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Io, se fossi Saviano

Creato il 24 gennaio 2011 da Andreapomella

Io, se fossi SavianoIo, se fossi Saviano, avrei lasciato Mondadori da un pezzo. L’avrei fatto per dare segno e forza ulteriori alla battaglia delle idee e dell’integrità etica di cui lo scrittore napoletano è protagonista ormai da qualche anno. L’avrei fatto soprattutto per non arrivare ad essere messo alla porta con un’uscita pubblica come quella di Marina Berlusconi. Sì, conosco tutti gli argomenti degli scrittori di sinistra che pubblicano i loro libri con le case editrici del premier, li conosco uno ad uno e non ne condivido nessuno. Come ben sapeva il grande Saramago, diktat e censura, nel caso Italia, si esprimono solo contro gli scrittori realmente nocivi alla causa del berlusconismo (e Saviano è appunto uno di questi, l’unico dopo Enzo Biagi). E tra gli autori italiani che pubblicano con Mondadori ed Einaudi, a parte Saviano, non vedo nomi così altisonanti capaci di levare la voce oltre lo sterile chiacchiericcio sulle cause minori e sul pettegolezzo contro le opposte lobby letterarie. Ovvio che nessuno, in Mondadori, abbia mai torto loro un capello. La questione è più vasta e generale e riguarda la finta guerra mossa dall’intellighenzia italiana contro il berlusconismo, una simulazione che continua a fare gioco tanto agli autori stessi quanto al più potente editore italiano. Un gioco delle parti che trova terreno fertile nella grande maggioranza del pubblico dei lettori, incapace, a quanto pare, di giudicare l’assoluta insufficienza delle piccole offensive mosse dai falsi “resistenti” contro l’incultura demagogica della neodestra italiana. Per questo io, se fossi Saviano, eccetera eccetera.


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