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Isabelle Caro, un’altra vittima di violenza

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Lei era Isabelle Caro, dico era perchè è volata in cielo a soli 28 anni.Morta di anoressia, una malattia che affligge le donne nella società occidentale.

L’anoressia è il nostro burqa, che porta spesso ci porta alla morte.  Isabelle è soltanto una delle tante vittime di questa malattia. Perchè ci sono tantissimi motivi che inducono una donna all’anoressia.

Il volersi uniformare ai canoni estetici che la società occidentale promuove, segnati da una magrezza innaturale, uniti al maschilismo che non vuole riconoscere alle donne altre qualità oltre la bellezza, sono le principali cause dell’anoressia.

Nelle società occidentali le donne contano qualcosa solo se sono belle e se attirano l’attenzione dell’altro sesso.

Quando la bellezza poi diventa sinonimo di magrezza estrema ecco che molte ragazze diventano anoressiche.I modelli che la nostra società promuove sono irreali e danno l’idea di una bellezza contraffatta piuttosto che alla vera immagine femminile.

le donne italiane, ad esempio, appartenendo ad un Paese mediterraneo hanno una conformazione fisica ”in carne”.Questa conformazione fisica essendo costituzionale non dovrebbe equivalere ad alcun sovrappeso.

I modelli che vengono promossi dalla società italiana (o meglio occidentale) fanno sentire inadeguate le ragazzine. Vedendosi grasse sentono la necessità di voler raggiungere quei modelli promossi come perfetti.

Ma essendo costituzionalmente mediterranee la dieta non raggiunge i risultati desiderati, quindi diventano anoressiche.

I mass-media occidentali inducono le donne ad odiare sè stesse e disprezzare il proprio corpo. Le riviste, la pubblicità, la moda e la televisione fa passare l’idea che le donne siano soltanto degli involucri di carne nate per soddisfare il desiderio maschile.

Quest’idea viene poi introiettata dall’opinione pubblica portnado a disprezzare qualsiasi donna che non è conforme a quei modelli, anche se queste sono impegnate in altri fronti che nulla hanno a che fare con l’aspetto estetico.

Noi ad esempio siamo considerate delle racchie soltanto perchè combattiamo contro gli stereotipi che relegano il femminile ad uno svilimento inquietante.

A Rosy Bindi e altre donne in politica le viene ricordata la loro scarsa avvenenza anche quando svolgono un incarico dove l’utilizzo del corpo e della sensualità non dovrebbe servire. Questo ha effetti devastanti perchè concentrandoci sull’avvenenza tendiamo a privare dell’autorevolezza un individuo. 

Il corpo per le donne occidentali è una dittatura. Questa caratteristica è tipica dei contesti maschilisti, dove la donna occupa un ruolo subordinato.

Le donne dei paesi occidentali vengono ancora oggi valutate come femmine dell’uomo, scrutate con occhi maschili e in base alla loro attrazione che suscitano ai loro occhi.

Si chiama sessualizzazione della donna che è anche causa delle violenze sessuali e della giustificazione di quest’ultime.Vedere le donne solo ed esclusivamente come sesso equivale ad una svalutazione delle donne.

L’anoressia nasce da un disagio femminile: il disagio lo percepiscono le donne ed è un disagio legato al contesto ostile dove queste donne crescono. La voglia di voler sparire, di voler morire, di voler dimagrire il proprio corpo prima per desiderio di essere simili ai modelli della società e poi mediante un procedimento autolesionista che distrugge le caratteristiche sessuali femminili che generano attrazione nell’altro sesso, sono tutti sintomi di quel disagio che percepiscono le donne a livello inconscio.

Non è un caso se l’anoressia nasce nei contesti cristiani, dove la femminilità è vista come un peccato e come un oggetto di tentazione.

Il corpo femminile è cominciato a dimagrire quando la società ha sentito la necessità di scoprirlo (necessità legata da una tendenza maschilista nata quando cambiarono i costumi sessuali e quando la società si rese conto che sfruttare il corpo femminile era redditizio) o meglio, per potersi scoprire si è sentita altrettanta necessità di dimagrirlo per assomigliarlo a quello maschile.

Fin dalle società classiche, il corpo maschile è considerato perfetto, un simbolo di virilità e di forza, mentre quello femminile veniva considerato come qualcosa di sporco che induceva al peccato.

Le rotondità sono state abolite e percepite come una vergogna “da nascondere”. Lo dicono in pubblicità: per scoprirti e fre la prova bikini, devi esibire un fisico androgino.

L’anoressia è una forma di femminicidio, uccide la femminilità e la donna stessa.

Nei paesi occidentali, le ragazzine iniziano a provare vergogna quando il loro corpo sta assumendo sembianze femminili. Mentre i loro colleghi maschi mostrano con orgoglio ai loro amici che stanno diventando uomini, le ragazzine provano disagio.

Quando una ragazza cresce riceve spesso verie battutacce,apprezzamenti e commenti sul suo corpo. Dalle battute volgari se il suo seno è sviluppato troppo, agli apprezzamenti altrettanto volgari se è avvenente, alle battute di disprezzo se non avvenente come vuole la società. Alle battute si aggiungono vere e proprie molestie sessuali.

Quando ero bambina il mio corpo cambiava e il mio seno stava crescendo. Quando passavo per strada percepivo che stavo iniziando a diventare un’oggetto del desiderio maschile.

Spesso gli uomini più grandi mi guardavano e mi desideravano e io me ne vergognavo. Mi sentivo sporca e mi sentivo come una tentazione. Nascondevo il mio corpo in abiti larghi e sformati e camminavo gobba per nascondere meglio il seno. Rimpiangevo la mia infanzia e volevo tornare bambina, anche se ancora ero solo una bambina.

Mia mamma mi diceva che dovevo portare vestiti casti perchè stavo diventando una signorina e potevo provocare. Questo lo ricordano a tutte le ragazzine in fase di crescita.

Ci sono ragazzine che mostrano con orgoglio il fatto che stanno diventando donne ma la società le condanna. Si truccano, si vestono da donne  e seguono l’unico modello femminile che la società promuove: la velina.

La società le percepisce come oggetto di tentazione e spesso le condanna classificandole come “lolite” o “puttane”.

La Velina è una donna di spettacolo molto giovane che viene spacciata come il sogno erotico degli uomini. Questa riveste il classico stereotipo anti- femminile: non può parlare ed è semi nuda.

La caratteristica principale della Velina è la magrezza estrema. Molte di loro non portano nemmeno la taglia 40.

Le Veline e la maggior parte delle donne dello spettacolo che lavorano in veste di valletta, hanno caratteristiche fisiche che le assomigliano più a ragazzine in pubertà che a donne adulte.

Le ragazzine desiderano essere come loro e temono di diventare donne. Ecco come l’anoressia inizia molto presto, a volte anche prima della pubertà.

Indurci all’anoressia non è altro che un’altra forma di misoginia che priva alle donne il diritto alla salute, al piacere della tavola e alla vita.

Quello che non capisco è perchè alle donne vengono privati sempre quelle cose materiali da cui si possono trarre dei piaceri personali: come sesso, denaro, carriera, felicità, cibo e libertà o di trovare tempo a pensare a noi stesse o di essere noi stesse.

Un altro fenomeno gravissimo è l’attrazione verso le ragazzine ma siccome non vorrei andre fuori tema mi fermo qui.Per questo c’è Libera Infanzia, che necessita di una revisione per tornare di nuovo online nel 2011.



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