Io sono leggenda: confronto con i film
Anonima Andrea Cabassi
Io sono leggenda di Richard Matheson è solo una delle illustri vittime del teorema Bullock-Smith (se credi di non ricordarlo qui trovi il postulato).
Dopo Vincent Price (1964) e Charlton Heston (1971), onestamente Will Smith (2007) fa davvero una magra figura (come se non bastasse il protagonista Robert Neville è minuziosamente descritto come caucasico alto-biondo-occhiazzurri) e tutto sommato anche il film è una cagata.
Prima che mi si accusi di non apprezzare un bel film solo perché non è identico al libro dal quale è tratto voglio chiarire che, per quanto mi riguarda, il discorso è un altro: la produzione del film si è ispirata a un libro perché non è stata capace di trovare un soggetto originale interessante, o perché ha individuato nel libro un valore particolare, o per altro ancora? Bene. In segno di rispetto cerchi almeno di non far sfigurare il lavoro del primo autore, colui il quale si è di certo smazzato non poco a scrivere il libro, a far sì che avesse un senso, che avesse un messaggio… e di certo non l’ha fatto perché venisse qualcuno a saccheggiare dal suo lavoro (fine del delirio).
Io sono leggenda: spoiler
Molto banalmente: per un’evidente questione di tempo un film non potrà mai essere al livello del suo libro per quanto riguarda la trama, ma bravo regista dovrebbe essere in grado almeno di rispettarne lo spirito.
Alla fine mi sono dovuto rassegnare e ho letto il libro in edizione principe di Bel-Air e la sera stessa ho visto il film del 2007.
Io sono leggenda: giudizio flash
Bel libro, brutto film.
Io sono leggenda: giudizio esteso
Il libro è un capolavoro: è assolutamente perfetto. Ti fa sentire davvero Robert Neville, l’ultimo uomo sulla terra: le sue mille preoccupazioni, i suoi rituali, il lavoro che deve svolgere quotidianamente. E soprattutto: è solo. E sopratutto: il finale.
Il film è un’americanata buonista per famiglie.
Ridicolo il fatto che giri per la città armato di fucile e che ci siano leoni in circolazione, a sto punto poteva esserci pure Rambo.
Per chi ha visto il film e non ha letto il libro: a un certo punto, circa a un’ora dall’inizio del film, quando Sam muore e Neville si rende conto di essere rimasto da solo, per davvero, senza più il suo unico amico, si prova una profonda stretta al cuore, di dispiacere. Credo sia il punto più triste di tutto il film.
Nel libro quello è lo stadio di partenza e poi peggiora.
La moglie non muore in un incidente aereo (scontro fra due elicotteri), è contagiata dalla malattia e lui la seppellisce nascondendola agli inceneritori. Poi però lei torna, competamente vampirizzata, per bere il suo sangue. E lui la deve ammazzare.
Mi sembra un alleggerimento eccessivo.
A questo livello potevano inventarsi che alla fine era tutto un sogno e lui era l’uomo più ricco del mondo, per poi finire con una canzone intonata da buffi animaletti.
(Sì: nel libro i vampiri si evolvono e vincono fondando una nuova società e lui muore).
Una sola parola che esprima il concetto
Usurpazione.
Io sono leggenda: confronto con i film
Anonima Andrea Cabassi