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Italia vittima di una democrazia bloccata

Creato il 26 gennaio 2012 da Fabio1983
Italia vittima di una democrazia bloccataIo, per T-Mag
Nell’ultimo anno per il 71,6% degli italiani la fiducia nelle istituzioni è diminuita, mentre soltanto per il 4,1% è aumentata (invariata per il 21,6%). A rilevarlo è l’Eurispes che giovedì mattina ha illustrato alla Biblioteca nazionale di Roma il Rapporto Italia 2012, evento a cui ha preso parte anche T-Mag. L’aumento dei delusi tra un anno e l’altro, fa notare l’istituto di ricerca, passa dal 68,5% del 2011 al 71,6% del 2012 e, se raffrontato con il 2010 (45,8%), segna un incremento superiore al 26%. Sono i giovani nella fascia di età 25-34 anni a esprimere un maggiore senso di sfiducia (74,6%). “Il Paese – spiega il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara – vive un generale senso di depressione che attraversa tutte le classi sociali. I poveri perché vedono allontanarsi la possibilità di migliorare la loro situazione economica, i ceti medi perché hanno paura di una progressiva proletarizzazione, i ricchi perché si sentono criminalizzati e hanno persino timore di mostrare il proprio status”. “La responsabilità dell’attuale situazione che viene attribuita per intero alla classe politica appartiene invece a quella che definiamo la ‘classe dirigente generale’ di cui fanno parte tutti coloro che esercitano ruoli e funzioni direttivi all’interno della società: imprenditori, elites culturali, manager pubblici e privati, sindacalisti, magistrati, professori, uomini dell’informazione e della ricerca”. Queste figure, viene osservato, dovrebbero produrre buoni esempi e invece troppo spesso sono ancorate ai propri privilegi. “Ma anche la società italiana ha molto da farsi perdonare”, chiosa Fara. “Infatti mentre la ‘classe dirigente generale’ con il suo spirito di conservazione e la sua autoreferenzialità tiene in ostaggio la società, quest’ultima si è adeguata diventandone complice in cambio della tolleranza e della comprensione dei propri istinti egoistici e familisti che deresponsabilizzano e assicurano nicchie di impunità e di esercizio di piccolo potere”. Il presidente dell’Eurispes rinforza il concetto sviscerando qualche dato. “In Italia esistono tre Pil. Uno ufficiale (1.540 mld), uno sommerso (equivalente al 35% di quello ufficiale) e uno criminale frutto dei proventi delle attività illegali che supera i 200 miliardi. Nel Paese circola più ricchezza di quanto non raccontino le statistiche ufficiali e questo spiega anche la capacità dimostrata dal sistema nel suo complesso di reggere di fronte ad una crisi devastante e – aggiunge Fara – anche la durezza con la quale siamo trattati dai nostri partner europei, Germania in testa”.
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