Tutto il mondo è paese. Ieri in Messico, a Culiacan, duemila persone hanno manifestato contro il governo per ottenere la liberazione di Joachin “el chapo” Guzman. Il signor Guzman non è un dissidente politico né un rivoluzionario gandhiano, ma uno dei più grossi spacciatori di droga del mondo, un "pusherone” insomma. I duemila fan del Guzman-whitesuffle pensiero, hanno detto: “El chapo ci dava da lavorare, voi politici corrotti no”. In Messico, di fronte alla scelta fra Gesù e Barabba, cioé fra il politico e Guzman, la gente ha deciso, proprio come accadeva nella Bibbia, di optare per Barabba che almeno un po' di lavoro (ai cantinieri) lo dava, non come Gesù che con i suoi miracoli aveva fatto crollare il mercato del pane e anche quello del pesce. Fino a qualche mese fa, meno di duemila persone, sicuramente più anziane dei giovanotti messicani, sicuramente meno disperate, stazionavano quotidianamente sulle scale del tribunale di Milano per chiedere a gran voce (quella permessa dallo sfregamento delle dentiere) di non disturbare più El Chapo di casa nostra. Il motivo era supperggiù lo stesso dei messicani, anche lui dava lavoro e se frodava il fisco o maneggiava tette e culi minorenni, a loro non importava un fico secco. In fin dei conti, tanto per fare un paragone più alla portata di tutti, è come se duemila siciliani avessero protestato contro il governo per ottenere la liberazione di Totò Riina detto 'u curtu. La diciamo tutta, non ci saremmo affatto meravigliati, proprio come è successo leggendo sui giornali il resoconto dei fatti di Culiacan. Il nostro disincanto ormai è totale. Non ci sorprende che dopo venti anni il Pd abbia finalmente deciso di entrare nel gruppo dei socialisti europei; non ci sorprende che Matteo si sia offeso per le parole che gli ha rivolto Ignazio Marino, “O il governo ci ridà io soldi o io chiudo Roma”, e che abbia detto: “Marino usa toni sbagliati” (madonna quanto è sensibile il ragazzetto!). Non ci sorprende che stanotte si lotterà allo spasimo per i posti di sottosegretario messi in palio dalla Ruota della Fortuna renziana. Non ci sorprende che tutti quelli che pigliavano per il culo Matteo Renzi, oggi lo osannino come il nuovo Messia, accolto con i rami di ulivo a Gerusalemme e poi crocifisso. Non ci sorprende, infine, che i militanti del M5S abbiano a maggioranza deciso l'espulsione dei quattro senatori rei di libertà di espressione. Avete visto su Gazebo come si truccano i voti sul web? No? Rivedetevi la puntata e andate davanti al tribunale diMilano, c'è un perseguitato da riabilitare. Fatelo voi prima che lo faccia Matteo.
Magazine Politica
Italia e Messico unite in un sol grido: “Fuori i datori di lavoro dal carcere”
Creato il 28 febbraio 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Tutto il mondo è paese. Ieri in Messico, a Culiacan, duemila persone hanno manifestato contro il governo per ottenere la liberazione di Joachin “el chapo” Guzman. Il signor Guzman non è un dissidente politico né un rivoluzionario gandhiano, ma uno dei più grossi spacciatori di droga del mondo, un "pusherone” insomma. I duemila fan del Guzman-whitesuffle pensiero, hanno detto: “El chapo ci dava da lavorare, voi politici corrotti no”. In Messico, di fronte alla scelta fra Gesù e Barabba, cioé fra il politico e Guzman, la gente ha deciso, proprio come accadeva nella Bibbia, di optare per Barabba che almeno un po' di lavoro (ai cantinieri) lo dava, non come Gesù che con i suoi miracoli aveva fatto crollare il mercato del pane e anche quello del pesce. Fino a qualche mese fa, meno di duemila persone, sicuramente più anziane dei giovanotti messicani, sicuramente meno disperate, stazionavano quotidianamente sulle scale del tribunale di Milano per chiedere a gran voce (quella permessa dallo sfregamento delle dentiere) di non disturbare più El Chapo di casa nostra. Il motivo era supperggiù lo stesso dei messicani, anche lui dava lavoro e se frodava il fisco o maneggiava tette e culi minorenni, a loro non importava un fico secco. In fin dei conti, tanto per fare un paragone più alla portata di tutti, è come se duemila siciliani avessero protestato contro il governo per ottenere la liberazione di Totò Riina detto 'u curtu. La diciamo tutta, non ci saremmo affatto meravigliati, proprio come è successo leggendo sui giornali il resoconto dei fatti di Culiacan. Il nostro disincanto ormai è totale. Non ci sorprende che dopo venti anni il Pd abbia finalmente deciso di entrare nel gruppo dei socialisti europei; non ci sorprende che Matteo si sia offeso per le parole che gli ha rivolto Ignazio Marino, “O il governo ci ridà io soldi o io chiudo Roma”, e che abbia detto: “Marino usa toni sbagliati” (madonna quanto è sensibile il ragazzetto!). Non ci sorprende che stanotte si lotterà allo spasimo per i posti di sottosegretario messi in palio dalla Ruota della Fortuna renziana. Non ci sorprende che tutti quelli che pigliavano per il culo Matteo Renzi, oggi lo osannino come il nuovo Messia, accolto con i rami di ulivo a Gerusalemme e poi crocifisso. Non ci sorprende, infine, che i militanti del M5S abbiano a maggioranza deciso l'espulsione dei quattro senatori rei di libertà di espressione. Avete visto su Gazebo come si truccano i voti sul web? No? Rivedetevi la puntata e andate davanti al tribunale diMilano, c'è un perseguitato da riabilitare. Fatelo voi prima che lo faccia Matteo.
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