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Italietta

Da Loredana V. @lorysmart

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Bene, abbiamo una pressione fiscale da far paura, lo conferma anche la Corte dei Conti che ha accertato un calo del PIL del 2,4%, i cittadini ne sono oppressi e le imprese ancora di più… Nonostante il carico fiscale aumentato a dismisura, le entrate subiranno una diminuzione di ben 21 miliardi di euro su quanto previsto.

L’imprenditore Marcello di Finizio ha effettuato una spettacolare azione dimostrativa sul cupolone di San Pietro e ne è disceso dopo 28 ore, a testimonianza dell’incapacità di questo governo di procedere ad un rilancio dell’economia. La pecora ormai è quasi totalmente tosata, e chissà se qualche pelo riuscirà nuovamente a ricrescere.

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La terapia dell’aumento delle tasse non solo è riuscita a tappare il buco, ma sta generando altri disastri, tanto che Squinzi ha detto che, per suo conto, una timida ripresa inizierà solo dal 2015, un’eternità in termini economici. Sembra che la colpa di tutto sia l’evasione fiscale, che sta aumentando, ed i reprobi vengono additati, giustamente, quali parassiti della società, ma non ne sono i soli colpevoli.

Iniziamo a considerare una cosa: il maggior spreco di denaro è nello Stato e nelle sue apparecchiature pubbliche, iniziando dal Quirinale che ci costa più della Casa Bianca, dell’Eliseo e di Buckingham Palace, per finire a tutti quegli enti tipo le comunità montane e similari che servono solo a spremere risorse per destinarle ai soliti noti.

E non consideriamo i costi della politica, rimborsi elettorali in testa, e la burocrazia, lenta ed inefficace. E’ di questi giorni la notizia che l’Ikea , dopo sette anni di trafila, ha rinunciato ad aprire uno stabilimento nei pressi di Roma, con la creazione di 380 posti di lavoro, tra diretti ed indiretti, solo perché i tempi erano diventati eccessivamente lunghi. E non è il solo caso: in Puglia non è più decollato un progetto della British Gas per la costruzione di un rigassificatore nei paraggi di Brindisi, con un migliaio di posti di lavoro. In undici anni di attesa, le necessarie autorizzazioni non sono mai arrivate.

Lo stesso per quanto riguarda il settore energetico. Tutti, sull’onda di Fukushima, hanno sviluppato una insana paura del nucleare, ma mi chiedo quando mai in Italia si potranno verificare le condizioni (terremoto violentissimo e successivo tsunami) che hanno causato il disastro in Giappone (notare che in Giappone le scosse telluriche sono sempre di intensità maggiore che qui, ma questo non aveva impedito la costruzione di centrali nucleari). E così, per l’alto costo dell’energia, anche il progetto svizzero di acquisizione dell’ALCOA è andato in fumo…

Poi ci sono i sindacati…Fiom in testa. A Massa Carrara, l’Apuania rischia di fallire, mettendo sul lastrico 350 lavoratori, ma una multinazionale svizzera era disposta a rilevarla, mantenendo 106 posti di lavoro, ma il sindacato si oppone: o tutti o nessuno…Ma con l’ottusità che contraddistingue certi dirigenti sindacali, non si valuta il fatto che un nuovo polo produttivo avrebbe generato entro poco tempo oltre 350 altri posti di lavoro nell’indotto.

Siamo poco previdenti, e mi aspettavo davvero che Monti riuscisse a tagliare i rami secchi, però le Regioni continuano a costare, perché i vitalizi dei consiglieri non saranno diminuiti fino al 2015, mentre per chi è in carica è assicurato il trattamento pensionistico di favore. Lo stesso è per gli emolumenti di senatori e deputati, che hanno votato per l’ennesimo blocco delle loro indennità, alla facciaccia nostra…

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