Magazine Diario personale

Io in:"Calma apparente..."

Da Silvia

E' venerdì, già tardo pomeriggio, quasi ora di cena, due lavatrici appena stese, si agitano nel vento caldo di queste lunghe serate luminose, la casa è pulita, ordinata, silenziosa.
I bagni sono stati decalcarizzati, disinfettati, lucidati.
I vetri sono stati resi praticamente specchi riflettenti, le librerie non hanno un filo di polvere, i panni asciutti sono stati sistemati nei rispettivi armadi e cassetti, stirati e piegati.
La cucina è linda e pinta dopo ore di duro lavoro, un pò di stanchezza e dolore nella zona lombare, ma tanta soddisfazione mi empie il petto.
Le tende svolazzano appena, ho i capelli appena lavati, croccanti e profumati, i piedi nudi sul parquet smacchiato e lucidato, la cena sobbolle appena sui fornelli, i bambini stanno per tornare dal parco.Tutto è perfetto, immobile, languido.
Tutto è al suo posto, i giocattoli nei contenitori, i libri pop-up sugli scaffali, il bicchiere degli spazzolini da denti, brilla più dei denti stessi, i cuscini sprimacciati giacciono sui letti e sul divano, la tovaglia di lino è tesa sul tavolo, i fiori bianchi appaiono adorabili, nel loro vaso di latta bianca anch'essa.
Sento le voci dei miei figli che rincasano, provenire dal cortile.
Tutto è fermo, pulito e tranquillo,ma mi accorgo che è uno stato precario, fragile come un cristallo sui tram romani, uno stato di calma apparente.
Da questo istante, tutto può accadere.
http://cenadamamma.blogosfere.it/2011/05/teletubbiesrichiesta-di-risarcimento-permanente.html

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