Cannavaro
Le Vuvuzelas africane, come i calabroni d’estate, hanno accolto la Nazionale italiana di calcio per il suo debutto mondiale contro il Paraguay. Tante erano le attese. “Siamo i campioni del mondo, dobbiamo vincere facile, bla bla bla”. E invece siamo andati in svantaggio, oserei dire immeritatamente, e poi, piano piano, siamo riusciti a pareggiare con Daniele De Rossi. Allora, quali sono state le attenuanti della partita? Sicuramente le condizioni del campo erano infelici, terreno pesante, pioggia scrosciante, 8 gradi, l’arbitro, il messicano Benito Archundia, ha diretto l’incontro alla “inglese” (non fischiava mai), e poi lui, Jabulani, il pallone dell’Adidas, oggetto di svariate critiche da parte di molti calciatori, Buffon incluso. I commenti a caldo dei tifosi sono stati contrastanti: “Italia come una balena spiaggiata”, “Italia lenta”, “Italia vecchia”, “Italia senza fantasia”, “Non è l’Italia di quattro anni fa”. Io invece ho trovato un Cannavaro da Pallone d’oro, un grande capitano, leader trascinatore, proprio come canta Bobby Solo nello spot Nike “Write the future”. Ho trovato un Pepe rivelazione, ha corso per 90 minuti, non si è risparmiato, un Montolivo non in stato di grazia, ma in grado di reggere la tensione della gara, un Criscito in ascesa, un Marchetti all’altezza, nonostante dopo l’uscita di Buffon alla fine del primo tempo, non sia stato quasi mai impensierito, un Di Natale pronto, un De Rossi gladiatore, a metà tra il fratello maggiore assente giustificato Totti e il maestro di latrati ringhio Gattuso, che lo incitava dalla panchina. Dopo il gol di Alacaraz, siamo riusciti a segnare al 64esimo grazie ad una mischia in area di rigore avversaria e alla papera del portiere biancorosso. Insomma una squadra capace di rialzare la testa dopo un gol subito, di organizzare il gioco, di ripartire. Forse è mancato quel piedino vellutato di Pirlo, quella giocata alla Cassano, giocatore jolly invocato invano per tutta la stagione dagli opinionisti televisivi. Ma per ora promuovo Marcello Lippi, il suo sigaro e il suo gruppo, e non vedo l’ora che arrivi domenica per affrontare la Nuova Zelanda, gli All Blacks coi tacchetti. Unica nota stonata: Ma Salvatore Bagni quanto porta sfiga? Facciamo un gruppo su Facebook per spostarlo alle tele-cronache delle partite dell’Algeria.
Chiellini