13/04/2015
Racchiuso in un proiettile di purissimo ghiaccio lanciato nello spazio infinito.
Disperso in un deserto immenso privo dell'orizzonte, confusonell'abbagliante riverbero del sole.
Rintanato nella penombra di un angusto anfratto a contare nella mente tutte le particelle di pulviscolo roteanti nella fessura di luce.
In preda al panico insensato di chi si dibatte anche quando sa che non c'è uscita, ma non può scegliere di consumare la sua fine nell'immobilità e nel silenzio.
A passi felpati e gesti dolcemente misurati su un tappeto di nubi che affonda, ma non mai può toccare o toccarti.
Mordendo con rabbia, ma senza provare dolore.
La mente offuscata da grumi di impressioni mischiate dove solo la musica rende armonia.
Non può esistere, non c'è, chi è?
Contemplando la danza ripetuta nei gesti di mani e di dita, son fuori son dentro e sputando parole ingoiate.
Lo strano bizzarro esser solo ...