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"Italiano Medio": un Post Medio Scritto da 3 Italiani Medi!

Creato il 16 febbraio 2015 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM

Scritto da GiocoMagazzino

La redazione di GiocoMagazzino non poteva assolutamente mancare a questo appuntamento, ma alla vigilia della prima di " Italiano Medio" l'entusiasmo non era al massimo...Perché direte voi?
Noi siamo dei semplici ragazzi che sono cresciuti con comicità nonsense estremizzata, che hanno allattato direttamente alla mammella di " Mai Dire ..." ( dove per l'appunto conobbi Maccio Capatonda) e che si dilettano di tanto in tanto a seguire quei cagnacci dello Zoo di 105, senza contare il recente boom di battute replicate da "" dal nostro gruppo... beh...
(SCOPAREE)... beh...
Sarà stata la giornata impegnativa ( era un giovedì), la mancanza di soldi ( che novità), oppure il vero perdurante e duraturo timore...
Sebbene qui amiamo tutti Maccio Capatonda, l'idea che il film potesse essere una " cagata pazzesca" (SPOILER ) era molto più che un'idea; c'era l'altissima possibilità di vedere oltre un'ora di sketch messi a caso e un bombardamento di "SCOPAREEE" e " GLIEL'HO BUTTATO" ( per il modico prezzo di 7,80 €) che avrebbe fermato anche il blogger più temerario.
Ma non il Grande Arbitro, lui no, impavido ci ha aspettato sotto la pioggia... sale in macchina... si parte... giù il sipario. "SCOPAREEE!!!!!" Si ok... aspetta... ma si sono appena spente le luci! Tutti ridono per la battuta del simpaticone due file più avanti. Inizia il film. Tutti ridono ancora, ma il film non fa ancora ridere io rido perché la gente ride e Maccio ride perché si fa i soldi col pienone.
Il Film è una bomba e mi sono veramente divertito, sono contento di avere buoni amici per condividere queste cazzate!
P.S.: Strano come tutti si siano riconosciuti nell'" Italiano Medio" trasposto da Maccio, un'idea che esisteva già da tempo in quel famoso trailer uscito nel 2011 che però .. ahimè.. non era affatto una parodia degli italiani, ma era in verità una parodia al film " Limitless". Ahah curioso come girino le cose a volte.

(scritta da Mr. Sombrero)

Giulio Verme (Marcello Macchia - Maccio) è un intelligentissimo trentenne laureato, con il massimo di voti, cresciuto lontano dall'ormai onnipresente televisione, di cui i genitori sono schiavi. Per questo motivo negli anni sviluppa un altissimo senso critico ed una sensibilità particolare verso i problemi veri del mondo: dall'ecologia all'economia, dalla politica all'attivismo sociale, senza tuttavia raggiungere il minimo obbiettivo. Giulio vive una vita insipida assieme alla sua ragazza Franca Solidale (Lavinia Longhi - quella bona che fa la sorella di Mario in" Mario"). Quando però l'imprenditore Giancarlo Cartelloni (l'immenso Rupert Sciamenna) decide di abbattere il Bio Parco, che anni prima fece da sfondo all'innamoramento tra i due innamorati, Giulio decide d'intervenire: quest'ultimo è però impotente. Dopo una brutta lite con Franca esce di casa e incontra l'associazione " I Salmoni", un gruppo di attivisti che vanno "controcorrente", decide di volersi finalmente impegnare senza però avere alcuna idea. La sua vita cambia quando, rimasto solo a casa per un paio di settimane, incontra un suo vecchio compagno di classe, Alfonzo Scarabocchi (il caleidoscopico Hebert Ballerina), il quale gli propone la famigerata pillola che inibisce l'uso del cervello dal 20% ad appena il 2%. Libero da ogni proibizione Giulio passa una "notte da leoni" che lo porta a danneggiare irrimediabilmente il Bio Parco, ma il giorno dopo scopre che proprio la sua distruzione ha smosso la coscienza delle persone, che finalmente protestano contro l'imprenditor Cartelloni.
Giulio, preoccupato ed estasiato al tempo stesso per questo risultato, decide di riprendere la pillola ancora una volta....
Mi fermo qui con la trama anche se il film è ancora lungo, ma queste poche righe bastano a capire che "Italiano Medio" non è solamente un film per ridere, ma è anche un modo con cui Marcello Macchia denuncia una serie di comportamenti "medi" degli italiani che sono molto ben spiegati nel film: la coscienza collettiva manovrata dal Mass-Media (come il programma " Mastervip"), la voglia di ribalta (Giulio Verme al 20%) e l'impossibilità del cambiamento, la vita che piace fare agli italiani (Giulio al 2%) e che molti giovani fanno, ma soprattutto la lotta interiore delle persone comuni tra il fare/il poter fare/e l'agire... Molto importante, secondo me, è anche il compromesso che vediamo alla fine del film, in cui l'imprenditore Cartelloni accetta di salvare il Bio Parco solo poiché può diventare un'ottima fonte di guadagno. Sono anche rimasto colpito da come il film è stato girato: lo spettatore segue le vicende di Giulio da lontano, viene cioè messo in contatto non solo con quello che concerne il protagonista, bensì con l'ambiente in cui questo si trova, un pò come i vecchi film Fantozziani.
Tutto sommato il film mi è piaciuto molto, soprattutto perché l'ho visto in compagnia e poi perché ho trovato tutto quello che mi aspettavo di trovarci, come vecchi cliché e piccole chicche che solo gli amanti di Maccio Capatonda conoscono, ed inoltre sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla trama apparentemente semplice ma con colpi di scena e situazioni inaspettate. Lo consiglio molto per passare una bella serata se siamo italiani al 2%, oppure per riflettere se siamo al 22%.

(Scritto da Walter O'Dim)

Parlare delle citazioni all'interno di Italiano Medio è di primaria importanza, anche perchè non tutti sanno che il trailer originale è a sua volta un rimando al film " Limitless" ( 2011) di Neil Burger; tanto quanto nel plot originale, la droga serve per ampliare le facoltà intellettive del fruitore, tanto più in " IM" vengono ridotte con risultati esilaranti.
Per il resto "IM" è un film bipolare, alterna a ruota libera "trombettistiche" citazioni trash della peggior specie, critica feroce all'italiano medio e la sua predilezione per i Cinepanettoni, per poi subito dopo mettere in scena rimandi a Kubrick, nientemeno che " Arancia Meccanica", come se Maccio, sbattendolo in faccia allo spettatore stolto dicesse senza peli sulla lingua: " Hai visto, questo è il cinema!".
Purtroppo non posso descrivere tutte le citazioni senza spoilerare anche il contesto in cui avvengono, per cui mi limiterò a darvi solo qualche titolo: " Ocean's Eleven", " Fight Club", " Shining", e ultima, ma non ultima, una citazione sul finale ad una certa puntata di una serie inglese chiamata " Black Mirror".
Mi piace spendere qualche parola in più su quest'ultima, anche perchè è abbastanza di nicchia e perciò sconosciuta ai più; Marcello Macchia intanto si rivela un buon conoscitore del media ( a scanso d'equivoci, il rimando una volta vista la puntata in questione è innegabile). "Black Mirror" ( 2011) tratta con le sue puntate autoconclusive, all'interno di ambientazioni distopiche, di temi sociali molto attuali, come il rapporto tra le persone e i media televisivi, criticandoli con crudele ironia, cosa che guarda caso è proprio quello che fa Maccio nel suo film.
Insomma veniamo al punto, Italiano Medio è un film da recuperare assolutamente, così come Black Mirror se siete appassionati di serie TV, ah quest'ultima è passata su Sky, quindi è disponibile in italiano.

"Italiano Medio" il Degno Erede di "Fantozzi"

(Scritto da Marco Grande Arbitro)

Non mi era mai capitato di andare al cinema alla prima di un film. Il fato ha voluto che fosse proprio questo film di Maccio. Nel finale di proiezione si assaporava un senso di appagamento e di soddisfazione. Maccio aveva superato le nostre aspettative, ma non solo: nel complesso ci è sembrato un capolavoro. Un pensiero di balenava durante il film: "Per me Italiano Medio è il degno erede del primo film di Fantozzi!". Nei giorni successivi, con questa frase ci ho tappezzato tutti i blog di cinema che frequento con piacere...
Nel 1971 Paolo Villaggio scrisse il primo libro che raccontò le vicende del ragionier Ugo Fantozzi: il ritratto della bassa borghesia dell'epoca, di quello spaccato d'Italia che si era illusa dopo il "Boom Economico", insomma un vero e proprio ritratto grottesco del Bel Paese dell'epoca. Nel 1975 Luciano Salce dirisse l'omonimo film con lo stesso Villaggio nel ruolo del ragione. Nacque così un autentico cult: seguirono la bellezza di nove sequel (non tutti eccelsi) e ondate su ondate di libri al riguardo. Nel 2008 " Fantozzi" il film guadagnò l'onore di poter entrare nella lista dei " 100 Film Italiani da Salvare", citando Wikipedia: le "100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978". Quarant'anni dopo, Marcello Macchia mostra un aggiornato spaccato d'Italia: le mode sono cambiate, la società sembra peggiorata... Ma di fondo i tempi rimangono sempre le stessi. Fantozzi era una merdaccia, che si accontenta di una vita di sfruttamenti, Giulio Verme tenta di cambiare questo brutto mondo: tuttavia di fondo anche lui è una merdaccia. Ma quando le sue capacità intellettive si abbassano, Giulio diventa il signore delle merdacce: iniziando ad amalgamandosi nella società che un tempo voleva combattere, diventando un uomo di successo. E stranamente è felice!
Il grottesco Maccio ci smonta il nostro modo di essere (che sia un tamarro da "Grande Fratello" o un alternativo da centro sociale), ci deride senza fare distinzione e ci scoreggia letteralmente addosso: noi ridiamo di tutto ciò. Lo ammetto, non avevo mai riso per le scoregge udite in un film: ma questa per questo film l'ho fatto, tanto d'avere le lacrime. Non ridevo del peto, ma per lo squallore del momento. Ridevo delle nostre disgrazie, ridevo del nostro non capire, ridevo amaramente del nostro essere dei medi... Vi faccio un esempio: mentre vedevo il film pensavo alla mediocrità che si riversa nel cinema. Non mi riferisco ai Cinepanettoni, parlare male di loro è come " sparare sulla Croce Rossa", ma tutte quelle volte che andiamo a vedere un film con un filmetto dalla trama scontata con una mezza morale buttata li. Poi usciamo dal cinema e ci sentiamo degli uomini migliori... Assurdo! Un esempio sono i film di Checco Zalone: per carità si ride tanto, ma non passiamo farli passare per perle filosofiche. Qua Maccio non pretende di essere filosofico: vuole essere trash, parodistico e volutamente esagerato per vomitarci addosso tutto quello che siamo! Ci riesce davvero bene.
In conclusione Marcello Macchia ha saputo prendere l'eredità lasciata da Paolo Villaggio, contestualizzandola ai giorni nostri: creando un film che è già un cult movie!

Uhhh... siamo arrivati alla fine di questo post! Abbiamo voluto sperimentare unendo tre mini-pensieri in un unico post. Spero che vi sia piaciuto... Abbiamo parlato davvero tanto! Adesso tocca a voi: diteci cosa ne pensate del film, le emozioni che vi ha suscitato, se vi è piaciuto (e non). Potete anche scrivere: "Per me Italiano Medio, è una cagata pazzesca!"... Non ci offendiamo mica :D
Nel frattempo vi salutiamo: ci vediamo al prossimo post.


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