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#iperez, #cougar e #coinquilini: chi vincerà la 3a edizione di Pechino Express?

Creato il 03 novembre 2014 da Iltelevisionario

Gran finale Pechino Express terza edizioneStasera alle ore 21.10 appuntamento su Rai2 con l’attesa finale di Pechino Express – Ai confini dell’Asia. Dopo l’eliminazione, al termine della semifinale, della coppia delle #cattive composta da Angelina e Antonella Ventura, le ultime tre coppie rimaste in gara arrivano all’isola di Bali, da dove partirà la decima ed ultima puntata condotta da Costantino della Gherardesca. Queste le ultime 3 coppie rimaste in gara: i #iperez ovvero Amaurys Perez e la moglie Angela Rende; le #cougar Eva Grimaldi e Roberta Garzia; i #coinquilini Stefano Corti e Alessandro Onnis. Le coppie hanno percorso più di 8 mila chilometri: dal tradizionale e buddista Myanmar fino alla multiculturale isola di Giava, in Indonesia, passando per la moderna Malesia e l’avanguardistica Singapore. I viaggiatori proseguiranno, in questa ultima puntata, verso le incantevoli cascate Gitgit dove dovranno armarsi di sangue freddo e autocontrollo per superare una difficile missione. La gara procederà lungo l’isola di Bali: dalle spettacolari risaie a terrazza di Tegalalang alle bianca spiagge di Kuta, ed è proprio qui che le coppie dovranno dimostrare di essere degli abili venditori e deliziare il palato dei locali. Una corsa agguerrita per giocarsi la vittoria del programma. Missioni sempre più difficili, tensioni, ostacoli, ardue prove ed un prezioso messaggio da amici lontani fino all’ultimo ed emozionante salto sul tappeto rosso nel cuore di Bali per un’avvincente e adrenalinico finale.

Per il critico Aldo Grasso Pechino Express è lo show più divertente della tv:

Il programma più divertente del momento, non c’è dubbio, si chiama «Pechino Express»: nella crisi creativa che ha investito negli ultimi anni la tv, complice senz’altro un calo importante degli investimenti, è stato un esperimento curioso che ha dato i suoi frutti. La nuova stagione sta mostrando molti aspetti interessanti. Il meccanismo è sempre quello: un gruppo di concorrenti, vip e persone comuni, gareggiano in coppia per compiere un lungo percorso tra diversi paesi dell’Asia. Hanno a disposizione solo un euro al giorno e devono fare affidamento sul buon cuore delle popolazioni locali per scroccare passaggi gratis e un tetto per la notte.Con una formula molto ripetitiva come questa, il rischio di annoiare poteva esserci: invece ogni puntata di «Pechino» è diversa dall’altra, ha una sua identità. Certo, ci sono affascinanti e contemplativi paesaggi della Birmania, tra monaci, templi dorati, animali esotici, ci sono le prove estreme cui devono sottoporsi i concorrenti. Ma la vera arma di «Pechino» è l’ironia, tutta costruita da un lavoro sapiente di confezionamento da parte di autori e produzione: il cast è importante (e forse quest’anno ha puntato più sulla nicchia che sul «pop»), ma il grosso lo fa il montaggio. Da molte ore di girato, Magnolia riesce a tirare fuori un racconto ritmato, intelligente, che prende il meglio delle avventure dei concorrenti, spesso prendendoli un po’ in giro. Il programma si rivolge a un pubblico «smart» che forse la Rai si era un po’ persa a favore della tv a pagamento, dei nuovi canali digitali. Menzione speciale, infine, a Costantino della Gherardesca, uno dei pochi che ha saputo passare dal ruolo di concorrente di reality a professionista tv in modo molto credibile.

Aldo Grasso ha anche analizzato sul Corriere della Sera le ragioni del successo del programma:

Il cast azzeccato, la formula narrativa che resta nuova e fresca, la conduzione sopra le righe, la capacità di generare discorso e ironia sui social network: qual è l’ingrediente più importante del successo della terza edizione italiana di Peking Express, che domani sera celebra la sua finale? Prima di tutto i dati, che ormai sono tanto compositi quanto è complesso il sistema tv contemporaneo: l’Auditel, per cominciare, certifica 2.225.000 spettatori medi per le prime 8 puntate, per una share del 9,1%. Il dato di share va sempre letto alla luce della media di rete, che per Rai2, nel periodo di messa in onda, è del 7,4% in prima time: Pechino è dunque uno dei programmi più forti. Il pubblico di «Pechino» è poi particolarmente engaged , attivo e partecipativo: lo dimostra, in questo caso, l’ultimo bollettino di Nielsen Twitter Tv Ratings, il termometro del valore «social» dei programmi. Pechino Express è secondo solo a X Factor , con quasi diecimila persone a cinguettare, oltre 40mila tweet e una platea di 90mila lettori dei discorsi prodotti prima, durante e dopo la messa in onda. Il ritratto del pubblico di Pechino che emerge dall’analisi mostra l’immagine di un’audience solitamente poco televisiva (altra ragione di successo: catalizzare spettatori che snobbano il piccolo schermo…): giovani fra i 15 e i 34 anni (oltre 12% di share), con una buona cultura (laureati oltre l’11%). Insomma, comunque la si guardi, e nonostante un lieve calo d’ascolti dopo l’uscita delle «cattive» (importanza del cast!), il successo del programma parla due lingue: quella della tv tradizionale e dei social media. (Articolo realizzato in collaborazione con Massimo Scaglioni, utilizzando elaborazione Geca su dati Auditel).


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