Davvero una grande sinfonia autunnale , forse la miglior prova attoriale di un Delon bello e impossibile che col suo sguardo perso nel vuoto, le sue rughe, le sue poche parole riesce a dare una profondità inusitata al professore protagonista di questa storia che inesorabilmente sfocia nella tragedia.
Siamo a Rimini, ma siamo lontani dalle spiagge affollate e dalle balere che fanno cagnara fino all'alba.
Siamo immersi in una Rimini spettrale, grigia come il suo protagonista che il più delle volte rimane indistinta tra i fumi della nebbia. E ci troviamo di fronte a una serie di personaggi che hanno il male di vivere cucito addosso come un abito sartoriale, che si perdono dietro alle futili apparenze, hanno la passione dei soldi, delle macchine veloci, delle droghe e dell'alcool in un veloce percorso di sfinimento, di delusione e di inquietudine che li attanaglia come la nebbia che nasconde i contorni della Rimini funerea in cui sono immersi.
Il professore, supplente di letteratura, moderno o smidollato a seconda dei punti di vista, con la sua sigaretta sempre in bocca, i capelli arruffati e il suo cappotto color cammello un po' sgualcito e portato distrattamente sulle spalle, che non ha la benchè minima volontà di integrarsi in questo mondo di provincia, piomba in questo universo senza perchè con la sua smania di autodistruzione in aumento esponenziale quando alimenta una storia con una sua alunna dal passato torbido, Vanina (una bellissima Sonia Petrova), con i suoi bravi scheletri nell'armadio, a scapito della moglie (una bravissima disillusa Lea Massari) e delle poche relazioni sociali che è riuscito a coltivare.Daniele Dominici incarna alla perfezione la figura dell'antieroe romantico, decadente che si distrugge poco a poco fino all'indimenticabile fiammata della sua vecchia Citroen....
Il linguaggio cinematografico di Zurlini è di grande maturita'stilistica, di notevole eleganza, di grossa suggestione, un film che oscilla tra Fellini, Visconti e Antonioni per intenderci (sperando di non essere stato troppo superficiale), aiutato in questo da un gruppo di attori, protagonisti e non protagonisti, di bravura sicuramente sopra la media e da un'ambientazione inconsueta che contribuisce ad aumentare quel senso di ineluttabile che incombe sul film dall'inizio alla fine.
La provincia abitata dai vitelloni di Fellini incontra il male di vivere dei personaggi di Visconti e l'incomunicabilità di Antonioni......
( VOTO : 9 / 10 )