Governo che non ha escluso, a differenza di Paganini, una sua ripetizione post elezioni 2013: la grande alleanza per la "responsabilità".
Forse anche io, con questo blog da strapazzo, ho contribuito al declino del paese, avendo dubitato degli effetti positivi di questa manovra chiamata "spending review". Manovra che taglia 7000 posti letti, ma che non affronta alcuni dei problemi della sanità italiana: come certi aspetti su convenzioni e rimborsi di cui aveva parlato Report nella puntata "La convezione"
"Tema della puntata, gli imprenditori privati nel settore della sanità. Poiché parliamo di un settore che si spartisce una torta di 20 miliardi di euro, di un settore delicato (trattandosi della nostra salute), si capisce l'importanza di conoscere chi siano queste persone.(così come non si affrontano problemi legati alle infiltrazione della criminalità nella sanità regionale).
Non tutti questi imprenditori si sono lasciati intervistare, è questo è un brutto segnale. Scarsa trasparenza, opacità nelle informazioni, nei bilanci, nei conti, in Italia si accompagnano poi a situazioni di interesse penale. Come poi ci racconta la cronaca: dal Santa Rita di Milano, alla sanità pugliese.
Il 70% della spesa regionale finisce nella sanità e, secondo le intenzioni del governo (quale che sia il colore), il peso dei privati per assistenze e cure specialistiche è destinato a crescere.
Dall'inchiesta di Alberto Nerazzini, emerge un quadro abbastanza preoccupante. Nella sanità private c'è anche, è vero, delle punte di eccellenza, slanci di passione, ma esistono anche rapporti poco trasparenti con la politica, conflitti di interessi (come per l'ex assessore Tedesco in Puglia)."
Bastava consultare la Gabanelli e Nerazzini per fare questa spending review sulla sanità, senza scomodare Bondi.
Ma forse anche Report fa parte della truppa degli irresponsabili che tramano contro il bene del paese e contribuiscono al crescere dello spread.
Guardiamo l'andamento di questo indicatore (da il fatto quotidiano):
si vede come l'andamento cresca dopo marzo 2012, le parole di Squinzi c'entrano poco. Forse, è semplicemente finita la luna di miele tra i tecnici e i mercati.