L’idea che cresce ogni giorno di più – e neppure confusamente – dentro di me, è quella di trovarmi al cospetto della psicotica Italia che allungata sul lettino dell’analista, mostra tutta l’evidenza del suo problema dissociativo. Da una parte un governo – tg 3 di oggi – nella figura di Fabrizio Saccomanni che inaugurando l’anno accademico della Scuola di polizia tributaria spiega ai quattro venti, la ” candida ” e assolutamente irreale idea che
” L’attività economica si sta stabilizzando e il Paese si sta avviando verso una graduale ripresa “. Fatta l’ormai nota premessa che ” è fondamentale che permangano condizioni di stabilità politica “, per Saccomanni ” nel 2014 la dinamica del prodotto è stimata pari all’1,1%, mentre a partire dal 2015 la crescita del Pil si porterebbe sui livelli vicini al 2% “
dall’altra parte il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, intervenuto nel corso della Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio ” Legalità, mi piace “, asserisce
” Le imprese del commercio, turismo, servizi sono stremate, da Nord a Sud. E purtroppo il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa sostanziale”… ”Non lo sarà anche per la legge di stabilità che se non verrà corretta, lascerà irrisolti i problemi strutturali della nostra economia “
asserzioni, quest’ultime, più corrispondenti ad una realtà che si fa sempre più amara. Il ” botta e risposta ” tra i due avviene nel giro di una mattinata, senza che i due abbiano consapevolezza di quello che l’altro ha detto. Viene da chiedersi, dunque, in che mondo vive Saccomanni e perché. Viene da chiedersi per quale strano motivo non chiede, a chi vive nel mondo reale, cosa succede davvero, perché non parla con ” la base “, perché non si fa una passeggiata (to’ ) sul corso della sua città, per verificare che quel che deliberatamente asserisce è frutto di fantasie, tra le più sfrenate. Un mondo fatto di realtà e di un parallelismo avatar, altro che dissociati! Chissà se da qualche parte c’è un bravo psichiatra in grado di chiarire le idee alla paziente Italia.
Ho trovato molto rispondente alla mia idea di fondo, questa definizione della ” dissociazione ” presa dalla solita Wikipedia:
« accentuazione dell’insicurezza ontologica comune a tutti gli uomini, per cui anche in circostanze di vita ordinarie, un individuo può sentirsi più irreale che reale, letteralmente più morto che vivo, differenziato in modo incerto e precario dal resto del mondo, così la sua identità e la sua autonomia sono sempre in questione. Può mancargli la sensazione della continuità temporale; può fargli difetto il senso della propria coerenza o coesione personale. Si può sentire come impalpabile, e incapace di ritenere genuina, buona e di valore la stoffa di cui è fatto. Può sentire il suo io parzialmente disgiunto dal suo corpo. » ( R.D. Laing. L’Io diviso. Torino, Einaudi )