Italia-Irlanda, rugby, Sei Nazioni 2013; ed ora?
Creato il 16 marzo 2013 da Strippi
Il miglior sei nazioni della nostra Italia a mio parere, ma questa idea ci mette addosso un pesante fardello. Contro l’Irlanda siamo tutti d’accordo che non sarà una partita semplice, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista tecnico, ma non era tanto diverso il divario che avevamo all’esordio di questo Sei Nazioni contro la Francia, ne tantomeno domenica scorsa contro gli Inglesi di Martin Johnson. E quindi? Ora che si fa? Queste sono le domande che continuano a frullarmi in testa da domenica scorsa, dopo la prova più che convincente del XV azzurro a Twickenham, una delle prove migliori che io abbia mai visto, sotto il punto di vista tecnico, fisico ma soprattutto mentale. Appunto, mentale, quello credo che sia il problema più grande della nostra nazionale, un problema mentale che ci fa vincere e/o convincere contro avversari infinitamente più forti di noi e poi soccombere a squadre che sul piano tecnico e fisico potrebbero avvicinarsi di più al nostro livello. Non so bene capire cosa accada nelle teste e nelle menti dei nostri giocatori, ma la sensazione è quella che se siamo la squadra sfavorita il nostro orgoglio italiano ci fa essere difficili da battere, combattivi fino all’ultimo secondo, se invece siamo noi quelli obbligati a vincere, in una partita piuttosto semplice, mi riferisco a Galles e Scozia di questo Torneo, ci sentiamo in obbligo, in dovere di trionfare, con risultati a dir poco disastrosi. La discontinuità di rendimento, a parer mio, di giocatori come Orquera in veste di numero 10, colui che dovrebbe dare fantasia, serenità e efficacia ai nostri 3/4 , finisce con il trasmettere ansia a tutta la squadra. Inutile invece commentare le prove del Capitano Sergio Parisse, instancabile trascinatore della squadra, sia a parole, un ottimo comunicatore, sia con gesti tecnici pregevoli e sicuramente efficaci. Le altre note positive in maglia azzurra sono state e sono convinto saranno ancora, Masi, con inserimenti rapidi e cambi di passo efficaci, il giovane Giovanbattista Venditti, classe 1990, che deve dimenticare il primo errore contro gli Inglesi, diventando cosi ancora più devastante per la difesa irlandese. Castrogiovanni e Barbieri invece saranno inutilizzabili, infortunati entrambi contro la formazione inglese: il primo per una distrazione muscolare al vasto mediale, mentre il secondo per un forte colpo al fianco. Dall’altra parte del campo però non dimentichiamoci che ci saranno giocatori come Brian O’Driscoll, in forza al Leinster, con 120 presenze in nazionale e 45 mete segnate, con anche 6 presenze con i British Lions, la ‘’selezione’’ di rugby del regno unito. Un altro punto di forza dell’Irlanda sarà rappresentato dalla mischia di esperienza, con tutti i giocatori che sapranno approfittare dei nostri errori. Ecco, errori, tanti, troppi, che tutti i nostri avversari hanno saputo sfruttare al meglio, errori di handling, errori tecnici, in mischia chiusa, con i quali dovremo fare i conti durante anche questo match, sicuramente, ma da ridurre al minimo. L’Irlanda è molto forte anche al piede, con un Sexton recuperato all’ultimo secondo da un infortunio, che potrebbe sfruttare ogni nostro errore e fallo calciando in mezzo ai pali anche da posizioni defilate. Questo è ciò che ci aspetterà sabato, una partita dura, fisica e di sofferenza, una di quelle partite a cui siamo molto abituati ormai; tutto quello che, a parer mio, dobbiamo evitare è di sentirci in dovere di vincere, giocare rilassati, senza dover rendere conto a nessuno e senza pressioni, anche se non sarà facile. Di certo questa partita sarà il nostro biglietto da visita per il prossimo Sei Nazioni, ricordandoci sempre di essere umili e di dover imparare ancora molto, con il semplice obbiettivo futuro di fare una buona figura nei Mondiali in Inghilterra nel 2015.
Certo, se vincessimo questa partita… Appuntamento sabato 16 Marzo 2013 allo Stadio Olimpico di Roma, ore 15.30.
Brain On Air sarà li per voi!
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