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“Io dormo da sola” di Emanuela Baldo e Salvatore Paci

Da Vivianap @vpicchiarelli

copertina_ufficiale_eeeMattia, un giovane architetto, è incaricato di ristrutturare un’antica villa in Sardegna, nelle vicinanze di Iglesias. Durante i lavori, ritrova il diario di una giovane donna, Emma, che ha vissuto in quel luogo, in un imprecisato passato, forse mezzo secolo prima. La lettura del manoscritto coinvolge profondamente il giovane, a mano a mano che questi conosce più a fondo la vita della ragazza, costretta a sposare un uomo insensibile e dispotico e a vivere un rapporto umiliante e soffocante. In un sottile gioco di interazioni, con il procedere della lettura, le vite di Mattia e di Emma sembrano svolgersi in contemporanea, ad ogni passo i due si trovano davanti a dei bivi e delle scelte, quasi come se la storia di Emma, anziché anni prima, venisse scritta giorno per giorno, parallelamente a quella di Mattia che, dal futuro, vorrebbe aiutare la donna del passato. Perché la storia è complessa, piena di punti oscuri, ci sono verità inconfessabili che si annidano nella famiglia di lei e colpi di scena, nel diario, degni di un romanzo.
Intanto, inevitabilmente, Mattia si innamora di Emma, della sua bellezza, del suo desiderio di libertà e di verità. E sarà Mattia il primo a capire, a mettere insieme tutti i tasselli della storia.
Ma che fine ha fatto Emma? Si è davvero suicidata, come sembra di capire dalla brusca interruzione del diario? Oppure riuscirà finalmente a conoscere qulla verità a cui tanto aspira?
La conclusione del romanzo è sorprendente e inattesa.

Un libro dallo stile banale che talvolta sconfina nella costruzione di periodi prolissi ed artificiosi, una storia inverosimile che vorrebbe schizzare l’occhio a opere di tutt’altro spessore in cui il tema dell’amore che nasce tra due protagonisti collocati in diverse epoche parrebbe riscuotere sempre un discreto successo. Mi spiace dirlo, ma non sono riuscita a entrare nella storia. Peccato.


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