Alla fine nessun problema particolare di ordine pubblico, nè si sono registrati contusi. Ma è stato comunque un «tutti contro tutti» in piena regola, in cui sono stati coinvolti anche alcuni tifosi del Brescia che al termine della gara hanno scavalcato le recinzioni dello stadio 'Grilli' di Storo per cercare di raggiungere i giocatori della squadra greca del Larissa, squadra della serie A greca che era salita in Trentino per mettere alla prova la bontà del lavoro pre-campionato del Brescia. Oggetto della rabbia dei tifosi, ma anche di alcuni dei giocatori del Brescia - che hanno ceduto a quella che è stata l'incredibile escalation di provocazioni messa in atto dagli ellenici - sono stati il numero 4 Dabizas (campione d'Europa 2004) e il numero 8 Puri. Rei rispettivamente di aver innescato la scintilla e di aver fatto incendiare definitivamente gli animi.
Al 20' della ripresa Dabizas si rende protagonista di un brutto fallo su Hetemaj. Risultato: Dabizas espulso e primo accenno di parapiglia con il gioco che riprende soltanto 5 minuti dopo. Fallo dopo fallo, i greci arrivano a pareggiare il gol di Caracciolo al 37' con Puri. Il quale pensa bene di girarsi verso la tribuna e di rivolgersi al pubblico con il dito portato alla bocca per zittirlo. Un gesto che fa irritare notevolmente i tifosi. Al 39' Taddei riporta in vantaggio il Brescia e per i greci c'è ancora il tempo di contare il secondo espulso: al 45' cartellino rosso per Romeu che è autore di una bruttissima entrata su Taddei.
L'arbitro Sguizzato fischia la fine della gara e a quel punto si vede Dabizas, il primo espulso del match che siede in panchina, alzarsi e puntare dritto verso Budel che al momento della sua cacciata dal campo lo aveva colpito. Così si accende una vera e propria rissa ed entrano in scena alcuni tifosi del Brescia. Dieci-dodici sono coloro che riescono a scavalcare la recinzione, un paio di loro entrano in campo e cercano il contatto con i giocatori del Larissa che a loro volta reagiscono. Gli staff, i dirigenti e alcuni addetti al campo intervengono per placare gli animi e placcare qualcuno. Man mano la situazione torna alla normalità e le squadre rientrano negli spogliatoi.
In casa Brescia si cerca di minimizzare. Così l'allenatore Iachini: «Da un certo lato sono contento che sia stata una partita vera, ma loro si sono evidentemente innervositi e sono passati alle maniere forti nel momento in cui noi siamo prima passati in vantaggio e poi ci siamo creati altre opportunità per segnare. Siccome poi non è la prima volta che succedono cose così, si vede che fa parte del loro modo di fare». Così Andrea Caracciolo: «Probabilmente ci tenevano moltissimo a vincere ed erano particolarmente caldi. Hanno giocato come se si fosse trattato della finale di Champions league. Comunque non è successo niente».