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Italiani in auto

Creato il 25 novembre 2010 da Cobain86
Italiani in auto

Italiani in auto

18 novembre = 1298 visite. I visitatori al blog stanno aumentando di giorno in giorno, siamo passati dai 300 giornalieri fissi a cifre da record. Per ringraziarvi ecco un articolo su come si comportano gli italiani in auto: buone risate!

L’italiano medio quando entra nel proprio abitacolo regredisce allo stato primitivo: insulta, fuma, si arrabbia, parla in modo convulso al telefonino mentre sta prendendo una rotonda ai 90 orari, inchioda per chissà quale motivo, svolta all’improvviso senza metter frecce. Ecco un piccolo breviario per ridere (soprattutto di noi stessi) e prendere la guida come un fatto naturale e non come la seconda guerra mondiale.

Vedremo varie tipologie di sapiens al volante, ognuno con le sue caratteristiche e il suo inconfondibile stile di guida: buone risate!

Il tamarro/truzzo/bello fuori
É obbligatorio citarlo: è una presenza onnipresente nelle nostre vite.

Con la sua Punto truccata che sgasa più di una Lamborghini senza marmitta, fanali allo xeno che illuminano per 10 km, peluche attaccati allo specchietto che ballano la macarena nelle curve, lista di tutti i santi possibili immaginabili sul cruscotto, cerchioni cromati in oro zecchino, sedili in pelo di cinghiale e volante peloso maculato è difficile non vederlo in giro.

D’altronde, per paura di passare inosservato, ha montato 6 subwoofer da 1.000 watt l’uno collegati ad uno stereo Alpine con lettore Blu-ray disc: quando passa fa suonare anche le campane del paese dalle vibrazioni che emana, la gente al bar si gira ed ammira estasiata sparando cifre a caso su quanto avrà speso, i piccioni si battono il petto per tenere il ritmo, il fornaio ritira le pizze dal forno perchè si sono già scaldate grazie alle onde sonore, le ragazze scodinzolano saltellando ed emettendo gridolini isterici… insomma una persona che riesce a tener vivo il paese con la sua sola presenza, per farla breve. Se non lo vedi, sicuramente lo senti. Garantito.

La classe e il buongusto, come avrete capito, sono di casa nell’auto di questo simpatico tizio, che puntualmente deve passare un quarto d’ora con i vigili a spiegare del perchè abbia montato 15 neon blu-verdi-gialli-rossi, uno scarico che brilla più di un diamante da Bulgari e uno spoiler ricavato da una vera pinna di squalo.

Trovarselo in fila vuol dire avere la musica assicurata fino alla sua svolta/dipartita/cambio di direzione; se non altro non ci si annoia, mentre si fissa la targa illuminata da 60 led multicolor (ho visto alberi di Natale meno appariscenti) e l’adesivo sulla fiancata con scritto MAMMA PERDONAMI.

Il carico di maiali/l’autobotte di carburante
Entrambi sono lenti per via del peso, con una sola differenza: il primo emana un fetore irrespirabile, il secondo trasporta litri di benzina e non andrebbe sfiorato nemmeno con un capello, pena un incendio di dimensioni epiche.

Siamo tutti concordi nel fatto che trasportano beni di prima necessità, saremmo ancora più d’accordo se utilizzassero il treno, l’aereo, il trasporto intra-molecolare (sia per i nostri polmoni che per la nostra sicurezza).

Il nonno
Il nonno col cappello è immancabile in ogni fila che si rispetti: sulla sua Panda Fiat bianca si piazza davanti a te con una mossa alla Niki Lauda, salvo poi andare ai 30 all’ora e perdersi nelle rotonde, continuando a roteare come se fosse tornato bimbo e stesse girando sui cavalli della giostra!

Tu speri che gli finisca la benzina prima o poi ma, nel mentre stai pensando alla pizza surgelata che mangerai per pranzo, ti svolta all’improvviso senza freccia alcuna, facendoti venire un mezzo infarto per la sorpresa e costringendo il tuo crocifisso appeso in auto a coprirsi le orecchie per quello che stai pronunciando.

Altra caratteristica di questo curioso individuo è l’orario: per quanto tu possa svegliarti presto la mattina (o tornare tardi la sera) ne trovi sempre uno, segno che la pensione crea gravi squilibri ormonali e mette in circolazione tutti i nonnetti della città così, senza un vero motivo preciso.
Peccato che in circolazione entrino anche i tuoi ammenicoli, in quanto sei sveglio dalle 6 di mattina e alle 8 di sera vorresti anche vedere i tuoi figli, possibilmente prima che escano dal college con bacio accademico.

La donna
Alcuni fautori della mitologia greca dissero che la donna non doveva guidare; in seguito vennero smentiti da alcuni esemplari di donna sapiens che sapevano cambiare più velocemente di loro una ruota e dovettero arrendersi.

Ma la donna al volante riesce sempre a dare il meglio di sè: rilegata in scatolette colorate piene di lucine colorate e peluche (sembra EuroDisney a Capodanno) o in auto enormi da 6 metri (eredità del marito temporaneamente assente), combinano manovre fantasiose, mantenendo i 50 all’ora anche quando il limite è dei 70.
In fila gli automobilisti dietro a lei si crocifiggono davanti allo specchietto chiedendo venia ma niente da fare: dall’altra parte c’è la fila continua e il sorpasso appare come un miracolo lontano ed insperato.

Ai semafori spettacoli number one: da chi si rifà il trucco a chi deve scrivere la Divina commedia via sms sul nuovo iPhone, passando per la vecchietta che si arrocca al volante come ultima salvezza con occhiali che nemmeno Nuvolari osava indossare, troviamo la donna manager con minigonna vertiginosa e profumo talmente denso che lo respiri anche nel tubo di scarico della sua auto! Forse non sarà un pericolo costante ma vi conviene tenere un piede sul freno: non si sa mai.

Sochmacher
In questo curioso corollario di personaggi al volante non può mancare lui: Sochmacher (come lo chiama il comico Oriano Ferrari, alias Marco della Noce). Classico trentenne in carriera con Porsche Carrera, BMW serie 5 o Mercedes SLK 500 che ti sorpassa ai 95, fa la rotonda derapando e arriva al semaforo indenne, senza tirare sotto i suoi copertoni nessuno, senza vigili nelle vicinanze, pronto a ripartire ai 130.
Tu di solito vorresti augurargli le peggio cose, ma la voce ti si blocca in gola perchè rimani ad osservare la bellezza della sua auto e ad invidiarlo un po’, scordandoti che quello che ha appena fatto gli costerà almeno 10 punti sulla patente.

L’allegro contadino
Immancabile in questa playlist, è una presenza stagionale delle nostre strade: uva, pere, mele, patate, pomodori, caciotte, fichi secchi, cipolle scondite… ogni motivo è buono per mettersi in strada ai 20 orari con un Landini che risale al primo dopoguerra, fischiettando ed emanando odori pestilenziali alla fila retrostante.

I più evoluti accostano nei vari spazi per dare tregua alla coda di automobilisti e lasciarli passare: i più ostinati mantengono la strada fregandosene altamente dei 15 km di fila retrostante, scatenando malcontenti e improperi nelle più varie lingue remote. Tu, preso dalla stanchezza e dallo stress, gli ribalteresti volentieri il carro in mezzo alla strada, se non fosse per il fatto che dopo si creerebbe un ingorgo ancora maggiore.

Di solito il sorpasso è seguito da abbondanti clacsonate, che indicano il livello di sopportazione giunto al culmine nelle 3 ore di fila subite a causa del suo carico lento e pesante. La fortuna di questo intoppo è la sua breve durata nell’arco dell’anno, concedendo così riposo nei 300 giorni rimanenti.

Il corriere espresso
I corrieri espresso sono la categoria più pericolosa in assoluto sulla strada. Nel loro DNA esiste solo una parola: DARE DEL GAS. I semafori, le rotonde, le macchine in fila, la brina, la neve, la nebbia fitta e spessa, le strisce chiodate: nulla li potrà fermare dal consegnare il loro pacchetto al destinatario sopraindicato.

Di solito riconoscibili per le scritte sgargianti e a caratteri cubitali sulle fiancate e sul retro, hanno sempre, comunque, irrimediabilmente FRETTA: vengono pagati per esser veloci e loro tengono fede al patto. Sgasate incredibili ai semafori, pneumatici che girano come se fossero posseduti, se non si impennano ad ogni partenza è solo per il fatto che sono carichi come animali da soma.

Con loro il vero pericolo non è la lentezza o il blocco nella fila, è assicurarsi che non eseguano una doppia capriola mortale schiantandosi contro il guard rail, infuocandosi sotto il sole cocente.

L’ottuso
Chiudiamo questa spassosa rassegna con l’ottuso, un personaggio che supera qualunque età/sesso/religione/costume/stagione. Essendo multigenerazionale e, nei primi istanti, irriconoscibile, l’ho inserito come una specie di transformer finale. Vediamo come smascherarlo e tenerci alla larga.

Essendo mutante non ha caratteristiche fisiche/sociali immediatamente identificabili: varia nella forma e nel colore e si nasconde in mezzo ai guidatori normali, salvo poi uscire allo scoperto nei momenti in cui è richiesta prontezza di riflessi, colpo d’occhio e rapidità d’azione.

A quel punto inizia lo show: il motore si spegne, fa retromarcia anzichè mettere la prima, partono le 4 frecce, il clacson suona come se fosse l’ultimo dell’anno a Napoli, si accende lo stereo, i tergicristalli e si apre anche il bagagliaio. É il panico assoluto, misto al caos: questa mossa d’emergenza/imprevista non era stata contemplata nei 4 anni di guida precedente, è lo sconforto totale.

Inizia ad inveire contro la sua stessa macchina, maledice i passanti, straccia i santini dicendo cose inenarrabili, fa manovre azzardate senza la dovuta calma e perizia, mima una danza della pioggia nei 4 metri quadrati dell’abitacolo, rischia quasi un incidente pur di uscire da quella situazione di imbarazzo, è convinto fermamente che sia il lampione a doversi spostare e non lui.

I medici consigliano di sparare 5 cc di Lorazepam in vena: non potendo fare questo conviene aspettare e confidare nel suo buonsenso, che dovrebbe fargli liberare la strada senza fare una strage di maledizioni e di gesti poco signorili.

Chi ha detto che guidare è noioso? Questo breviario illustra esattamente il contrario,  buona guida a tutti!

Marco


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