Magazine Diario personale
Ho vissuto un'infanzia serena.
Sono stata una bambina felice e spensierata.
I miei genitori si amavano e ci amavano senza devianze o disturbi particolari.
Mi piaceva stare al mondo e correre e giocare e mangiare, mi piaceva persino andare a scuola, leggere e studiare.
Mi piaceva andare a trovare gli amici dei miei genitori, i miei cugini caciaroni, i parenti tutti.
Sono stata una bambina senza troppe paure nè fantasmi radicati.
Una sola cosa disturbava le mie tranquille serate, il mio relax post-cena, il mio stravaccamento sul divano insieme a tutta la mia famigliola.
Una sola ombra oscurava il benessere di un film visto tutti insieme raggomitolati davanti alla tivvù.
Una sola frase spezzava il mio tranquillo poltrire seguendo le scene d'amore più intense, od i thriller più agghiaccianti ed era:"Silviè và a fà er caffè",il senso è chiaro anche per chi non è un autoctono romano immagino, questa frase veniva pronunciata da mio padre nei momenti meno opportuni, nella penombra serotina, nel climax del rilassamento supremo, quando non l'aveva ancora pronunciata facevo finta di niente restando sul chi và là come un cane da guardia, quando l'aveva appena pronunciata invece, traccheggiavo, nicchiavo aspettavo sperando che dimenticasse il bisogno di caffeina, che si addormentasse, che si appassionasse al film.
D'inverno soprattutto, l'idea di uscire dalla copertina da divano, raggiungere la cucina buia, fredda, lontana e solitaria, mi gettava nello sconforto più profondo.
Mi rigiravo sotto alla coperta come colpita da una pallottola mortale, rantolando affranta.
Emettevo strani suoni tipo:"aspetta un attimo pà, ecco mo' vado, un secondo, eh si si si, ora ora, ora vado, aspetta la pubblicità dai..."
Biascicavo scuse e temporeggiamenti, ma tanto sapevo che prima o poi mi sarebbe toccato.
Che noia stare di là, da sola ad aprire il barattolo, mettere l'acqua a livello della valvolina, no un pò meno, no così troppo poco riaggiungi,aspettare che salisse sù(lentissimo, interminabile)e perdersi le scene del film ma soprattutto i commenti di tutti noi.
I commenti erano la cosa più bella delle visioni filmiche a casa nostra, i commenti erano fantastici, esilaranti, incredibili, un bellissimo accavallarsi di opinioni e sensazioni.
Ancora mi porto addosso la sensazione che provavo appena sentivo provenire verso di me la fatidica e temuta frase:"A Silviè và a fà er caffè", anche se ora pagherei per sentirmela dire ancora una volta, dal momento che adesso non riesco neanche a vedere il divano, figuriamoci un film.
http://cenadamamma.blogosfere.it/2011/06/sanita-romanastorie-di-ordinaria-follia.html
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“Origami” Tan Taigi
Le stelle a una a una nel cielo freddo della sera si affacciano. Al di là del valico una città fortificata e stormi di aquiloni. Senso di debolezza, un lampo... Leggere il seguito
Da Lielarousse
CULTURA, TALENTI -
Poveri Poliziotti, poveri Carabinieri, poveri Ferrovieri... Povera Italia
Da questo blog: 20 maggio 2015 "Paesi prepotenti e Paesi sciocchi" Dalla mia fonte pochi giorni fa: "A Mentone la polizia francese ha bloccato tutte le uscite... Leggere il seguito
Da Ritacoltellese
DIARIO PERSONALE -
Cronaca di una convivenza ad Assisi e invito
Il libro è uscito da quasi un mese ma poverino è stato presentato solo una volta, per cui vado in giro come se non fosse niente. Leggere il seguito
Da Ornellaspagnulo82
POESIE, TALENTI -
Ho dormito con te tutta la notte – Tour di Giugno.
11 giugno ore 21:15 – Porto Sant’Elpidio. Festival della Parola, Diamond Palace.20 giugno ore 21 – Roma, Gay Village27 Giugno ore 21 Padova, Padova Pride... Leggere il seguito
Da Cristiana
DIARIO PERSONALE, OPINIONI -
Teaser - Gli Oscuri
NOME: Oscuri SEDE: Tempio Oscuro, Mindhole LEADER: Gran Maestro Z’Tul, Maestro K’Na (sua Voce) AFFILIAZIONE: Consiglio K’Thor POSIZIONE POLITICA:... Leggere il seguito
Da Lerigo Onofrio Ligure
RACCONTI, TALENTI -
IL CLAN DEI CARI ESTINTI di CARLO DEFFENU
Sono passati tre anni dall'uscita del mio primo romanzo. Tre anni? Mamma mia, se ci penso mi tremano i polsi, sembra accaduto tutto l'altro ieri. E invece il... Leggere il seguito
Da Carlo Deffenu
CULTURA, LIBRI, RACCONTI, TALENTI