Sabato d’estate di qualche anno fa, nella valle del Tevere c’era poco o niente da fare. Tanto valeva fare un giro alla sagra a Ripabianca, paese di qualche centinaia di anime famoso per l’uscita omonima della superstrada. L’indomani ci sarebbe stato il referendum abrogativo sulla legge 40, quello dove mancò il quorum perché i cattolici decisero di stare a casa. Che il loro dio li fulmini, ma questa è un’altra storia. Quella sera, a un certo, un improbabile DJ si mise ad urlare al microfono: “domani ci sono i referendummmmmm! Ma a noi non ci frega un cazzo perché la politica fa schifooooo!”.
Mi ricordo quella sera come se fosse ieri, non so perché. Fatto sta che oggi, per caso, ho scoperto che quel dj ora è un fervente attivista grillino. Va in giro con i banchetti M5S a raccogliere firme.