I bambini dell'Union raccontano favole!
Se Berlusconi prende atto che una gran fetta di elettorato è culturalmente ferma alla seconda media e si esprime di conseguenza, l’Union Valdotaine deve considerare i suoi elettori infanti della scuola materna. Nell’ultimo editoriale del Peuple, Ego Perron (superata la crisi il faccione è ricomparso seppur obliquo), confessa al suo pubblico (ne ha uno?) la delusione provata al Congresso dell’Alpe. La favola raccontata ai piccini è quella classica che contrappone il buono al cattivo. Narra il pifferaio di una Union disponibile “à lancer une confrontation sur les thèmes importants et sur les grandes questions… et prete à discuter avec les autres forces politiques pour apporter des rèsultats à la communauté valdotaine“. Ma la fatina rossonera così amorevole e disponibile verso il prossimo, si trova ad affontare Alpe, una stregaccia che è sempre contro “n’importe quelle décision, contre tout ce que représente le système actuel”. Riconosce il samaritano, i tratti della “gauche radicale, contre tout e contre tous!”. La fisionomia di Antonio Di Pietro. I leaders carismatici di Alpe: Carlo Perrin, Roberto Louvin ed Elio Riccarand, cloni di Di Pietro? Come è possibile affermare una cretinata simile? E’ possibile se si è un lettore affezionato di Libero e se si è un ammiratore del metodo Berlusconi. Infatti per Pollicino, non ha importanza il contenuto bislacco del suo articolo, ma l’effetto che fa. Affermare che Alpe sia un partito di estrema sinistra equivale a scimmiottare Il Primo Ministro quando taccia di kumunisti questi e quelli. Lo scopo è lo stesso: impaurire l’elettorato moderato che potrebbe nutrire qualche simpatia verso l’avversario politico. Anche in questo nessuna autonomia di pensiero e di strategia: l’Union Valdotaine copia Roma!