Italia: mozione bipartisan in difesa dell’obiezione di coscienza

Creato il 31 marzo 2012 da Uccronline

In risposta alle urla dei radicali, un gruppo di parlamentari bipartisan ha presentato una mozione per impegnare il governo a «dare attuazione al diritto all’obiezione di coscienza in campo medico e paramedico e garantire la sua completa fruizione senza alcuna discriminazione o penalizzazione, in linea con l’invito del Consiglio d’Europa». Continua la mozione: «Nessuna persona, ospedale o istituzione sarà costretta, ritenuta responsabile o discriminata in alcun modo a causa di un rifiuto di eseguire, accogliere, assistere o sottoporre un paziente ad un aborto o eutanasia o qualsiasi altro atto che potrebbe causare la morte di un feto o embrione umano».

Questa mozione mira a «tutelare l’obiezione di coscienza non solo di coloro che sono impegnati a vario titolo nelle strutture ospedaliere, ma anche quella dei farmacisti». Il diritto all’obiezione «non può essere in nessun modo ‘bilanciato” con altri inesistenti diritti e rappresenta il simbolo, oltre che il diritto umano, della libertà nei confronti degli Stati e delle decisioni ingiuste e totalitarie». La mozione è firmata dai deputati Volontè (Udc), Fioroni (Pd), Roccella (Pdl), Polledri (Lega Nord), Buttiglione (Udc), Binetti (Udc), Capitanio Santolini (Udc), Calgaro (Udc), Carra (Udc), Di Virgilio (Pdl) e Mantovano (Pdl).

In Italia già la legge permette l’obiezione di coscienza degli operatori sanitari e tale legge viene rispettata, tuttavia non è male che un gruppo di onorevoli, presentando questa mozione, abbia fatto sapere che qualcuno vigila e ritiene pressante il rispetto della vita umana in ogni fase, dal concepimento alla morte.

Linda Gridelli


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