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Io Non Sono Un Serial Killer di Dan Wells

Creato il 18 marzo 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Dan Wells

Dan Wells è uno scrittore americano nato nel 1977 nello Utah.  “Io non sono un serial Killer” è il suo romanzo d’esordio, primo di una trilogia, con il quale ha vinto il premio John Campbell come miglior nuovo scrittore. Wells è da sempre stato appassionato di libri fantasy ma ha provato poi a cimentarsi con l’horror e il giallo, dove ha trovato la sua vera strada.

 

Io Non Sono Un Serial Killer di Dan Wells
Titolo: Io Non Sono Un Serial Killer
Autore: Dan Wells
Edito da: Fazi
ISBN: 978-88-97044-19-2
Prezzo: 16.00€
Genere: Thriller, Paranormale
Pagine: 281
Voto
Io Non Sono Un Serial Killer di Dan Wells

Io Non Sono Un Serial Killer di Dan Wells
Io Non Sono Un Serial Killer di Dan Wells

Trama: John Wayne Cleaver è, per sua stessa ammissione, un “tipo strano”. A quindici anni, la sua occupazione preferita è aiutare la madre e la zia, che gestiscono l’obitorio di una piccola cittadina, a imbalsamare cadaveri ed è incapace di entrare in contatto emotivo con le persone.
Attratto dalla mente dei serial killer, si impone severe regole di comportamento per allontanare l’incubo che lo minaccia, mentre il dottor Neblin lo aiuta a scavare in se stesso.
Tutto, però, si complica via via che alcuni corpi vengono ritrovati orribilmente mutilati per le strade della città.
Stavolta l’ossessione del ragazzo diventa realtà.
Appena fuori di casa e il suo demone interiore è costretto a uscire allo scoperto sulle tracce di quel mostro che, là fuori, sta lanciando una sfida che non è più possibile respingere.

 

Recensione
di Serena Betti

“C’era un mostro dietro quel muro che avevo costruito apposta per tenerlo a bada; adesso si agitava e si stiracchiava inquieto, preda dei suoi sogni. C’era un nuovo mostro in città, a quanto pareva: la sua presenza avrebbe risvegliato quello che tenevo nascosto in me”

John Wayne Cleaver non è un quindicenne come gli altri.
Non parla con la madre, prova rabbia verso il mondo e, sebbene queste caratteristiche lo inquadrerebbero in pieno nella categoria dei teenager, ha qualcosa che lo separa da questo gruppo: John “vive” con un mostro, un’entità che fa parte di lui, ma da cui ha voglia di prendere le distanze, ed è per questo che lo preferisce chiamare “Mr. Mostro”.
John è un sociopatico ed è convinto che il destino voglia fare di lui un potenziale serial killer.
Per scampare a questo fato il ragazzo decide di auto imporsi una serie di regole: fai un complimento ogni volta che hai voglia di uccidere qualcuno, non seguire le persone, evita di fissare un individuo per più di un tempo x e così via.
Il fragile equilibro sul quale cammina John è destinato a farsi ancora più barcollante a seguito di una serie di omicidi che destabilizzano la comunità locale.
Impedire al mostro che è in lui di rompere il muro che si è creato è praticamente impossibile e John dovrà imparare a venire a patti con la sua natura.

Se provaste a miscelare “Dexter” e “Six Feet Under” e potreste farvi un’idea di questo libro, ma non sarebbe abbastanza. “Io non sono un serial killer” sarà forse stato influenzato da questi due telefilm, ma possiede delle sue specifiche qualità, prima fra tutte la capacità con la quale Wells riesce ad entrare nella mente di un personaggio squilibrato, borderline, senza sembrare artificioso. 
Scritto in prima persona, il thriller ha uno stile crudo, asettico ed ironico che ci permette di penetrare a fondo nei ragionamenti di quello che non è un semplice ragazzino asociale, ma un personaggio complesso, in grado di analizzare la menti di altri serial killer, ma incapace di mostrare empatia verso le cose del viver quotidiano.

” Non uccidono perché vogliono attenzione, ma vogliono attenzione perché uccidono”

Lo scrittore ha dovuto compiere un doppio sforzo: calarsi nella mentalità di un sociopatico e guardare il mondo dai suoi occhi distorti ma allo stesso tempo lucidi, in grado di fotografare perfettamente i pensieri di altri serial killer.
Oltre ad analizzare la personalità di John, presentato quasi come un quindicenne profiler, Wells ha dovuto curare molto anche le descrizioni dei comportamenti delle altre menti criminali che vengono così rese comprensibili al pubblico. Tutto questo però non deve ingannarvi: in “Io non sono un serial killer” l’aspetto psicologico non è l’unica componente del racconto, che anzi lascia buono spazio alla componente gialla e scientifica del libro.
Immagini degne del miglior film splatter di Tarantino vi vorticheranno nella testa durante la lettura, riuscendo a farvi nascere qualche risata grazie al black humor che permea tutto il romanzo.

Io non sono un serial killer” è in complesso un buon libro, primo di una trilogia, che continua con “I don’t want to kill you” e “Mr Monster“, ancora inediti in Italia, che appassionerà gli amanti del genere, ma che mi sento di sconsigliare agli stomaci molto delicati.
Pecca del romanzo è la scelta di far sfociare il thriller nel sopranaturale, scelta che sembra più dettata dalla passione dello scrittore per il genere fantasy che per reali necessità di trama. 
Trovare una spiegazione razionale agli eventi descritti avrebbe sicuramente giovato al libro, stupendo ancora di più il lettore.


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