Magazine Diario personale

Io, groupie mancata

Da Pkiara

 Sliding doors. Le porte scorrono e ti impediscono di entrare sul treno della metropolitana. Tu fai tardi e non scopri il tradimento. Le porte, invece, restano aperte un secondo di più, tu riesci a salire e vai dritta alla meta: il letto di casa tua occupato da un'estranea. La trama è quella del film, ormai non più nuovo, con la moglie del frontman dei Coldplay, Gwineth Paltrow: Sliding doors, appunto. La storia è quella di ogni vita. Basta un piccolo particolare, una scelta in apparenza insignificante, per cambiarne il corso, l'intensità, l'identità, la fine.
Io sarei potuta diventare una groupie. Invece, sono seduta sulla veranda di casa a scrivere questo post nel mio ultimo giorno di ferie in terra sicula. Niente vita sotto o dietro al palco, in ardente adorazione di una rock-star. Ci sono groupie molto famose, nel mondo, come Pamela Des Barres. Non hanno fatto altro che seguire le proprie passioni, che si chiamassero Mick Jagger o Jimmi Page. A loro si sono dedicate anima e corpo e li hanno trasformati in scopo di vita.
Com'è successo che io, invece, non ho seguito quel cantante in giro per il mondo? Semplice, ho detto di no. Quando mi ha chiesto di seguirlo dappertutto, addirittura fino in Giamaica, io ho rifiutato. Mi sono guardata attorno e ho visto una ragazza con i capelli raccolti in un turbante che costruiva collane di legno – quella che mi regalò, la conservo ancora ed è tutta storta - e che era una groupie e ho pensato che non potevo assemblare monili tutta la vita guardandolo con occhi adoranti, nemmeno mentre facevo il giro del globo. Così ho solo sorriso, a quell'eventualità remota, a quei denti troppo bianchi, a quella richiesta stramba e poco adatta a un tipo come me e ho declinato l'offerta, senza nemmeno scattare una foto ricordo.
Sarebbe cambiato qualcosa se me l'avesse chiesto, che so, Robbie Williams? Forse. E cosa sarebbe accaduto se avessi detto di sì? Cosa avrei fatto in questi quattro anni? Quanti posti avrei visto, quante persone incontrato, quanti concerti sentito? Mi sarei divertita o annoiata? Sarei rimasta a guardare dalla finestra? Non lo so e credo non mi interessi nemmeno saperlo, non mi va nemmeno di provare a immaginare. E' solo che ho letto un articolo sulle groupie e mi sono resa conto che se quella sera fossi stata un po' più giovane, un po' più pazza, più avventurosa, forse adesso quell'articolo avrebbe parlato anche di me.
Ma è una porta che si è chiusa, o che ho sbattuto io, poco importa: me ne sono aperta tante altre, che va bene così.

 


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