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Italia-Germania

Da Olivierifrancesco

Italia-Germania Undici metri Undici metri per arrivare sul tetto del mondo Mi guardi amico mio Sei immobile al centro della porta Quale ingiustizia è mai questa? Possiamo levare la coppa insieme? Perché siamo nati così vicini Eppure così distanti? Io semplice italiano capace di smarcare i difensori ma non le responsabilità Tu granitico tedesco che hai scelto di difendere l’ultima trincea della squadra Sei qui al posto di quel portiere che non ha sopportato il peso del tiro che la vita gli aveva calciato in faccia Te lo ricordi amico mio? Abbandonò la porta senza nemmeno respirare Ed ora siamo qui Tu ed io Uno di fronte all’altro Non per scherzare nemmeno per ridere Fronteggiarsi per arrivare al sogno Undici metri dividono me e te da questo traguardo Il pallone sul dischetto aspetta solo il mio piede Sorridi Sorrido L’erba è bagnata Ha piovuto incessantemente per tutta la partita Solo ora Solo in questo istante ha fermato la sua corsa Anche lei raccolta tra le nuvole ad assistere questo momento Mi passa la vita davanti lo sai? E’ strano Rivedo mia madre che mi accompagna al parco Che mi insegue con lo sguardo mentre macino chilometri dietro una palla Leggeva lei Ogni tanto alzava lo sguardo Ogni tanto ero io a urlarle Mamma guarda E mi esibivo in una acrobazia Il suo applauso era il teatro che cercavo Il resto erano solo comparse che smarcavo Mi viene in mente quella volta che con babbo Arrivai alla selezione della primavera della Juventus Avevo le gambe che tremavano Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette Dicevano Ha la classe del campione si vede da come ragiona Io zitto mi nascondevo dietro il corpo massiccio di babbo Dicono che ero timido Dicono che oggi lo sono pure Ma in campo uso il compasso per disegnare le traiettorie Mi chiamano il regista E fino adesso ho diretto tante partite Fino adesso Mia moglie che tu conosci bene È là in tribuna accanto alla tua Strette l’una all’altra che seguono questo istante che sembra eternità Non aver paura di tirare un calcio di rigore Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore La cantavo sempre prima di un penalty Ancora adesso sono qui che canto De Gregori Un giocatore lo vedi dal coraggio Dall’altruismo Dalla fantasia Altruismo eh Karl Potrei fare gol e regalarti la coppa? Potrei sbagliare e regalarla tu a me? Potremmo ora toglierci queste maglie Che ci dividono e tirato il rigore andare a berci una birra come quando giocavamo da ragazzini? Potremmo evitare di essere rivali quando rivali non siamo? Potrebbe l’arbitro ora sospendere la partita per elevato tasso di amicizia? Potresti tu tirare questo rigore al posto mio? Che me lo dicevi spesso Te potevi essere anche un grande portiere Hai le mani della stessa pasta dei piedi Ed io ridevo Ricordi? Ridevo e per scherzo mi mettevo in porta per lanciarmi all’inseguimento dei tuoi tiri Mi divertivo tantissimo a stare in volo per pochi istanti In tensione Cercando con tutte le forze del mio corpo di arpionare quel pallone Spesso però atterravo a terra senza risultato Guardavo il tuo sorriso divertito E capivo che la palla era già nella rete Pescata dalle nuvole che dietro tessevano disegni nel cielo Allora mi alzavo Sporco di terra e ci si abbracciava Perché il calcio non è rivalità Almeno non per noi Ma condivisione Fratellanza Come diceva babbo Gioco E si giocava come respirare Poi il talento che tanto ci hanno iniettato nelle vene Ci ha portato fin qui A questa finale di coppa del mondo Nella partita delle partite E il coraggio di tirare viene meno Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette Oggi quelle spalle sono montagne che sorreggono una squadra Ma il mio piede non riesce a partire Sorridi come allora Sorridi con la complicità delle nostre bevute Va bene dai Io ora prendo la rincorsa tiro senza guardare e sia quel che sia Chiudo gli occhi e sento la palla che parte nella direzione che le dò Il rumore freddo della traversa mi obbliga a riaprirli Tu sei a terra nella direzione opposta Ci ha pensato un palo di legno a fermare quella corsa Mentre i tuoi compagni esultano Mentre i miei si accasciano a terra piangendo Io rimango immobile Ti avvicini senza dire una parola La Germania è campione del mondo Karl devi esultare Anche tu hai vinto Ti avvicini camminando Evitando i tuoi compagni Sento il tuo abbraccio forte e denso Il tuo sudore che cola sul mio viso E nelle orecchie mi arrivano queste parole Andrea sei il migliore giocatore del mondo Non solo mi hai battuto Ma persino la porta si è ristretta per la paura che ha provato quando hai calciato Ti voglio bene Piango tra le sue braccia Piango senza sosta Sono passati trent’anni da quel giorno Karl ha gli acciacchi dell’età Anch’io non scherzo Entrambi con due matrimoni falliti Nella solitudine ci siamo sempre confortati con il calore dell’amicizia Undici metri Undici metri per arrivare sul tetto del mondo Mi guardi amico mio Sei immobile al centro della porta Settantadue anni tu Karl Settantacinque io Stesso stadio Abbandonato a sé stesso Mi giro Rivedo mia madre che mi accompagna al parco Che mi insegue con lo sguardo mentre macino chilometri dietro una palla Leggeva lei Ogni tanto alzava lo sguardo Ogni tanto ero io a urlarle Mamma guarda E mi esibivo in una acrobazia Il suo applauso era il teatro che cercavo Il resto erano solo comparse che smarcavo Il pallone al centro del dischetto In tribuna lo stadio vuoto ricolmo di ricordi Non aver paura di tirare un calcio di rigore Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore La cantavo sempre prima di un penalty Ancora adesso sono qui che canto De Gregori Un giocatore lo vedi dal coraggio Dall’altruismo Dalla fantasia Sorridi Sorrido L’erba è bagnata Ha piovuto incessantemente tutto il giorno oggi Solo ora Solo in questo istante ha fermato la sua corsa Anche lei raccolta tra le nuvole ad assistere questo momento Mi passa la vita davanti lo sai? E’ strano Ma abbiamo anche una certa età Sorridi come allora Sorridi con la complicità delle nostre bevute Va bene dai Io ora prendo la rincorsa tiro senza guardare e sia quel che sia Chiudo gli occhi e sento la palla che parte nella direzione che le dò Sento la trama della rete che avvolge il pallone Goal Riapro gli occhi e ti vedo a terra in direzione opposta Mi avvicino camminando Lentamente che ho una gamba che mi fa male da qualche anno a questa parte Trascino le mie rughe con la pigrizia della vecchiaia E senti il mio abbraccio che ti avvolge Le pieghe della mia pelle stanca che ti sostengono Alle tue orecchie giungono queste parole Grazie amico mio Ti voglio bene Piange tra le mie braccia Piange senza sosta Lo stadio grida muto la gioia di questo istante La pioggia riprende il suo corso E piano piano Lentamente come due vecchi Sorridiamo ora Alzando la coppa della nostra amicizia Perché il calcio non è rivalità Almeno non per noi Ma condivisione Fratellanza Come diceva babbo Gioco Undici metri Undici metri per arrivare sul tetto del mondo.
©OlivieriFrancesco Testo protetto dai diritti SIAE

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