo sognare io voglio farlo in grande. E poi io sono una fervente sostenitrice della gentilezza, un valore perduto ormai. Gentilezza è diverso da galanteria, la gentilezza è una disposizione dell’animo, è agire con il cuore, la gentilezza rasserena e rappacifica, e purtroppo è una cosa che io non trovo più. Tanto che quando la intravedo mi stupisco. Ed è parecchio brutto stupirsi di una cosa così naturale e bella. Uffa.



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