16/09/2014
Dopo le valutazioni negative arrivate ieri all'azienda Italia dall'OCSE e da S&P che hanno ridimensionato le aspettative del Pil italiano prevedendone un ulteriore calo, oggi giungono i rilievi trimestrali dell'Istat per il secondo trimestre 2014 relativi agli indicatori di lavoro nelle imprese ed il monte orario lavorato in questo secondo trimestre risulta in riduzione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.
Meno lavoro è uguale a meno produzione e quindi calo del Pil, in particolare la riduzione delle ore lavorate per ciascun dipendente è dello 0,3% rispetto al trimestre precedente (per arrivare alla riduzione complessiva dello 0,4 quindi deve essersi ridotto il numero dei dipendenti, magari pensionati o licenziati) mentre nel confronto tendenziale vale a dire in paragone allo stesso periodo del 2013, si registra un incremento delle ore lavorate pro capite dello 0,7 (dunque chi conserva il posto lavora di più).
Si registra una riduzione delle ore di cassa integrazione che attualmente incidono per il 33,3 ore per ogni mille ore lavorate, con una diminuzione di 6,6 ore rispetto allo stesso periodo del 2013.
Nel suo complesso quindi il lavoro si riduce. La retribuzione lorda per i lavoratori a tempo pieno viene registrata in aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, così anche il costo del lavoro registra il medesimo incremento dello 0,2%, in aumento gli oneri sociali del lavoro dello 0,1%.
Ieri è stata ufficializzata la conclusione per l'italia del 2014 ancora in recessione (unico paese del G7 in questa condizione) mentre l'aspettativa di crescita per il 2015 rimane minima, stimata dello 0,1% anche se le valutazioni espresse dagli organismi internazionali sono poco confortanti per tutta l'Eurozona.