L'ipertensione arteriosa è tra le patologie più diffuse nel mondo industrializzato e rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare, ne soffre infatti circa il 15-20% della popolazione. È meno frequente nelle donne fino alla menopausa, ma in seguito le colpisce più spesso degli uomini.
Tra i fattori correlati all'ipertensione troviamo: sovrappeso, obesità addominale, familia-rità, fattori metabolici (come diabete), e lo stile di vita.
Il ruolo del sale nell'ipertensione, ipotizzato fin dal 1904, fu poi confermato nel 1957 quando si constatò che alcuni diuretici erano efficaci nel trattamento dell'ipertensione, proprio perchè aumentavano l'eliminazione di sodio attraverso i reni.
Questa ipotesi è stata convalidata da successive ricerche epidemiologiche che hanno evidenziato che gruppi etnici primitivi, con bassa pressione e ridotto consumo di sale, quando si trasferiscono in posti "civilizzati" e si adattano ad una dieta diversa, possono soffrire di ipertensione.
Secondo uno studio recente della professoressa Kirsten Bibbins Domingo dell'Università di San Francisco, basterebbe ridurre a 3g (poco più di mezzo cucchiaino) il consumo giornaliero di sale, per avere una netta riduzione di infarti, ictus e decessi.
Quali sono le funzioni del sodio nell'organismo?
Le funzioni del sodio nell'organismo sono molto importanti: infatti regola:
1. la trasmissione dell'impulso nervoso
2. il bilancio idrico.
3. la motilità dell'intestino e facilita l'assorbimento di alcuni nutrienti.
4. l'equilibrio acido/base.
5. la permeabilità di membrana
È possibile che nell'organismo si verifichino stati di carenza di sodio?
La carenza di sodio, molto rara, può verificarsi in caso di:
1. sudorazione eccessiva e prolungata, come nell'attività sportiva.
2. frequente vomito e diarrea.
3. uso improprio o abuso di farmaci diuretici.
4. febbre alta.
Le conseguenze possono essere:
1. cali di pressione
2. stanchezza
3. alterazione del battito cardiaco
4. crampi muscolari
5. rallentamento delle funzioni cerebrali
Quali sono i livelli di pressione minima e massima accettabili?
Le Società Mediche Internazionali hanno messo a punto uno schema di valori della pressione massima e minima:
Valori ottimali: Massima < 120 minima < 80
Valori normali: Massima < 130 minima < 85
Valori normali alti: Massima 130-139 minima 85-90
Ipertensione lieve: Massima 140-159 minima 90-99
Ipertensione media: Massima 160-179 minima 100-109
Ipertensione severa: Massima > 180 minima >110
È bene consultare il medico quando:
a) i valori della pressione minima sono 70 e quelli della massima 180: questa pressione sistolica isolata potrebbe essere infatti causata da perdita di elasticità dell'aorta;
b) la minima è 50 e la massima 140: potrebbe trattarsi di un'insufficienza aortica causata da un processo degenerativo a carico della valvola aortica;
c) la minima è 60-70 e la massima 150-180: la causa potrebbe essere legata a ipertiroidismo.
Ai fini della valutazione dell'ipertensione è importante soprattutto osservare l'incremento della pressione diastolica (la minima), in quanto dal suo aumento dipendono le lesioni che lo stato ipertensivo può indurre nei diversi organi ed apparati dell'organismo.
I valori della pressione di una persona si mantengono costanti nell'arco della giornata?
Nell'arco della giornata la pressione non è costante; infatti, diminuisce:
1. di notte.
2. dopo i pasti.
3. quando aumenta la temperatura esterna.
aumenta per:
1. il freddo.
2. gli alimenti che contengono caffeina e teina.
3. il cioccolato e gli alcolici, che stimolano l' aumento dei battiti cardiaci.
4. l'esercizio fisico.
5. la nicotina, contenuta nel tabacco, che causa tachicardia e vasocostrizione.
6. uno stato di tensione emotiva.
7. l'uso di contraccettivi orali (pillola), corticosteroidi e Fans
Quali possono essere le cause dell'ipertensione secondaria?
I valori della pressione che iniziano a salire nel tempo sono spesso una spia di problemi a carico del cuore e della circolazione.
L'ipertensione può comparire dopo i 50 anni, e su questo fenomeno sono state formulate diverse ipotesi, tra cui sembrerebbe che la causa possa essere ricercata:
› nella graduale perdita di elasticità delle pareti delle arterie.
› nella minore capacità del rene di eliminare il sodio.
› in una componente genetica, per cui il figlio di genitori ipertesi ha maggior probabilità di diventare iperteso.
› nel sovrappeso.
› nell'obesità addominale.
› in fattori metabolici (diabete e stile di vita).
› in un'alimentazione squilibrata con eccesso di grassi e sale, ed esagerato consumo di caffè ed alcolici.
Nel 5% dei casi l'ipertensione secondaria può comparire anche in conseguenza di malattie renali e diabete .
Quando è possibile trattare l'ipertensione solo con regole di buon comportamento?
Studi nutrizionali hanno evidenziato che la riduzione - anche solo di pochi chili del peso corporeo, una dieta povera di sale, di lipidi e ricca di acidi grassi essenziali (acido linolenico) - sono interventi efficaci al pari del trattamento farmacologico per l'ipertensione. Un trattamento centrato sullo stile di vita e sulla dieta va quindi scelto per pazienti con valori pressori borderline, con l'obiettivo di ottenere una modesta riduzione della pressione.
In pratica è necessario:
1) Ridurre il peso corporeo, se si è in sovrappeso.
2) Abolire il fumo.
3) Aumentare l'attività fisica.
4) Limitare l'apporto di sale e di alcolici.
5) Mantenere nell'alimentazione un adeguato apporto di calcio, potassio e magnesio.
6) Ridurre lo stress.
Il paziente che si attiene a queste regole, se è in trattamento farmacologico per l'ipertensione, può anche riuscire a ridurre il dosaggio del farmaco ipotensivo.
Il consumo di alcol fa aumentare altresì la pressione arteriosa, per cui si dovrebbero assumere non puì di 30ml di etanolo al dì, che in pratica corrispondono a: 60ml di whiskey, 240ml di vino, 270ml di birra.
Purtroppo tutte i risultati delle ricerche e le continue avvertenze degli enti medici vengono ignorate dalla maggior parte delle persone che, invece di cercare di modificare il proprio stile di vita, preferiscono assumere farmaci.