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Ispettori Onu. Inizia la missione in Siria

Creato il 03 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
È iniziata ieri la missione degli ispettori Onu in Siria, alla ricerca delle armi chimiche, che verrano distrutte come previsto dalla risoluzione Onu.

Photo credit: Fort Bragg / Foter / CC BY-ND

Iniziato ieri il primo giorno della missione degli ispettori Onu che si occupano di trovare e distruggere le armi chimiche in Siria. Il portavoce dell’Onu Nesirsky ha spiegato che il team ha “iniziato a mettere in sicurezza i siti dove opererà” e che “sta considerando la salute e i pericoli ambientali di quello con cui avrà a che fare”. La risoluzione ONU votata all’unanimità la scorsa settimana chiama gli ispettori a una rapida implementazione delle procedure per la distruzione delle armi chimiche siriane. La verifica dovrà essere verso tutte le fazioni, dato che nella risoluzione sta scritto chiaramente come “nessun partito in Siria dovrebbe usare, sviluppare, produrre, acquistare, stoccare, trattenere o trasferire armi chimiche”. Sempre secondo il portavoce Onu, il lavoro di smantellamento dell’arsenale chimico non è ancora iniziato perché gli ispettori dovranno prima verificare le informazioni fornite dal governo siriano e poi pianificare i passi successivi. L’arsenale è stimato essere composto da almeno 1000 tonnellate di armi chimiche, che dovranno essere smantellate entro la metà del 2014 (come da accordi previsti nella risoluzione Onu. Tra una settimana arriveranno in Siria altri ispettori Onu che dovranno verificare i singoli siti segnalati dal regime.  Nonostante l’accordo con il governo siriano, gli ispettori Onu dovranno operare anche in zone non direttamente sotto il controllo del governo, perché in mano ai ribelli e questo potrebbe essere un problema per la loro sicurezza, soprattutto per il transito sulle strade, spesso controllate proprio da chi avversa il regime di Assad. Gli ispettori Onu si sono visti anche negare la collaborazione degli stessi ribelli, interessati piuttosto a far risaltare le atrocità del regime di Damasco e ad evitare che eventuali scoperte di armi chimiche in loro mano danneggino la loro immagine.


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