Pelo color miele, sguardo intelligente e una spiccata propensione a socializzare: Italo Barocco non è una persona, ma per gli abitanti di Scicli, città in provincia di Ragusa, è diventato ben presto un cittadino ufficiale. Comparso dal nulla in paese intorno al 2009, il cane si è fatto subito notare, partecipando alle funzioni religiose in Chiesa, accompagnando a casa le ragazze la sera tardi, facendo da guida ai turisti e guardando i film al cinema come uno spettatore qualsiasi. Adottato dal comune e ribattezzato Italo Barocco, in onore del barocco siciliano, il cane ha ora attirato l’attenzione del cinema.
A trasformare la storia di Italo in un film è la regista siciliana Alessia Scarso, qui al suo esordio, che ha portato sullo schermo i colori caldi della sua terra, aiutata da un cast composto soprattutto da bambini, dal cane-attore Tomak, addestrato da Massimo Parla, e dagli interpreti Marco Bocci, amato dal pubblico soprattutto grazie al ruolo di Domenico Calcaterra in Squadra Antimafia – Palermo oggi, al suo primo ruolo da protagonista in un film, Barbara Tabita e Elena Radonicich. Bocci è Antonio Blanco, sindaco di Scicli rimasto vedovo, che deve affrontare in campagna elettorale la candidata Luisa Nigro (Tabita), vistosa nei modi e negli abiti, dovendo contemporaneamente gestire la malinconia del figlio Meno e la sua attrazione per la nuova insegnante della scuola elementare, Elena (Radonicich).
Abbiamo parlato del film con la regista Alessia Scarso e con i protagonisti Marco Bocci, Barbara Tabita e Elena Radonicich.Pubblicato su Ciak Magazine.