In onda domenica 25 marzo alle ore 13.00 su Rai Storia.
Il documentario fa parte della serie “Le Chiavi delle Città”, da un’idea di Franco Scaglia
Trama
Se parliamo di città-porta, Istanbul lo è per eccellenza: è la Porta d’Oriente. Istanbul, Costantinopoli e, prima ancora Bisanzio, è la città più cosmopolita d’Europa, anche se la Turchia, almeno politicamente, non ne fa parte e le tentazioni fondamentaliste, negli ultimi anni, si sono fatte più forti. A Istanbul la situazione è diversa. Qui si mescolano tradizione e innovazione, storia e avanguardia, antico e moderno. Fin dal 1985, i quartieri storici di Istanbul fanno parte della lista dell’ Unesco come Patrimoni dell’Umanità.
La città è a cavallo tra due continenti, Europa e Asia, sulle rive del Bosforo, dove le acque del Mar Nero si uniscono con quelle del Mar di Marmara. Questa posizione rappresenta la ragione della sua esistenza e della sua potenza, di cui, naturalmente, conserva preziose testimonianze, essendo stata capitale di tre imperi. Ma la Istanbul di oggi, quella che è passata da meno di un milione di abitanti a ben tredici milioni, è sorta in una dimensione parallela, fra multinazionali, gallerie d’arte, boutique; l’una non ostacola l’altra, il turismo non è mordi e fuggi, ma motivato e radicato. Molti europei acquistano casa sul Bosforo, una tendenza che si può paragonare alla fuga verso Barcellona, caratteristica degli anni ‘90. Istanbul viene vista come città-stato, città-continente, una sorta di New York. E’ un luogo nel quale Oriente e Occidente trovano quella conciliazione e quella convivenza, che sarebbe impossibile altrove. Il documentario contiene interviste al Premio Nobel Orhan Pamuk; a Gonul Paksoy, nel suo atelier di gioielli che si ispirano ai fasti dell’antico impero (caftani ricamati e capispalla realizzati con stoffe antiche); a Seda Domenic, direttore di Vogue Turchia; a Serra Yilmaz, figlia di una grande famiglia dell’aristocrazia laica, che vive fra Parigi e Istanbul, attrice di teatro e cinema, nonché icona di Ferzan Ozpetek e, infine, a Zeynep Fadıllıoğlu, anch’essa figlia di una delle più grandi famiglie dell’aristocrazia laica di Istanbul.
Zeynep Fadıllıoğlu è uno dei più apprezzati architetti turchi, conosciuta a livello internazionale soprattutto dopo il successo del Chintamani, un ristorante da lei disegnato e inaugurato a Londra nel 2002. Insieme ad alcuni colleghi e creativi, ha fondato lo Studio ZF Design, specializzato nell’ideazione di alberghi, ristoranti e night club. La loro mission è creare ponti culturali tra Oriente e Occidente.
Dalle riviste di architettura il nome di Fadıllıoğlu è passato sui quotidiani internazionali, per aver realizzato la grande Moschea di Şakirin, la prima al mondo ideata da una donna.
Regia:Monica Onore
Sceneggiatura:Maria Giovanna Maglie, Carlo Spallino
Produzione:Clipper Media in collaborazione con Rai Cinema
Genere:Documentario
Anno:2011
Durata:46’