Domenica scorsa il Partito Democratico di Milano ha riunito i coordinatori di tutti i circoli in un sotterraneo alla Casa della Cultura per “discutere degli eventi della settimana precedente e votare su un documento per bla bla bla…”. Decisioni prese? 0. Svolte intraprese? 0. Forse è successo qualcosa? No.
Stasera, gli iscritti del Partito Democratico milanese si incontreranno alla Camera del Lavoro per analizzare gli ultimi eventi, la settimana passata e bla bla bla… in un continuo flusso di parole, sempre le stesse, che ci diciamo, tra di noi, tutte le volte da 60 anni nei momenti di difficoltà. Parleranno, più o meno, sempre le stesse persone, dicendo cose che ora, in questo momento, potrei già pronosticare con profetica sicurezza. Come tutti. Ci sarà quello che “mai con Berlusconi”. Poi quello che “viva la Costituzione” e ti legge un articolo di essa a caso. Poi quello della corrente di Letta “che diamogli almeno una possibilità”. E poi, quello che “non c’erano alternative”, quello che “ma dove vogliamo andare?”, per arrivare fino a quello che “ma cosa vuol dire essere di sinistra oggi?”.
Risultati concreti che usciranno da quella riunione a porte (virtualmente) chiuse? Nessuno. Autoreferenzialità? Tendente all’infinito.
Ecco, a mio parere, è anche ora di smetterla con queste cose e non perché alcuni dei temi che verranno toccati non siano importanti, ma perché la storia ci dice che queste cose non portano da nessuna parte. Sarebbe cosi` assurdo, invece, se tutti questi militanti (e i segretari dei circoli domenica scorsa), stasera, al posto che ritrovarsi tra di loro, tenessero aperte le sedi di tutti i circoli del Partito Democratico di Milano e incontrassero, oltre che sempre le solite persone e i soliti volti, anche cittadini comprensibilmente incazzati, per cercare di aprirci un minimo a quello che sta fuori? Penso che sarebbe molto, molto, molto più utile. E penso anche, che al di la` delle infantili manifestazioni dei Giovani Democratici di molte latitudini, che hanno occupato le sedi del PD in questi giorni (con quali risultati?), o gli hashtag #openPD ma-quando-conviene-a-noi, sarebbe il caso di fare un’operazione tipo #MettiamociLaFacciaPD. Perché le persone là fuori vogliono capire e non sono stupide. Se le cose gliele spiegassimo, anche se non sono e non saranno d’accordo, le comprenderebbero e vedrebbero gli eventi con occhi diversi.
Il mio circolo domenica scorsa l’ha fatto. Risultato? 30 nuove tessere in una sola giornata. Che dite? La organizziamo la giornata milanese dei circoli aperti, al posto che andare collettivamente in analisi alla Camera del Lavoro, luogo simbolo, peraltro, del grigiume e della polvere che copre il Partito Democratico?
Just sayin’.
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