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Io e Miroku

Creato il 10 giugno 2013 da Automaticjoy

Io e Miroku

Miroku Bosatsu del Kōryū-ji

Ieri sono andata al Kōryū-ji 広隆寺. Era una visita che, per qualche ragione, rimandavo da quando sono arrivata.
Il Kōryū-ji è il tempio più antico di Kyoto, fondato nel 603. Il complesso è stato distrutto e ricostruito più volte, ma il Kōdō - datato 1165 - rimane comunque il più antico edificio della città.
Il tempio in sé non è tra quelli che ammaliano il visitatore, ha un aspetto semplice e la vegetazione quasi nasconde alcune delle strutture. La vera meraviglia del Kōryū-ji, però, è preservata all'interno dello Shin-Reihōden: si tratta del primo Tesoro nazionale del Giappone, registrato come tale il 9 giugno 1951 (e mi rendo conto solo ora di essere andata a vederlo, del tutto casualmente, proprio nell'anniversario di quel giorno).
Il Miroku Bosatsu del Kōryū-ji (Hōkan Miroku 宝冠弥勒), di probabili origini coreane, è un'opera che mi ha lasciata a bocca aperta dalla prima volta in cui l'ho vista, durante la preparazione di un bellissimo esame di Storia dell'arte del Giappone.
Forse proprio per questo mi sono decisa ad andare a vederlo solo ora. Per paura di rimanere delusa, dopo averlo adorato dal primo istante. Mi rendo conto che ne parlo come di una persona in carne e ossa, ma per me in fondo è quasi come se lo fosse. Se credessi in qualche cosa, lui sarebbe la Madonna a cui offrire i miei voti.
Per la cronaca, Miroku è il nome giapponese per il sanscrito Maitreya, ovvero il Buddha del futuro.

Io e Miroku

Jōgūōin, l'edificio principale del complesso


Qualche tempo fa ho trovato una di quelle macchinette a gettoni da cui escono biglie con diversi oggetti, e ce n'era una in cui si poteva vincere una piccola riproduzione di Miroku. Perché sì, in Giappone oltre ai personaggi degli anime ci si trovano anche le sculture buddhiste. Pur considerandola una cosa di dubbio gusto - immaginate se da noi ci fossero madonnine e gesubambini - ho voluto provare, una volta sola, giurin giurello. E lui è venuto da me. Ho aperto la pallina, l'ho visto e non ci potevo credere (si chiama caso, ne convengo, ma lasciatemi credere nel nostro legame speciale).
 

Io e Miroku

Kōdō, attualmente l'edificio più antico di Kyoto


Io e Miroku

Fuku Kensaku Kannon

Entrata nella sala che ospita, oltre a lui, gli altri tesori del tempio, ho fatto di tutto per trattenermi dal cercarlo immediatamente con lo sguardo. Ho scrutato con attenzione i guardiani, le riproduzioni di Shōtoku Taishi, poi non ce l'ho più fatta, ho girato la testa verso il centro della stanza e l'ho visto.
Mi sono commossa. Sono stata a guardarlo per dieci minuti, inebetita, poi ho comprato uno degli omamori お守り (amuleto) di fronte a lui e ho proseguito il giro.
Altra opera splendida e assolutamente degna di nota nel tesoro del tempio è il Fukū Kensaku Kannon 不空羂索観音, anche lui Tesoro nazionale. Sono rimasta colpita dalle sue mani, estremamente naturali, scolpite in modo da dare l'illusione della morbidezza dei palmi, di un movimento appena accennato, in contrasto col volto assolutamente sovrannaturale, benevolo ma distante.
Prima di uscire, naturalmente, sono tornata a guardare Miroku. Sono rimasta davanti a lui almeno un quarto d'ora, perché ogni volta che mi dicevo "Ok, ora vado", i miei piedi non si muovevano e i miei occhi non si staccavano dal suo viso.
Anche se indubbiamente divino, il suo volto fanciullesco e il sorriso indecifrabile, paragonabile a quello della Gioconda, gli danno un'immagine rassicurante. Come ho detto non sono credente, ma l'aura che circonda queste sculture ha qualcosa di innegabilmente spirituale, e dal fondo del mio cuore, d'istinto, gli ho rivolto una preghiera. 
Di certo, prima della fine di settembre, vorrò vederlo almeno un'altra volta.

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