Magazine

Italiani che vivono a Londra: ambasciata apre nuovo sportello “Primo Approdo”

Creato il 02 gennaio 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Genny Sangiovanni 2 gennaio 2014 in Attualità, News, Viaggi e vacanze Inserisci un commento

Ormai circa 550 mila italiani (non tutti giovani) vivono regolarmente nel Regno Unito. Equivale a un aereo pieno di emigrati ogni due giorni che tentano una nuova vita, secondo la stima dell’ambasciata e del consolato d’Italia nel Regno Unito. Emigrati da ogni regione italiana, senza distinzioni.

Per aiutare gli italiani a superare i primi scogli della vita a Londra, la diplomazia italiana ha avviato il progetto “Primo Approdo”  che prevede una serie di seminari a Londra, Birmingham, Manchester e nelle altre principali città del’Isola.

L’ambasciatore italiano a Londra, Pasquale Terracciano, ha spiegato che i ragazzi verranno aiutati “in ogni aspetto della vita in un altro Paese, dal come evitare le truffe quando si cerca casa e lavoro a come vincere la burocrazia. Ancora, daremo consigli su come utilizzare al meglio la sanità e il welfare di questo Paese, e in generale, su come districarsi in questa nuova realtà”.

Ufficialmente gli iscritti all’Aire –il registro degli italiani residenti all’estero- sono 220mila nel Regno Unito e 85mila a Londra. Ma le stime appunto, in quanto non tutti si iscrivono, sono di oltre mezzo milione a livello Paese e di 250mila nella capitale” spiega il console Massimiliano Mazzanti.

Il progetto è stato dedicato a Joele Leotta, il giovane italiano ucciso nel Kent ad Ottobre,  e nasce dall’idea dell’ambasciatore che ha organizzato tre incontri gratuiti mensili che affrontano tematiche legali, fiscali, sanitarie ed accademiche.

Dall’ambasciata fanno sapere che “sono sempre di più gli immigrati che si affrettano a iscriversi all’Aire a causa delle nuove tasse sulla casa e non solo che sono state introdotte in Italia. Questo è un fenomeno che ha contribuito all’aumento di iscrizioni degli ultimi mesi”. Infatti, spesso chi emigra non perde tutti i contatti con l’Italia ma le nuove regole sul fisco hanno contribuito ad accelerare le decisioni di molti emigrati di prendere la residenza oltre manica.

Almeno il 60% della popolazione italiana a Londra ha meno di 35 anni ed è in cerca di lavoro, mentre circa il 25% ha un’età compresa tra i 35 ed i 44 anni.

Non è vero che tutti vengono a fare il lavoro di cameriere in un ristorante, ci sono tantissimi informatici, ingegneri, medici, e così via. Poi ci sono anche quelli che vengono per un corso di inglese e stanno qualche mese, quelli che vengono per vari motivi e decidono di rimanere. Oppure quelli che, dopo qualche anno, tornano in Italia”, aggiunge il console.

L’ambasciatore Terracciano annuncia anche un’altra iniziativa “nel 2014 avvieremo ‘Italy made me’, una serie di incontri sulle eccellenze italiane all’estero, in modo da dare ai giovani tanti esempi virtuosi. Nonostante la difficile situazione, l’Italia riesce a produrre delle grandi individualità, è un terreno fertile che continua a produrre delle grandi persone. In un certo qual modo, vogliamo anche che gli immigrati mantengano un contatto con il nostro Paese, per evitare che siano cervelli e capacità persi definitivamente”.

E perché si sceglie il Regno Unito? La risposta univoca di console e ambasciatore è chiara: “qui c’è maggiore meritocrazia e maggiore linearità nei rapporti, inoltre qui c’è senso civico e non è vero che gli italiani non rispettino le regole. Anzi, in una società ben strutturata si trovano molto bene e danno il meglio”.

Per poter partecipare al progetto “Primo Approdo” è necessario iscriversi attraverso un link disponibile sui siti della diplomazia italiana nel Regno Unito. Le lezioni sono a numero chiuso, massimo 50 partecipanti che saranno accettati in base all’ordine di arrivo. Per informazioni è possibile scrivere a [email protected]

ilfattoquotidiano.it

aiuti ambasciatore console diplomazia emigrazione Fisco Immigrazione italiani a londra italiani in uk Londra primi aiuti primo approdo regno unito 2014-01-02

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :