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Italia: Primato in Europa per numero di donne infibulate!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

L’Italia rincorre sempre tristi primati per quanto riguarda la condizione femminile. Questa volta riguarda quella delle donne migranti, altro problema che in Italia non viene affrontato, relegato a problema di serie B. Così in meno di 10 anni ci troviamo con un numero altissimo di bambine e donne infibulate.

Secondo l’Oms, sono 135 milioni nel mondo le bambine che sono sottoposte ad infibulazione e solo in Italia ci sono circa 40mila donne e bambine infibulate. Un dato allarmante che rispecchia ancora una volta la triste condizione femminile del nostro paese anche se coinvolge donne immigrate, frutto dello scarso risalto che il nostro paese da alle tematiche di genere.

Secondo l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), in Italia, ogni anno ci sono 2-3mila bambine a rischio di essere infibulate e solo a Roma ci sono 10 mila donne infibulate. 

In Italia la legge n. 7 del 9 gennaio 2006, vieta le MGF con fino a 12 anni di reclusione per il medico che le pratica. Secondo l’Inmp, nel nostro Paese ci sarebbero ancora alcuni medici e anziane donne delle comunità migranti che, a pagamento, praticano l’infibulazione, spesso senza anestesia e con strumenti non sterili. Spesso però le bambine vengono portate nel paese d’origine per essere castrate poiché nei loro paesi è legale.

“Spesso, in molto paesi europei, le mutilazioni vengono eseguite nei centri di chirurgia estetica vaginale o in quelli che effettuano piercing e tatuaggi – spiega il capogruppo Idv in Commissione affari sociali -. Per questo, chiediamo al ministro della Salute Balduzzi se non intenda avviare uno studio per definire il fenomeno dell’infibulazione in Italia anche in rapporto a quanto previsto dalla legge 7/2006 e promuovere campagne di sensibilizzazione nei confronti di un fenomeno che pare tutt’altro che superato, con particolare attenzione alle scuole e quindi a giovani e adolescenti”. 



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