Non ci sono due Renzi, non esistono ritorni alle origini. Il premier di oggi è esattamente lo stesso di ieri: bullo, piacione, cialtrone. Un pressapochista circondato da una corte dei miracoli tanto arrivista quanto impreparata. Esistono invece gli Italiani 1 e gli Italiani 2. I primi sono coloro che - spinti da diverse motivazioni - nei primi mesi del 2014 hanno accordato la loro fiducia al Grande Impostore. Perché era giovane, perché aveva le idee chiare sulle reali emergenze del paese, perché non le mandava a dire, perché avrebbe dato voce all'Italia in Europa, perché le mani nelle tasche degli italiani le avrebbe messe esclusivamente per infilarci 80 euro, perché grazie a lui il Partito Democratico avrebbe finalmente vinto, perché era l'uomo giusto per risollevare l'Italia da quella catatonia a cui il pessimismo di gufi e professoroni l'avevano condannata. Perché quei pericolosi eversori del M5S costituivano una minaccia per la tenuta democratica del paese, perché finalmente qualcuno era deciso a dare battaglia ai potentati sociali ed economici. Perché era l'ultima speranza per la nazione.In poco più di un anno quei cittadini si sono trasformati negli Italiani 2: sedici mesi di Governo Renzi sono stati sufficienti per comprendere che la gioventù non è di per sé un valore, che sapere riconoscere i problemi di un paese non significa essere in grado di risolverli, che l'Europa - ammesso che voglia ascoltare - è disposta a farlo solo se esiste un minimo di progettualità, che una mancia elettorale non basta per far riprendere i consumi, che senza visione di lungo periodo l'Italia non è in grado di rimettersi in moto, che forse i gufi non sono iettatori ma gente che ci vede benissimo e che non si lascia persuadere dal primo imbonitore che passa per Palazzo Chigi. Difficilmente gli Italiani 2 torneranno ad essere Italiani 1: è impresa titanica riconquistare un cittadino deluso, è bene che Renzi - tra un lampredotto e un bagno di saliva nel salotto di Vespa - se ne faccia una ragione. E comprenda che allo stato attuale la maggioranza degli italiani vorrebbe vedere un Renzi 3: quello che se ne torna a Firenze.
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Non ci sono due Renzi, non esistono ritorni alle origini. Il premier di oggi è esattamente lo stesso di ieri: bullo, piacione, cialtrone. Un pressapochista circondato da una corte dei miracoli tanto arrivista quanto impreparata. Esistono invece gli Italiani 1 e gli Italiani 2. I primi sono coloro che - spinti da diverse motivazioni - nei primi mesi del 2014 hanno accordato la loro fiducia al Grande Impostore. Perché era giovane, perché aveva le idee chiare sulle reali emergenze del paese, perché non le mandava a dire, perché avrebbe dato voce all'Italia in Europa, perché le mani nelle tasche degli italiani le avrebbe messe esclusivamente per infilarci 80 euro, perché grazie a lui il Partito Democratico avrebbe finalmente vinto, perché era l'uomo giusto per risollevare l'Italia da quella catatonia a cui il pessimismo di gufi e professoroni l'avevano condannata. Perché quei pericolosi eversori del M5S costituivano una minaccia per la tenuta democratica del paese, perché finalmente qualcuno era deciso a dare battaglia ai potentati sociali ed economici. Perché era l'ultima speranza per la nazione.In poco più di un anno quei cittadini si sono trasformati negli Italiani 2: sedici mesi di Governo Renzi sono stati sufficienti per comprendere che la gioventù non è di per sé un valore, che sapere riconoscere i problemi di un paese non significa essere in grado di risolverli, che l'Europa - ammesso che voglia ascoltare - è disposta a farlo solo se esiste un minimo di progettualità, che una mancia elettorale non basta per far riprendere i consumi, che senza visione di lungo periodo l'Italia non è in grado di rimettersi in moto, che forse i gufi non sono iettatori ma gente che ci vede benissimo e che non si lascia persuadere dal primo imbonitore che passa per Palazzo Chigi. Difficilmente gli Italiani 2 torneranno ad essere Italiani 1: è impresa titanica riconquistare un cittadino deluso, è bene che Renzi - tra un lampredotto e un bagno di saliva nel salotto di Vespa - se ne faccia una ragione. E comprenda che allo stato attuale la maggioranza degli italiani vorrebbe vedere un Renzi 3: quello che se ne torna a Firenze.
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