Solamente pochi giorni fa, il Ministro della Cultura iraniano Jannati annunciava che Teheran non considera reato l’iscrizione ad un social network. Sembrava una prima apertura politica, una reale consapevolezza del fatto che il regime non poteva continuare ad combattere contro la modernità. Nuovamente, però, alla propaganda del regime non sono corrisposti i fatti. Dall’Inghilterra, infatti, arriva una notizia che ha dell’assurdo: Roya Saveri Negad Nobakht, una studentessa iraniana residente a Stockport, è stata fermata all’aeroporto di Shiraz per aver scritto sulla sua pagina Facebook un commento critico contro la Repubblica Islamica.
Secondo le informazioni fornite dalla famiglia, Roya si era recata in Ira nell’ottobre scorso per visitare la sua famiglia. Durante la visita a Teheran, la donna aveva scambiato alcune opinione con degli amici in Inghilterra, tramite la chat di Facebook. Nelle discussioni, Roya aveva coraggiosamente denunciando l’eccessiva oppressione e islamizzazione imposta dal regime iraniano alla popolazione. Risultato: come suddetto, dopo essere scesa dall’aereo all’aeorpoto di Shiraz per una breve visita ad un amico, la donna è stata fermata dagli agenti dell’intelligence e accusata di complottare contro i Mullah.
Il marito della donna, Daryoush Taghipoor, ha espresso tutta la sua tristezza per l’accaduto e rimarcato come la moglie si trovi anche in una condizione di salute precaria. Le pressioni e le minacce subite in carcere, infatti, le hanno fatto perdere peso e causato trami rilevanti. Daryoush ha anche ricordato che la sua compagna non è una attivista politica, ma una studentessa e lavoratrice impegnata costruirsi un futuro migliore lontano dall’Iran. A quanto pare, secondo una foto diffusa dalla famiglia (sopra), la donna si era recata recentemente anche in Italia.