Oggi, dopo lo sfavillante successo del primo post di questa serie, si parla, non per la prima volta in questi lidi, di autoproduzione.
Chiunque segua questo blog sa che sono a favore dell'autoproduzione, esulando dal solito discorso ebook contro cartaceo, a cui non so se dare spazio sia perchè, onestamente, non ricordo se ne ho già parlato, sia perchè è una sciocca diatriba, e quindi voglio analizzarla, come al solito, nel nostro paese e fuori dal nostro paese.
Ovviamente, come al solito, non saranno parola campate in aria, ma a sostegno delle argomentazioni ci saranno prove da chiunque controllabili e, nel caso, confutabili*.
Iniziamo con l'elencare alcuni dei malcostumi, brutte abitudini e stupidaggini varie del nostro paese nei confronti dell'autoproduzione.
- In primis, fortunatamente per me, ho avuto l'occasione di scrivere questo post su un caso, italiano, ovviamente, di autoproduzione usata alla "Cazzo di cane" ossia con boria, superbia e con il preciso intento di vendere il nulla al prezzo del tutto. Il genere di atteggiamento che da aria al tipo di gente che da contro le autoproduzioni.
- Il tipo di gente che da contro le autoproduzione. Dicendo cose folli del tipo "Gli autoprodotti sono pieni di errori, non ci sono editor o correttori di bozze dietro, non c'è una scelta dei testi" (Certo perchè non potrei citare, ora e a mente, almeno una ventina di libri insulsi o pieni di errori pubblicati solo per soldi, e non perchè il romanzo valesse?) o, ancora peggio, "Chi autopubblica lo fa perchè il suo romanzo/storia non vale niente, un romanzo buono lo trova di certo un editore" (Frase detta, probabilmente, dopo un'intensa sessione di allenamento col Brucaliffo).
- I soliti italiani, poi, che non vogliono pagare per qualcosa che non conoscono, visto che già non lo fanno per qualcosa che conoscono (poi, sarò scemo io, ma, se proprio devo, preferisco buttare nell'insicurezza 1-2 euro che 15-20 euro.)
- Poi, ci sono i tipi che sono pro autoproduzione, ma si ergono a difensori della qualità, e c'erano anche per i libri, sono gli stessi, in base a canoni assurdi e senza senso, quindi finiamola qui, che non ne vale nemmeno la pena parlarne di questi tizi.
Si, dicendo che le autoproduzioni valide ci sono, con cui gli autori arrivano a vendere anche le migliaia di compie in poco tempo...ma solo perchè sono gratuite.
Un risorsa gigantesca, il web 2.0, in italia usato da molto come le scimmie usano una saldatrice.
Ora, passiamo a lidi più verdi, ossia il resto del pianeta, come al solito sembra che l'Italia è in un'altra dimensione rispetto al resto del mondo, una dimensione in cui qualcosa è andato storto e noi ci troviamo in queste condizioni.Potrei farvi l'esempio di Konrath, ma sarebbe esagerato. Uno che guadagna oltre un milione di dollari con le autoproduzioni...esagerato, si, ma lui è, forse, quell'uno su 10.000 che riesce a diventare ricchissimo (anche perchè è una macchina sforna-romanzi), ok, è un caso raro.
Ma li le autoproduzioni vendono, e anche bene, se sono fatte bene.
Basilare legge di mercato: Se il tuo prodotto e buono, viene comprato. Anzi, se è buone e costa poco, viene comprato ancora di più.
Quindi ecco, forse per quel milione di dollari ci vorrà più tempo, magari vent'anni.
50.000 dollari l'anno, non andrebbe da dio, comunque?
Lui l'ha fatto in pochi anni, ma penso che nessuno disdegnerebbe di farli in 10 o 20.
Passiamo alle produzioni di "Mondi".Qui è' da poco terminata "2minuti a mezzanotte", relativamente poco, e sta per iniziare la seconda stagione, una miriade di ebook collegati, alcuni validissimi, altri no, alcuni ufficiali e alcuni no...ma tutti "Gratis" perchè metterli in vendita non è stato possibile in Italia, nonostante le migliaia di visite.
A differenza che in America, dove hanno creato "Pulp Factory".
Lo spiego in soldoni, qui il sito di Barry Reese, uno degli autori: In pratica un gruppo di autori si è unito e ha creato un'ambientazione, avendo ognuno un proprio personaggio.
Dopo di che si sono messi a scrivere ebook, dei loro singoli personaggi, o cross-over tra i loro, orchestrando per bene il tutto all'interno del loro mondo, e li hanno venduti.
E vendono, anche bene.
Uno cosa come quella, qui in Italia, sarebbe morta sul nascere, se fosse stata a pagamento, fortunatamente 2MM non è stata cosi...e penso che se 2MM fosse stata in America, sarebbe stata come la Pulp Factory!
Non verrebbe una storia epica da quest'immagine? E in America venderebbe anche molto bene.
Ultimo esempio, che altrimenti vi deprimo troppo, passando per le Blog Novel.Esempio più pratico di autoproduzione e a volte primo passo per un libro o un Ebook (Eccone un esempio, mio, qui).
Parliamo di John Dies at The End, qui ho parlato ampiamente del film e della storia del romanzo, ma voglio ricordarlo:
Prima una Blog Novel.
Poi un Libro (O ebook)
E poi è stato letto da un regista geniale e ne hanno fatto un film epico.
Ovvio che il terzo step è il più difficile, ma i primi due sono più che sufficienti per vendere.
Dove è successo questo?
Su, indovinato.
Il Seguito di John, fuori di testa come il primo e altrettanto epico.
Tirando le somme cosa otteniamo?Un modo che premia chi autoproduce con qualità (E, a volte, un premio basta a sistemarsi per una vita intera), contro un'Italia che urla, impadronito dall'ignoranza, "Tutte le autoproduzioni sono merda, inividiosi che non hanno pubblicato con una famosa C.E, la volpe e l'uva."
Quindi, un paio di consigli per chi vuole autoprodurre:
- Farlo con criterio, lavorando sul manoscritto senza pubblicare la prima stronzata che si ha in mente. Il web non dimentica, meglio presentarsi bene.
- Farlo in ebook e, al limite, ANCHE in print on demand, farlo solo in cartaceo è un suicidio bello e buono (come potete leggere nel post linkato sopra).
- Farlo in Inglese, non dico che sia facile, ma è necessario. Iniziate a scrivere in Italiano e tradurre i vostri racconti, al limite racconti piccolini, o anche racconti lunghi ma traducendoli a blocchi. O, magari, emetterlo in italiano gratis e poi in Inglese a pagamento. Traducendo pian piano.