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Isaac Asimov : la "Triologia della Fondazione"

Creato il 10 luglio 2013 da Vpostulato @luballets

Ho letto qualche libro di Asimov, da tutti considerato il padre della fantascienza.
Non nego che alcune volte sia rimasto un pochino deluso, non tanto per le idee, per lo piu affascinanti e originali, quanto per il fatto che, in qualche caso, lungo la narrazione si accumulavano alcune incongruenze, alcune illogicità che davano l'impressione che la trama fosse un po' "forzata"
La "Triologia della Fondazione", considerata da tutti l'opera omnia della fantascienza, invece, non ha deluso le aspettative.

Composta da "Cronache dalla galassia" (1951), "La caduta dell'impero centrale" (1952) e "L'altra faccia della spirale" (1953), quest'opera narra le vicende che si svolgono in un lontano futuro, nel quale l'umanità ha colonizzato praticamente tutta la galassia.
La narrazione è di stampo nettamente piu storico che fantascientifico: non vengono descritti mondi assurdi, sistemi di vita complessi e sorprendenti, macchinari avvenieristici, alieni, e tutti quegli ingredienti tipici che ci aspetteremo di trovare in un romanzo di questo genere
Le vicende che vengono narrate si rifanno a situazioni che conosciamo bene: dinamiche politiche, strategie di influenza mercantile, guerre intestine, giochi di potere, faide interne.
E' proprio questa la forza di quest'opera: presentare al lettore situazioni a lui familiari, lasciando intendere che, qualunque progresso compierà l'umanità, la sua natura di base resterà immutata, dando alle vicende un connotato di incredibile realismo e plausibilità.
Cercherò di introdurre brevemente la trama, senza rivelare troppo.
In un futuro molto remoto l'umanità ha colonizzato l'intera galassia, e l'istituzione che detiene il potere è l'Impero Galattico, organismo centralista, che grazie alla sua macchina burocratica spaventosa (la capitale è Trantor: un pianeta interamente coperto da una città) amministra gli oltre 7 milioni di mondi abitati.
Qualcosa però lascia presupporre che questa situazione di stabilità e pace non sia destinata a durare: scricchiolii sinistri nel tessuto politico, federazioni di regni di provincia semi indipendenti, uniti all'immobilismo della forte ma pesante istituzione centrale, lascia presupporre che presto l'Impero crollerà.
Di questo ne è convinto Hari Seldon, luminare della "psicostoriografia", futuristica scienza matematico-statistica che riesce con sufficiente precisione a valutare a livello probabilistico eventi futuri di natura socio-politica.
Resosi conto dell'inevitabile fine dell'Impero, mette in piedi un piano (il cosìdetto "Piano Seldon") per ridurre al minimo il periodo di miseria successiva a questo crollo e traghettare l'umanità verso un nuovo periodo di pace e prosperità.
Si mette così in moto una serie di eventi, di situazioni, di scenari politici (nei tre libri vengono narrate le vicende che si svolgono nell'arco di 250 anni) nel quale il lettore può ritrovare forti analogie con la storia che conosciamo già: le fasi del crollo dell'Impero centrale, di fatto, hanno dei connotati estremamente simili a quelli del crollo dell'Impero Romano.
Le fasi successive, ricordano per certi versi la fase medievale e rinascimentale.
Non mancano gli imprevisti e le "variabili impazzite", che metteranno a dura prova la riuscita del piano.
Tutto questo è portato avanti seguendo una linea narrativa estremamente pulita e chiara, senza forzature, senza lasciare nulla al caso.
Cullato nell'odissea spaziale, in cui il vero protagonista è la Storia (nel vero senso della parola) il lettore resta invischiato nella lettura con una sola domanda: "e ora come si evolveranno le cose?"
Consiglio quindi a tutti di iniziare col primo della serie, "Cronache della Galassia"... Dubito che vi fermerete a questo!

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