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Italia e Russia: opportunità e strumenti di business

Creato il 22 maggio 2012 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

Il 18 maggio 2012 si è tenuto a Milano in Palazzo Turati, presso la sede della Camera di Commercio, la Conferenza “Italia e Russia: opportunità e strumenti di business”. Alla conferenza hanno partecipato relatori di alto profilo sia del mondo istituzionale, che del mondo commerciale imprenditoriale italiano e russo.

La sessione d’apertura è stata introdotta da Bruno Ermolli, Presidente Promos – Camera di Commercio di Milano, che ha sottolineato il valore di tale conferenza, non un’iniziativa isolata, ma un tassello in un preciso schema progettuale, un percorso che Promos iniziò già vent’anni fa quando aprì a Mosca il suo primo presidio. Una scommessa sulla Russia molto prima della comparsa dei BRICS. Promos è un’azienda che promuove le attività internazionali della Camera di Commercio di Milano; il suo obiettivo è sostenere la competitività e lo sviluppo delle imprese lombarde sui mercati internazionali, oltre che attrarre su Milano e la Lombardia risorse dall’estero. Il suo compito risiede nel favorire l’internazionalizzazione delle piccole medie imprese lombarde e italiane al fine di promuovere un valido export verso mercati strategici. Il dialogo Italia-Russia rappresenta quindi un punto cruciale, un fattore costante per il raggiungimento di questi obiettivi.
Va aggiunto che la Federazione Russa e l’Italia presentano una forte complementarietà sotto il profilo dell’interscambio commerciale: da un lato l’Italia acquista dalla Russia materie prime, dall’altro la Russia acquista dall’Italia manufatti che non produce o che produce con minor qualità. Secondo l’Istat nel 2011 l’interscambio è aumentato del 21,4% rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi a 27,4 miliardi di euro1. Oggi l’Italia è al 4° posto tra i fornitori della Russia, con oltre 500 imprese italiane che operano stabilmente sul su territorio. Come ha dichiarato Ermolli, «il nostro petrolio è il volano delle piccole/medie imprese lombarde».

Carlo Sechi, vice presidente dell’ISPI, ha preso la parola per esprimere i saluti di benvenuto. Ha dichiarato: «La Russia è un Paese in movimento che sa coniugare il passato con forti accelerazioni verso la modernizzazione»; l’ISPI è sempre più impegnato alla realizzazione d’iniziative idonee alla promozione dei rapporti bilaterali Italia-Russia, attraverso varie attività d’interscambi politici, culturali, economici che costituiscono la base delle relazioni privilegiate tra i due Paesi. Il prestigioso Istituto milanese dedica alla Russia un Osservatorio che si avvale della partnership di rinomati Istituti di Cultura russi.

È poi intervenuto Aleksej Vladimirovič Paramonov, Console Generale della Federazione Russa a Milano. Citando Lev Nikolaevič Tolstoj: «La conoscenza è il mezzo, non il fine», ha sottolineato come l’iniziativa sia la conferma della potenzialità del rapporto privilegiato esistente tra Russia e Italia: «un ulteriore “mattone” da porre per l’edificazione dei progetti esistenti tra i due Paesi». La crisi attuale è un dato di fatto, le sue conseguenze sono ormai sotto gli occhi di tutti.. Ha aggiunto il Console: «Proprio per tale ragione, i rapporti Russia-Italia-UE dovrebbero essere improntati non sulle divisioni o sui sospetti, ma sulle prospettive di collaborazione per la costruzione di un unico spazio commerciale da “Lisbona a Vladivostok”». Da parte dell’UE manca la volontà politica per tale progetto, ma un valido impulso verso tale svolta, sempre secondo il Console, potrà venire dal business; inoltre, relativamente alla questione della cancellazione del regime dei visti tra UE e Russia, ha espresso la sua convinzione che: «Senza dubbip la voce degli imprenditori e degli operatori economici avrà il suo peso».

A questo punto ha preso la parola Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore d’Italia a Mosca, che ha presentato il tomo “Guida per gli operatori economici italiani nella Federazione Russa”, definito dallo stesso Ambasciatore: «Uno strumento utile per far risparmiare quei sei-otto mesi, di solito necessari, per un’analisi approfondita del mercato russo», una ricerca indispensabile per quegli imprenditori italiani che, visto le conseguenze domestiche della crisi, siano desiderosi di avvicinarsi alle potenzialità di questo nuovo mercato. Ulteriori obiettivi dell’opera, oltre alla sua utilità per la raccolta dei dati, sta nel riprendere un’abitudine di lavoro congiunto con l’ICE, ravvivare un lavoro comune con Promos e con la Camera di Commercio Italo-Russa a Mosca, infine, comunicare, confermare che i nostri operatori sul posto sono in grado di offrire un’assistenza integrata.

La Russia sta attraversando un grande dinamismo, parliamo di un Paese enorme che attraversa 11 fusi orari, caratterizzato da una vasta molteplicità nelle sue componenti sociali, etniche, religiose. L’anno scorso l’Ambasciata italiana ha rilasciato ben 320.000 visti per l’Italia: turismo, ma non solo.. anche una semplice visita in Italia, ha precisato l’Ambasciatore, «può generare importanti opportunità, come ad esempio: l’acquisto d’immobili o il desiderio di far studiare i propri figli nelle più prestigiose università italiane».

Ha terminato la prima sessione dei lavori Aleksander Nikolaevich Shokin, Presidente RSPP (Associazione degli Industriali e Imprenditori Russi). Il suo è stato un intervento molto denso. Il primo punto che ha voluto sottolineare è la completa stabilità del suo Paese dopo l’elezione di Vladimir Putin, con un mandato che da quest’anno durerà sei anni. Putin ha già enunciato tutta una serie di obiettivi da raggiungere durante la sua presidenza: «nuove finestre per cambiare in maniera radicale la possibilità di fare business in Russia». Un ambizioso progetto di ammodernamento delle infrastrutture del proprio Paese. Putin ha già emesso un decreto che prevede, tra i suoi obiettivi, un aumento degli investimenti per aumentare sia il PIL del Paese, ma soprattutto il rating della Banca Mondiale, dall’attuale 120° al 20° posto, attraverso: investimenti da parte dello stato, l’eliminazione di molte barriere amministrative, la velocizzazione dei tempi per il rilascio dei documenti, favorevoli opportunità per gli investitori stranieri, condizioni paritarie tra imprenditori russi e imprenditori stranieri, anche progetti di tipo strategico in base ad una legge speciale.

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Una sorta di road map per favorire gli investimenti stranieri e semplificare le procedure doganali. Putin ha costituito l’Unione Doganale Eurasiatica tra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Dal primo di luglio questa struttura sarà dotata di un nuovo organo (simile alla Commissione Europea) che avrà come obiettivi: l’aumento del commercio estero, la definizione di processi di standardizzazione delle norme negli scambi commerciali, per favorire all’interno dell’Unione una maggior integrazione dei tre paesi. Il fine sarà la costituzione di una zona di libero commercio in prospettiva di un processo d’integrazione globale. Uno Spazio Economico Comune fra questi tre Paesi, che genererà un mercato di quasi 170 milioni di consumatori, dischiudendo molteplici opportunità agli investitori stranieri.

Ma ci sono anche gli altri Paesi del BRICS che ambiscono ad una forte crescita; Shokin ha rimarcato: «Se si vuole conservare o migliorare la propria posizione, allora ci si deve muovere in avanti, iniziare anche a pensare in maniera nuova» e ha aggiunto: «Mi auguro che gli imprenditori russi ricevano collaborazione dalle aziende italiane, che a loro volta capiscano questa grande opportunità». In programma ci sono molte opere infrastrutturali russe relativamente ai prossimi Campionati invernali di Soci nel 2014, come ai Mondiali di calcio nel 2018, non solo impianti sportivi, ma anche opere nel settore del trasporto terrestre e aereo. È previsto anche un significativo sviluppo del settore finanziario, l’ex-Presidente Medvedev ha promosso la creazione di un centro finanziario internazionale a Mosca, il progetto è in fase di realizzazione, verranno unificate le due Borse di Mosca.
In Russia si lavora, inoltre, ad una nuova versione del Codice Civile (su questo punto si sta discutendo da 12 anni), si stanno valutando esempi di altri Paesi, evitando però operazioni di semplice copia-incolla. Anche in questa attività i giuristi italiani potrebbero dare un valido contributo.

Nei rapporti tra Russia e UE la questione cruciale rimane sempre quella energetica, l’accordo esistente è però obsoleto. All’orizzonte nuove prospettive con l’entrata della Russia nel WTO. La Russia, undicesima economia mondiale con un PIL di circa 1.500.000 milioni di dollari, era l’unico Stato del G20 ancora fuori dal WTO. A fronte di tale svantaggio, l’Unione europea è stata la prima potenza commerciale ad averle conferito, alla fine del 2002, lo status di economia di mercato. I relatori hanno sottolineato la straordinaria importanza di questo evento, in sostanza: «L’imminente ingresso della Federazione Russa nel WTO, con la conseguente riduzione dei dazi doganali, costituirà un grande incentivo per le imprese italiane intenzionate a esportare o investire in Russia».

Nella seconda parte della conferenza, introdotta e moderata da Giuseppe Castelli, Consigliere Incaricato per le Relazioni Internazionali Assolombarda e Vice Presidente Promos – Camera di Commercio di Milano, ha inizialmente preso la parola Alexander Anatolevich Konovalov, Vice Capo del Dipartimento per la Cooperazione Internazionale RZD (Ferrovie della Federazione Russa); ha indicato le opportunità di collaborazione con le imprese italiane nel settore ferroviario: Finmeccanica, Ansaldo.. Oltre alla volontà di unificare la rete ferroviaria russa, è prevista la realizzazione di linee ad alta velocità da Mosca verso San Pietroburgo, Nizhny Novgorod e Orenburg. Il progetto di collaborazione si allargherà anche alle infrastrutture delle stazioni ferroviarie.

Paolo Clerici, Presidente della Coeclerici S.p.A., ha preso la parola portando l’esperienza della ditta che rappresenta. Una società presente sul territorio russo, a quei tempi Unione Sovietica, già dal 1960. La Russia, non solo è un Paese straordinariamente ricco di gas, petrolio, ma anche di carbone. La Coeclerici S.p.A. optando per un investimento diretto nell’industria energetica, nel 2008 ha acquisito una miniera di carbone per 80 milioni di dollari. Oggi produce 1 milione di t. di carbone l’anno con alle proprie dipendenze ca. 500 minatori.

Giuseppe Sconnamiglio, Executive Vice President and Head of Public Affairs Unicredit S.p.A. ha sottolineato l’importanza della Russia per le aziende italiane. Unicredit da anni è presente in Russia, oggi conta 105 filiali soprattutto concentrate a San Pietroburgo e a Mosca (ha un ufficio di rappresentanza anche in Bielorussia) con quasi 4.000 dipendenti. Vanta circa un milione di clienti; 9 delle 10 più grandi imprese russe sono clienti della Banca. Ha ribadito come, proprio dall’Est europeo, arrivino i più alti profitti.

Irina Nicolaevna Eveseeva, Capo della Rappresentanza di Vnesheconombank a Milano ha illustrato la proficua collaborazione con la SACE. L’avvocato Vittorio Loi, dello Studio legale “Pavia e Ansaldo”, ha terminato la seconda sessione della conferenza confermando l’attuale affidabilità del Codice Civile della Federazione Russa.

I lavori sono stai chiusi dalla brillante relazione del Cav. Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, (CCIR), profondo conoscitore non solo della realtà, ma anche della storia del Russia e delle sue relazioni con l’Italia. Ha chiarito come, di fatto, la Russia, sia nata nel 1991 sulle ceneri di un grande impero, che venne disfatto senza contropartite evidenti e accettabili per il suo popolo. Un costante processo di dissoluzione che solo Putin, salendo al potere, riuscì a fermare: innanzitutto consolidando l’esistente per poi garantire una certa stabilità allo Stato. A quei tempi gli operai percepivano uno stipendio pari a un terzo di quello attuale, che spesso, tra l’altro, non veniva loro nemmeno pagato. Ora la situazione è radicalmente cambiata. Per avere una valida chiave di lettura del cambiamento determinato da Putin bisogna valutare e prendere in esame il rapporto tra: «Quello che è stato fatto per distruggere e quello che oggi viene invece fatto per ristrutturare».

Alessandrello ha poi tracciato la storia dei rapporti tra Russia e Italia. Il commercio estero con l’Italia è di lunga data, risale ai primi del ‘900, quando ancora governavano gli zar. Successivamente, negli anni ’20 per volontà di Lenin, venne istituita la prima Rappresentanza Commerciale Italiana in Russia.
La prima Camera di Commercio italiana, a quei tempi in Unione Sovietica, venne costituita nel 1964. Da oltre 47 anni, grazie alla sua struttura flessibile e dinamica, fornisce servizi qualificati ed efficienti per sostenere gli operatori commerciali in occasione delle loro missioni economiche e per garantire poi una costate assistenza.

La Camera di Commercio Italo-Russa «ha lo scopo di contribuire allo sviluppo della collaborazione economica, commerciale, tecnica, giuridica, scientifica e culturale tra l’Italia, la Federazione Russa e gli altri Stati della CSI, nonché tra gli operatori dei suddetti Paesi e di favorire la creazione di un clima di fiducia e fattiva collaborazione tra gli imprenditori italiani e russi»2.

Secondo Alessandrello, le esportazioni italiane in Russia sono ancora sottopotenziate, andrebbero aumentate.. lo spazio d’azione è ancora molto vasto. C’è ancora un significativo divario tra l’import in Italia di materie prime dalla Russia e il nostro corrispondente export nella direzione contraria.
Il 50% della popolazione russa vive nelle grandi città, pochi centri ma di grande sviluppo commerciale. La presenza commerciale italiana rimane però ancora troppo concentrata nelle città di Mosca e di San Pietroburgo.
La Ferrero S.p.A. sta aprendo una filiale a Vladimir, fino agli anno ‘70 – ‘80 la petrolchimica russa parlava italiano.
Il Made in Italy rappresenta per i consumatori russi un sinonimo di qualità e di garanzia, oggi prevalentemente legato a beni di consumo del settore: agroalimentare, della moda, del design, come del mobile e dell’arredo. Sono inoltre molto apprezzate le nostre eccellenze in altri campi come: la produzione di macchinari, la nostra tecnologia, il settore delle materie plastiche, il settore agroindustriale.. tutti settori che presentano ancora ampie potenzialità di sviluppo3.

Non si può, in conclusione, non rimarcare il clima di ottimismo che per tutta la mattinata ha accompagnato lo svolgersi di questa importante occasione, non solo di contatto, di conoscenza, ma in prospettiva, anche di proficua collaborazione tra le due realtà economico-commerciali dell’Italia e della Federazione Russa.


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